ChievoVerona-Milan, Di Carlo: “Ce la siamo giocata alla pari, ma gli episodi hanno deciso la partita, in particolare il VAR, che da sei gare…”
domenica 10 Marzo 2019 - Ore 11:41 - Autore: Staff Trivenetogoal
Mister Domenico Di Carlo, allenatore del ChievoVerona, ha commentato la sconfitta in casa contro il Milan, nella conferenza stampa successiva al mach. Innanzitutto, qual è il limite della sua squadra? “Più che un limite, è un momento della classifica, diciamo, perché tu hai dieci punti e giochi contro il Milan che ha tantissimi punti più di te, devi essere bravo a non concedere, al Milan, situazioni di gioco, ed avere il coraggio di giocarsela alla pari, e penso che il Chievo l’abbia fatto. Poi, nelle partite gli episodi contano, cambiano. Se fosse capitato a noi di avere delle maglie rossonere, indubbiamente avremmo vinto 2-0, perché il VAR, poi, decide la partita. Punizione che non c’è, barriera a nove e sessanta invece che a nove metri, perché cambia. Il regolamento va fatto per tutti. Noi non vogliamo niente di diverso rispetto alle nostre cose. Poi, sul goal di Piatek, secondo me, una sforbiciata del genere, che prende il braccio del nostro giocatore, è fallo. Questo è il mio pensiero, perché gli episodi sono stati questi: la partita è stata giocata bene, la squadra, secondo me, sta giocando, nonostante le difficoltà della classifica, in cui è difficile essere motivati, ma la compagine sta mantenendo il campo, gioca con orgoglio, con coraggio, rispetta quelle che sono le mie caratteristiche che voglio dalla squadra: corti, aggressivi, compatti e crederci fino alla fine, quello che è successo anche in quest’occasione. Peccato per il risultato, però è da sei partite che il risultato non lo decidiamo noi, ma lo decidono innanzitutto le qualità della squadra avversaria e pure il VAR, che fa tutte le cose che non vanno bene, a parer mio, perché sono state sei decisioni prese in tutte e sei le partite, tutte contro di noi”. Che cos’ha pensato nei cinquanta passi al termine della partita? “Il dispiacere, innanzitutto, parlo da allenatore; e vedere che la nostra squadra, fino al 95esimo, che mette tutto per poter dare una svolta alla nostra classifica, ci mette cuore, animo, e per i nostri tifosi, per il nostro presidente. Finché siamo così, noi dobbiamo essere orgogliosi dei nostri ragazzi. E’ chiaro che poi la classifica ci dice questo; bisogna essere bravi a guardarla, ma bravi anche a non dare alibi solo al VAR, che sì, ci condiziona, però il VAR fa la differenza. Noi, in particolare, il fallo non c’era ed abbiamo preso due goal. Questo è quello che dice il campo. Poi sul campo il Chievo ha giocato alla pari con il Milan, una grande squadra che ha tanti punti avanti, ma noi non abbiamo avuto paura di nessuno; ce la siamo giocata a viso aperto, davanti ai nostri tifosi che ringrazio qui, pubblicamente, perché ci hanno sostenuti fino alla fine, ci credono a che questa squadra qui deve lottare, deve fare la partita come in quest’occasione, e come ha fatto nelle ultime sei partite. Oggi il Chievo è ultimo a dieci punti. Ci sono trentatré punti a disposizione, voglio che la mia squadra, nella testa e con il cuore, si metta ogni partita a giocarsela a modo suo, come sappiamo noi. Sperando che gli altri non ci diano niente a favore, ma neanche troppo contro, perché altrimenti diventa difficile giocare contro il Milan e anche contro qualcos’altro”. Che cosa prova, mister, in questo momento? “Ti senti che, purtroppo, quando tu devi giocare le partite, e già è difficile farlo con questa classifica, ma come ho sempre detto i ragazzi non devono pensare alla classifica, bensì giocarsela alla pari con le squadre che vengono qua, è un po’ la rabbia che ti fa dire: l’anno scorso il VAR ha determinato tanti casi, e non ha creato tanti problemi, mentre quest’anno, purtroppo, chi decide chi sarà chi al VAR, chiama o non chiama, c’è o non c’è… e dai, ragazzi, sono sei partite che noi, in qualsiasi episodio che viene, a favore o contro, sono sempre tutti o contro o mai a favore. Questa è la realtà. E oggi noi paghiamo queste sei partite, e le paghiamo pesantemente, ma non molliamo. Io lo so che non è semplice, ci sono tante cose ancora da poter dire ancora a questo campionato, che sono, innanzitutto, per noi stessi, per i nostri tifosi, per il nostro presidente, e poi perché, come ho detto, ci sono trentatré punti a disposizione. In quest’occasione abbiamo perso? Ok. Il Milan è contento? Noi non siamo contenti. Se al Milan fosse capitato il contrario, probabilmente ci sarebbe qui, Gattuso o chiunque sia, a lamentarsi molto d più, perché noi siamo il Chievo e dobbiamo anche starcene tranquilli e sereni, mentre se fosse accaduto il contrario, sarebbe successo il finimondo. Questo è il mio pensiero”. Come ha vissuto lei dal campo il momento in cui è stato allontanato Gattuso? Che cos’è successo? “Sinceramente non me ne sono neanche accorto. Poi, quando ho visto che non c’era Gattuso, ho chiesto, ma non mi hanno dato risposte. Mi dispiace quando viene allontanato un allenatore, o chiunque sia che accompagna i giocatori, ma dire per quale motivo Gattuso sia stato allontanato, non lo so, mi trovare impreparato”. Rimanendo sull’episodio, sembrava che in quell’occasione lei non volesse che il pallone venisse buttato fuori quando il Milan, tre minuti prima, per lo stesso motivo, quando è rimasto a terra un giocatore del Chievo, ha buttato fuori il pallone. Ci è sembrato di vederla un po’ agitato…”No, no, Io stavo richiamando Diousse, in quel caso lì, perché prima aveva avuto la palla, con Stepinski che aveva effettuato la profondità, e lui invece l’ha portata. Io gli ho detto: quando hai la palla libera e guardi avanti, mettila sopra”.
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