Dagli ombrelloni al campionato: a una settimana dal via ecco i primi verdetti del Triveneto
domenica 18 Agosto 2019 - Ore 23:59 - Autore: Dimitri Canello
Rieccoci dopo due settimane di pausa, qualche giorno di ferie e una bella infornata di calcio sotto il solleone che mescola le carte in vista del campionato. Cos’ha detto sinora quest’estate del pallone alle latitudini trivenete? Ha offerto verdetti che vanno presi con le pinze, ma che qualche indicazione sparsa la danno sicuramente. Partendo dall’alto e scendendo verso il basso, annotiamo scrupolosamente quanto segue.
Le prime sentenze dicono: che ha ragione Tudor quando dice che qualsiasi discorso che non sia la salvezza a Udine va scacciato con forza, nonostante il record di abbonamenti e qualche colpo interessante come Walace; che il Verona così com’è sembra una delle più serie candidate alla retrocessione e che il ko interno con la Cremonese non fa che confermare questa impressione.
Scendendo di un gradino e scrutando gli appunti, nell’ordine si aggiunge: che Pordenone e Venezia dovranno sudare tanto per salvarsi, che il Chievo è un rebus sotto tutti i punti di vista e che il Cittadella sembra una macchina che viaggia col pilota automatico. Nella città murata funziona così: Venturato si prende un mesetto per riassestare gli equilibri, perde partite quando non contano e quando contano per davvero torna a far sentire forte e chiaro lo spessore di una squadra, che vince in dieci contro il Carpi ai rigori e che non ha la minima intenzione di fermarsi. Insomma, nella corsa alla Serie A, fra mille ostacoli, il Cittadella ci riproverà ancora e se dovessi scommettere su un nome allora dico senza dubbio Zan Celar, capocannoniere nella Primavera della Roma e pronto a sbarcare di prepotenza nel calcio che conta
Ancora più giù scendendo di un ulteriore gradino, ecco la Serie C e un girone da brivido. Ricapitolando le indicazioni raccolte si evince, in sintesi estrema: che la Triestina parte favorita nella corsa alla B e che ha tutto, ma proprio tutto, per riprovarci destreggiandosi fra le incognite di chi si rimbocca le maniche dopo una finale playoff persa ai supplementari. È una spanna sopra le altre, la Feralpisalò, il Vicenza, il Padova, il Piacenza, più ancora di Carpi e Südtirol. Proseguendo con la traccia si nota: che il Vicenza non è allo stesso livello della Triestina, ma se piazza tre colpi di quelli gusti da qui al 2 settembre può diventare una corazzata; che il Padova ha una difesa forte, un centrocampo di qualità ma che copre poco, un attacco in cui nessuno fra i prescelti di Sogliano garantisce sulla carta una quindicina di gol, che la vera incognita siede in panchina e che già alla prima giornata con la Virtus Verona dovrà schivare una trappola autentica anche dal punto di vista ambientale; che il Südtirol ha una squadra ottima e se ne sentirà parlare sicuramente; che la Virtus Verona pare aver imparato la lezione dopo la riammissione e che può salvarsi; che l’Arzignano sulla carta ha l’organico meno competitivo e che Alberto Colombo dovrà superarsi per difendere il professionismo conquistato dopo un campionato eccezionale. Per il resto appuntamento fra una settimana con le griglie di partenza dei campionati (vedremo quante ne azzeccheremo e quante ne sbaglieremo) e le prime sentenze del via ai campionati. Perché è già tempo di rimettersi in pista, perché è tutto pronto per una nuova stagione da vivere tutta d’un fiato
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