Emergenza Coronavirus, Zaia: “Preoccupato per le imprese. O l’Europa interviene o non serve a niente”
giovedì 2 Aprile 2020 - Ore 12:47 - Autore: Giulio Pavan
Queste le dichiarazioni del Presidente del Veneto Luca Zaia nel consueto punto stampa: “Penso che il lavoro dei giornalisti sia fondamentale per cui vi ringrazio di cuore. Per i dati di oggi siamo a 119493 tamponi (10000 in attesa di essere perché processati abbiamo dei problemi con i kit), 2015 ricoverati, 345 in terapia intensiva, 10111 positivi (crescono e cresceranno perché abbiamo in arrivo gli esiti dei tamponi), dimessi 1001, in isolamento 20278, deceduti 503, nati 92. Considerazioni: la mortalità sta crescendo perché c’è l’effetto del virus nelle case di riposo. Continuo a dire che stiamo lavorando ad un’ordinanza che faremo sul testo del decreto e faremo una proroga su quella esistente magari introducendo altre cose. Le restrizioni servono perché abbiamo dato dimostrazione che il modello funziona dando indicazioni giuste per cui è fondamentale non abbassare la guardia e spero che nessuno pensi che sia finita perché abbiamo 10 mila contagiati che sono la punta dell’iceberg. Chiederemo ancora sacrifici fino a Pasqua e metteremo mano su alcuni aspetti dell’ordinanza. Scuole? Pensare di portare masse di ragazzi negli edifici con questi numeri di positività, deceduti e ricoverati lo vedo rischioso. Servono sacrifici dopodiché stiamo già predisponendo un piano di riaperture perché poi serviranno dei criteri per evitare l’effetto Hong Kong e riaprire con leggerezza tornando poi alla quarantena. Le imprese? C’è tanta preoccupazione per loro, un fermo di un mese in questa regione significa 11/12 miliardi persi e non vogliamo trovarci con la Germania che si farà trovare pronta e tonica, l’Europa dovrà farsi garante per tutti, non solo uno stato membro altrimenti dico: l’Europa è finita, e lo dice un europeista convinto. Se non interviene oggi non serve a niente. Se le imprese rimangono chiuse non produciamo e lasciamo mercati liberi ad altri che sono più sostenuti economicamente e finanziariamente rispetto a noi.”
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