Di Paolo, Nasca, il Var e il Venezia: qualcuno spieghi quanto accaduto ieri sera
giovedì 6 Giugno 2019 - Ore 15:49 - Autore: Dimitri Canello
Quello che è successo ieri a Salerno durante Salernitana – Venezia lo hanno visto tutti. Qui non si tratta di stabilire se un fallo è da ammonizione oppure no, come accaduto in Verona – Cittadella per la prima espulsione di Parodi. In quel caso i granata hanno contestato la decisione, alcuni pensano che il rosso fosse eccessivo soprattutto se raffrontato con altri episodi analoghi su sponda veronese, altri come il sottoscritto ritengono il cartellino giallo e la conseguente espulsione ineccepibile a norma di regolamento. Quanto successo ieri è davvero assurdo. Nel caso del mani di Mantovani, stante l’utilizzo del Var, non è possibile accettare i fatti così come si sono succeduti. Perché se a prima vista può sfuggire un braccio che si allarga, l’on field review senza “se” e senza “ma” doveva portare alla concessione alla verifica sul monitor dell’azione incriminata da parte di Di Paolo dell’episodio e alla concessione del rigore al Venezia. Inutili i sofismi regolamentari sull’applicazione del Var che sanno molto di arrampicata sugli specchi da parte di chi dovrebbe spiegare come possa accadere una cosa simile. Il Var è stato introdotto proprio per evitare o ridurre al minimo insinuazioni, complottismi vari e per rendere tutto quanto più possibile trasparente. Se si volevano alimentare ulteriori sospetti dopo la vicenda Palermo, il caos playout (prima cancellati e poi ripristinati a venti giorni di distanza), il grottesco svolgimento degli spareggi stessi e le date fissate da Mauro Balata senza passare attraverso il Consiglio Direttivo, davvero ci si è riusciti benissimo. In queste ore nei corridoi della FIGC si chiacchiera a proposito di una designazione per la finale playout di ritorno nientemeno di Luigi Nasca di Bari. Il Cittadella ha giustamente contestato la sua designazione (quantomeno inopportuna visti i precedenti), per quanto solo al Var, per la finale di ritorno. Cosa dovrebbe pensare il Venezia se davvero fosse designato Nasca? Mi auguro si tratti, appunto, di chiacchiere. Perché sarebbe l’ennesima provocazione. O meglio l’ennesima conferma che di trasparente questo sistema non ha proprio nulla. Anzi…
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