Padova, Vicenza, Südtirol, Triestina, tutti giù per terra: Fresco incanta e nel weekend tornano A e B, con Triestina-Padova e Vicenza-Reggiana…
domenica 13 Ottobre 2019 - Ore 23:30 - Autore: Dimitri Canello
Padova, Vicenza, Südtirol, Triestina. In una domenica nera per il calcio professionistico triveneto, quattro big vanno al tappeto contemporaneamente. Tutti giù per terra, con diverse motivazioni, con differenti prospettive, con spigolature e angolature da osservare con attenzione. Cade il Padova ed è una caduta che, prima o poi, sarebbe dovuta arrivare. Sgomberiamo subito il campo dai dubbi. Quella col Ravenna è una sconfitta meritata, senza “se” e senza “ma” e se davvero la squadra vuole puntare al traguardo massimo segua la traccia di Salvatore Sullo: nessuna polemica arbitrale, nessuna lamentela, concentrazione massima su quanto visto in campo. Atteggiamento apprezzabile, quello dell’allenatore, che vuole subito ripartire e che si trova di fronte al primo bivio stagionale. A dirla tutta, le avvisaglie di una flessione della capolista c’erano già state, nascoste abilmente dal carattere e dalla coesione del gruppo e da una serie di episodi girati nella direzione giusta. Sia nel secondo tempo di Fermo, sia con l’Arzignano. Ma, prima o dopo, se sei in flessione qualcuno ti smaschera e attaccarsi all’arbitraggio non è da grande squadra. Perché gli errori di Kresic sono da matita blu, perché Mokulu non tira nemmeno in porta e solo Pesenti sembra aver in canna le armi giuste per regalare la profondità che manca alla squadra. Gli episodi, poi, bisognerebbe giudicarli nel loro complesso. Beato chi coltiva certezze di complotti, che onestamente, per ora, se ci sono, a me sfuggono. Il Padova da qualche giornata non riusciva più a dare quell’impressione di solidità granitica che ne aveva accompagnato sin qui il cammino. Intendiamoci: era impensabile si potesse tenere un ritmo simile, altrimenti il campionato Sullo lo avrebbe vinto con 100 punti e tre mesi di anticipo. E un ko può starci. Ora viene il bello, perché nessuno ha mai pensato a queste latitudini che il Padova avesse la caratura per vincere il campionato a mani basse, ma che potesse competere per il vertice fino in fondo sicuramente sì. Almeno sulla carta. Triestina-Padova è un crocevia fondamentale per Sullo, in cui si capiranno molte cose.
Dall’altra parte, infatti, c’è un avversario che, se non è alla deriva, di sicuro è in grande difficoltà. Dopo l’esonero di Massimo Pavanel, buio pesto su tutto il fronte: e stavolta a finire sul banco degli imputati è la società, ossia Mauro Milanese. Sparare a zero, oltre che ingeneroso, non ci sta proprio, però la strategia dell’ad in queste settimane è stata quantomeno rivedibile. Con l’Arzignano e con la Vis Pesaro si era vinto coi singoli, col Ravenna e con la Reggiana anche qui il palco è stato smascherato prontamente. Al di là di sfortuna, arbitri, pali e traverse, manca semplicemente un allenatore. Da evidenziare col pennarello rosso: nessuno ha mai pensato, neppure per un momento, che le colpe fossero tutte di Massimo Pavanel. Non cambio, però, idea, neppure di fronte a queste due sconfitte consecutive. Gravi, al di là del valore degli avversari. La Reggiana sarà pure seconda, ma oggi era senza tutto l’attacco titolare e la Triestina ha subito ben tre gol senza avere di fronte Scappini e Marchi. I problemi con Pavanel esistevano, ma anziché risolverli, per ora sono ancora tutti lì. Semplicemente perché non è arrivato nessuno a prenderli in mano, a esaminarli e a proporre una soluzione. In definitiva: non è arrivato un sostituto. Alla Triestina serve un tecnico che prenda in mano la situazione, che entri nello spogliatoio, che metta al loro posto i giocatori, che ripristini l’ordine. La conferenza di Milanese di oggi promette ben poco di buono, ma siccome stimo Milanese, al di là di un momento difficile, per tutto quello che ha fatto per la piazza, voglio sperare per Trieste che si renda conto che così non può andare avanti. Che Nicola Princivalli non può essere la soluzione e che bisogna ripercorrere la lista degli allenatori liberi e provare a prendere una direzione. Che sia Gautieri come sembra certo o Calabro o qualcun altro come Sottil, qualcuno deve arrivare. Perché così la strada è segnata e ben difficilmente il vento cambierà.
Cade pure il Vicenza. Come il Padova, perde per la prima volta a Piacenza e la sconfitta è limpida, meritata, senza possibilità di appiglio. Per la prima volta in novanta minuti il Vicenza non tira mai in porta, va in vantaggio con un rigore assai generoso, non sfrutta un vento che, anche in una giornata nera, sembra favorevole. Non mi hanno convinto né la qualità del gioco espresso, né i cambi di Domenico Di Carlo. Una giornata storta ci può stare, ma quando metti Bizzotto per Arma sarà pur vero che è facile parlare col senno di poi, ma di sicuro il messaggio che trasmetti alla squadra non è quello di forza e sicurezza nei tuoi mezzi. Per questo il Vicenza deve rimboccarsi le maniche, prendere atto di un passo falso sacrosanto contro una delle big del girone e ripartire. Domenica prossima, come per il Padova e per la Triestina, l’avversario sembra quello giusto per sterzare. Al Menti arriverà la Reggiana. Continuo a a vedere un grande equilibrio e 6-7 squadre veramente vicine come valori, senza un’ammazza campionato. Continuo anche a non vedere da primo posto né la squadra del bravissimo Massimiliano Alvini (a dir poco sottovalutato) che ha un Varone a centrocampo che se fossi un direttore di un club di Serie C (lo dico adesso, ma ne avevo parlato pure in estate) lo prenderei a occhi chiusi senza neanche starci a pensare, né la Sambenedettese che pure avanza dopo aver battuto Piacenza e Cesena. Il Piacenza lo vedo fra le prime ma non da primo posto, la Feralpi ha rialzato la testa battendo il Südtirol ma è troppo in ritardo dopo un inizio di stagione horror. Magari una di queste squadre competerà fino all’ultimo per il podio o persino per il primato, ma sarei sorpreso se facesse saltare il banco. Vecchi perde per la seconda volta con Sottili in pochi giorni e non è una sorpresa né un caso: per caratteristiche tecniche e tattiche la Feralpi è una squadra che sembra fatta apposta per mettere in difficoltà l’idea di calcio brillante e interessante dell’ex tecnico del Venezia.
Complimenti a Gigi Fresco, che con la sua Virtus Verona incanta dopo un inizio difficilissimo e conferma che qualche valore interessante nel gruppo c’è. Nel prossimo weekend si riparte con Serie A e Serie B. L’Udinese affronterà il Torino, il Verona avrà una trasferta impossibile a Napoli. In B si ripartirà venerdì con Cittadella – Cosenza e Venturato a caccia della quarta meraviglia consecutiva, con Venezia – Salernitana, Juve Stabia – Pordenone, Chievo – Ascoli. L’autunno avanza, i campionati pure. Non è ancora tempo di verdetti, ma qualche sentenza interessante presto arriverà…
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