Bocalon, Di Gaudio, Mbakogu, Guerra, Offredi, Moncini, Costantino, Frascatore: i botti di gennaio che fanno rumore
giovedì 31 Gennaio 2019 - Ore 23:28 - Autore: Dimitri Canello
Finalmente il mercato è finito. Lo dico contro il mio interesse, perché in tempi di campagna acquisti, di solito, i contatti del nostro sito schizzano alle stelle e così è stato anche stavolta. Domani avrete tutte le pagelle e i giudizi dal mattino presto in poi di tutte le squadre trivenete. Ma intanto comincio con un pensiero personale. Un mercato prolungato fino al 31 gennaio, soltanto perché fa comodo ai grandi media tenere in vita questo carrozzone che a tratti (lo dico da amante della materia) diventa stucchevole, non ha alcun senso. Una volta tanto prima dell’estate si era presa la decisione giusta. Gong prima dell’inizio dei campionati, decisione logica, apprezzabile, sensata. E invece ecco il dietrofront illogico (se non per interessi di parte) che non ha fatto che spostare in avanti di due settimane trattative che si sarebbero potute concludere tranquillamente prima. Dietrofront illogico, si diceva, accompagnato da altre decisioni sconcertanti, come quella di aggiungere una promozione in C il 30 gennaio (!) dopo un’estate da tregenda. Bene il format a 20 squadre della B, malissimo l’incertezza sovrana della C, che ancora non ha deciso ufficialmente come assegnare la quinta promozione. E domani comincia febbraio…
Insomma, motivi per essere perplessi ce ne sono parecchi, ma tant’è. Prendiamo anche il buono. Ad esempio Riccardo Bocalon a Venezia, il colpaccio di gennaio firmato dal direttore sportivo Valentino Angeloni. Qualcuno lo ha definito addirittura un liquidatore, credo invece che ci sia una logica dietro queste operazioni. La gestione della prima era Tacopina, quando si doveva vincere a tutti i costi, era evidentemente insostenibile. Adesso le nubi iniziano a diradarsi, la cessione di Zennaro a tre milioni di euro, anche grazie alla mano tesa di Perinetti, oltre a quelle di Litteri e Falzerano, hanno permesso di chiudere il grande ritorno in laguna di un giocatore amatissimo. Una grande operazione è anche quella che ha portato Simone Guerra a Vicenza, anche se il resto del mercato è stato in pieno stile Bassano. Con un occhio alla stretta necessità e l’altro al portafoglio. Vero è che nessuno ha mai promesso di mettere la quinta marcia già il primo anno, ma con una promozione in più magari si sarebbe potuto osare. Anche perché la Serie C è un bagno di sangue economicamente parlando e prima la si lascia e meglio è. Di Gaudio è un top, il resto a Verona lascia a desiderare, buono il mercato della Triestina (Costantino, Offredi e Frascatore sono operazioni illuminate), deludenti Chievo e Udinese, sotto la sufficienza il SudTirol che ha pagato il mancato innalzamento della quota della Birra Forst all’interno del pacchetto azionario del club. Prima o poi metterà il carico da novanta, ma adesso ha rinviato la svolta. E il ds Bravo ha dovuto arrangiarsi con scarse risorse e con perdite dolorose. Ottimo anche il ritocco Moncini a Cittadella, bene il Padova che ha fatto “All In” rischiando tutto e riuscendo a piazzare l’acuto Mbakogu: non c’erano alternative, se basterà per salvarsi lo si vedrà più avanti.
E il Pordenone? Ha scelto di rimanere immobile, scommettendo ancora sul gruppo che ha dominato il girone d’andata e operando solo piccoli correttivi di contorno. Devo dire la verità. Fossi stato in Lovisa, un centravanti l’avrei comprato. Forse un’occasione simile non capiterà mai più, ma evidentemente in società hanno deciso di dare fiducia a chi tanto bene ha fatto al primo round. E’ inverno, ma presto sarà primavera. E arriverà il tempo delle sentenze. Stavolta sì, definitive…
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