Calcio e tribunali (ancora), l’oro di Cittadella, l’era Magalini a Vicenza, il rebus di Venezia e Padova, il saluto di Pellissier e la clessidra di Trieste
domenica 19 Maggio 2019 - Ore 23:01 - Autore: Dimitri Canello
Sette giorni, succede di tutto. Lunedì: Palermo in C d’ufficio, Venezia salvo, niente playout, Verona e Cittadella che cambiano gli avversari agli spareggi. Martedì: pioggia di ricorsi, playoff a rischio. Mercoledì: ancora ricorsi, Bonetto lascia la maggioranza del Padova. Giovedì: Seeber lascia Vicenza, Palermo e Foggia respinti. Venerdì: Palermo e Foggia ancora respinti al Coni, Magalini al Vicenza, Cittadella che trionfa a La Spezia. Sabato: Verona che batte il Perugia ai supplementari. Domenica: Pellissier che saluta il calcio. Una settimana in cui c’è solo l’imbarazzo della scelta per gli argomenti da trattare.
Calcio e tribunali, ancora un’estate calda, africana, bollente. Palermo in C, chi doveva sapere nel mondo del calcio lo sapeva da gennaio, poi come al solito si arriva il giorno dopo la fine dei campionati e si aprono i coperchi delle pentole. E da dentro esce di tutto. I personaggi, osservate bene, sono sempre gli stessi, si spostano per l’Italia, ma i guai sembrano seguirli come ombre. Il Palermo in C è una decisione giusta? A vedere le carte vien da pensare come potrebbe essere il contrario, il problema è la solita tempistica che lascia sbigottiti e alimenta i sospetti. Niente playout e qui come la mettiamo? A norma di diritto, l’interpretazione ci sta. Palermo estromesso e retrocesso d’ufficio, le altre retrocessioni confermate. Però il sospetto di una forzatura e di un conflitto d’interessi per Claudio Lotito, presidente della Salernitana, esiste eccome. Cambierà qualcosa? La sfilza di ricorsi è già partita, a Venezia la squadra ha già capito l’aria che tira e l’amichevole con la Triestina sembra quella di chi è già in vacanza.
A Venezia e Padova siamo di fronte a un autentico rebus. Joe Tacopina cerca soci: dopo aver speso l’impossibile per tornare nel calcio che conta rimanerci e non tornare in C era fondamentale. Aver evitato la terza serie è un passaggio importantissimo, se le sentenze saranno confermate in laguna si potrà ricostruire. Come, con chi al timone e con quali coordinate, è tutto da vedere. Teoricamente Serse Cosmi ha un rinnovo automatico in caso di salvezza, eppure la sua conferma non è certa al 100%. Servirà parlarsi e programmare insieme, con il nuovo direttore sportivo. L’unico nome sinora circolato è quello di Sean Sogliano. Per ora tutto tace.
Rebus in laguna, rebus a Padova dove Roberto Bonetto chiude un’epoca dopo cinque anni e lascia a Joseph Oughourlian. Finanziere nato a Beirut, origini franco armene, portafoglio molto ampio, una squadra in Colombia (il Club Millonarios, un gioiello) e il Lens (Ligue 2 francese in lotta per i playoff). Saprà fare bingo anche a Padova? Spenderà? Quanto spenderà? Chi sceglierà? Tutte domande senza risposte, oggi non c’è ancora un direttore e quello in carica (Zamuner) potrebbe non essere confermato. E’ cambiato il direttore pure a Vicenza. Lascia Seeber, che qualche errore l’ha commesso e per il quale si vocifera adesso di Chievo, Padova e Trento in caso di ripescaggio in D. Ma al suo posto non c’è Marchetti, che ha declinato (qualcuno dice abbia bussato pure il Padova) e c’è invece Giuseppe Magalini. Chi è Magalini? Uno abituato a lavorare dove ci sono i soldi: ad Alessandria con Luca Di Masi, a Reggio Emilia con Mike Piazza, a Viterbo con Piero Camilli. A volte è andata bene, altre volte meno. A Mantova aveva fatto benissimo e in panchina c’era un certo Di Carlo, poi nel 2011 finì in mezzo al calcioscomesse e fu squalificato in primo grado per tre anni e tre mesi. Non si arrese, vide riconosciute le proprie ragioni e in appello la pena fu ridotta a un anno e tre mesi. Ricominciò a Grosseto, poi fra le varie esperienze quella più breve a Trapani, dove rinunciò all’incarico dopo pochi giorni. E’ un dirigente che conosce benissimo i giocatori, che sa dove andare a pescare e probabilmente sa farsi aprire anche i cordoni della borsa dalla proprietà con cui lavora. Sarà l’uomo giusto? Intanto vediamo chi sceglie come allenatore. Domenico Di Carlo resta il prediletto, sarebbe un nome capace di trainare la campagna abbonamenti, in settimana incontrerà Campedelli e quasi certamente sarà divorzio. Se dovesse andare diversamente, tanti saluti al Vicenza, in caso contrario si vedrà. Per convincerlo serve un progetto a vincere e servono tante garanzie, per i motivi di cui sopra la presenza di Magalini dovrebbe andare in questa direzione. L’alternativa più forte è Paolo Zanetti, forse qualcosa più di un’alternativa. Ma il SudTirol non molla l’osso tanto facilmente e lo scorso anno il trasferimento a La Spezia saltò per quel motivo. In entrambi i casi sarebbero ottime scelte
Ah, ci sono i playoff di Serie B. Il Cittadella ci arriva per il terzo anno consecutivo, per il secondo anno consecutivo è in semifinale, le meraviglie di Marchetti (e di Venturato) ormai sono sotto gli occhi di tutti. L’ultima è la scoperta di Moncini, 14 gol in mezza stagione, qualcosa di clamoroso. Il Benevento in regular season ha vinto sia all’andata che al ritorno, Bucchi ha vinto pure in Coppa Italia e con Venturato non corre buon sangue. Ci sono state sempre polemiche arbitrali, stavolta ci sarà il Var e si spera si possa parlare solo di calcio giocato. L’impresa di La Spezia è da spellarsi le mani, mancano ancora due gradini e il problema maggiore, come lo scorso anno col Frosinone, sarà la partita di andata per lo scarso tempo a disposizione per recuperare dopo lo sforzo fisico compiuto. Passa anche al Verona, con tanta fatica al di là del 4-1 e con l’aggiunta dei supplementari che col Pescara peseranno.
Saluta Pellissier e se ne va un’altra bandiera. Si chiude un’epoca irripetibile e forse finisce la favola del quartiere che lotta nel calcio dei giganti. Finisce con una retrocessione e con tante incognite, anche sui conti. Al 30 giugno 2018 l’indebitamento netto era di 53 milioni, ultimamente si dice che i conti siano migliorati con le cessioni di Birsa al Cagliari (prima ci era andato Castro) e di Radovanovic al Genoa. Probabilmente Vignato andrà alla Juventus e le casse respireranno, poi c’è il paracadute. Basterà per l’iscrizione e per mettersi al riparo da sorprese? Un mese di tempo e si capirà tutto, il Padova intanto spera.
C’è ancora chi aspetta. 25 giorni per l’esattezza, prima di tornare in campo. E’ la Triestina di Massimo Pavanel, che fra poco avrà quattro partite per agganciare un sogno. Non ci è mai stata così vicina, la grande incognita è appunto la lunga, anomala, pausa. Sabato in amichevole al Taliercio col Venezia, la forma è sembrata quella dei giorni migliori. Ci si può credere. Ci è riuscito il Pordenone, con pieno merito, ci può riuscire anche la Triestina
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