Emergenza coronavirus, Fedriga: “Sulle scuole serve cautela: i bambini non mantengono le distanze”
giovedì 23 Aprile 2020 - Ore 16:51 - Autore: Staff Trivenetogoal
Trieste, 23 apr. (askanews) – “Io sono molto convinto che la mascherina sia utile ma sono altrettanto convinto che per quanto riguarda le disponibilità del Paese non ce ne siano per sopperire alla necessità che si avrebbero nella riapertura”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ai microfoni di Agorà su Rai 3. “Su questo serve un piano di approvvigionamento nazionale importantissimo – ha sottolineato Fedriga -. Serve inoltre chiarezza anche dagli organi interposti per dire quale tipo di mascherina utilizzare, perché oltre alle Ffp2 e Ffp3, ci sono le mascherine chirurgiche sanitarie che devono essere utilizzate dentro l’ospedale e la scienza ci deve dire se ci sono altre tipologie di mascherine, quelle determinate dall’art.16, che riescono a garantire, dal punto di vista scientifico, che l’utilizzo sia utile esattamente come quelle chirurgiche e che non siano però di carattere sanitario perché così riusciamo ad approvvigionare gli ospedali e le strutture sanitarie che ne hanno bisogno con un tipo e tutta la parte lavorativa, che non ha bisogno di dispositivi di protezione individuali specifici, si possono rifornire con l’altro tipo e quindi si può riavviare la produzione”. “Serve comunque chiarezza – ha concluso Fedriga -, altrimenti scriviamo bellissimi documenti che sono però inapplicabili”.
Intervenuto in diretta a EconoMyFvg su Telefriuli Fedriga ha poi aggiunto. “L’Autonomia prevede le compartecipazioni ma, con il crollo del Pil stimato, rischiamo di perdere circa 700milioni di euro. Questo significa che potremmo non riuscire a far fronte alla spesa corrente, ovvero capitoli come sanità, comuni e trasporto pubblico per i quali le Regioni non possono fare debito. La nostra proposta? E’ quella che lo Stato rinunci al contributo straordinario, che già avevamo ritoccato grazie all’ultimo patto”.
In vista della riapertura, “accanto alla sicurezza nelle imprese servono misure chiare nell’ambito della mobilità e dei trasporti. Su questo sta lavorando anche la task force regionale: per coniugare salute e lavoro, servono disposizioni chiare e attuabili”, prosegue ancora Fedriga.
“Sulle scuole, specie quelle frequentate dai più piccoli, serve molta cautela, perché non possiamo immaginare che i bimbi tengano le distanze tra loro. Ai genitori che torneranno al lavoro, però, dobbiamo dare una soluzione per la gestione dei figli: in Germania hanno deciso di riaprire gli istituti solo per le famiglie che non hanno alternative, accogliendo quindi un esiguo numero di bambini. Potrebbe essere un’idea, ma sono tutte misure da concordare con lo Stato. Deve esserci coordinamento e decisioni condivise perchè non possiamo immaginare, ad esempio, che il Fvg prenda una strada e il Veneto un’altra”.
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