Juventus-Chievo, Giaccherini: “Mi sento uno da serie A e anche il Chievo merita di rimanerci!”
giovedì 17 Gennaio 2019 - Ore 13:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
Per i miracoli sportivi, citofonare Giaccherini. «Uno l’ho vissuto di persona, primo anno al Sunderland, 2013-14. Penultimi a poche gare dalla fine, quattro o cinque punti di ritardo dalla zona franca. Ci aspettavano Manchester City, Chelsea e Manchester United, quasi di fila. Nessuno ci credeva, tranne noi e alla fine uscirono sette punti da quelle tre partite». Fu salvezza e un «miracolo sportivo», come dice Giak. Qualcosa di simile a ciò cui ambisce il Chievo, fanalino di coda, -8 dalla quartultima, un tour di 19 partite che comincia lunedì da Torino e dalla Juventus. «Non voglio retrocedere», fa Giaccherini, 34 anni a maggio, contratto fino al 2021. Già azzurro, argento all’Europeo 2012, e già alla Juventus tra 2011 e 2013 (due scudetti, una Supercoppa Italiana) Giaccherini è un upper-class che sa sporcarsi le mani. «Mi piace, a quest’età, prendermi le responsabilità del caso. Il Chievo mi ha acquistato la scorsa stagione per risolvere problemi. So benissimo che da qui a maggio quelli come me, Cesar, Sorrentino, Pellissier e Radovanovic dovranno trascinare». Si è già detto, lo si può ripetere: casella trequartista, il Chievo tra Birsa e Giaccherini cede lo sloveno, un motivo ci sarà. Quel motivo sta nel segno che si pensa possa lasciare Giak, nel girone di ritorno, per garra, corsa, oltre alla maestria — quasi un lusso per il Chievo — che cela nei piedi. «Mi sento uno da serie A e anche il Chievo merita di starci. Se sono andato su quella punizione contro il Frosinone, prima della sosta, dicendo “tiro io che faccio gol”, è perché me lo sentivo, dopodiché sarebbe anche potuta uscire, ma quando sei convinto è giusto farsi avanti».
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(Fonte: Corriere di Verona. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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