Chievo, Meggiorini: “Vi racconto mister Ventura! E forse prima eravamo un po’ troppo prevedibili…”
martedì 16 Ottobre 2018 - Ore 13:30 - Autore: Staff Trivenetogoal
«Le idee, una visione più ampia del campo e del calcio, l’adrenalina… di Ventura un calciatore si porta dietro tanto». Quel tanto può raccontarlo Riccardo Meggiorini, 33 anni, punta della Bassa veronese, 12 gol e 13 assist in cento partite di serie A col Chievo: nella «top 11» dei giocatori più impiegati da Ventura in carriera Meggiorini è l’ottavo, 116 presenze, prima Bari, torneo 2009-10, poi Torino tra 2012 e 2014. Il Ventura allenatore, Meggiorini? «Penso al divertimento di ottenere risultati attraverso il gioco. Un gioco vario. L’ho conosciuto a Bari, quel 4-2-4 poi modificato negli anni. A Torino con due o tre moduli diversi. Ventura sa cambiare, in base a chi allena e agli avversari. Di quelli ti mostra bene tutto, ciò che fanno in positivo e anche in negativo».
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Il primo messaggio che vi ha passato? «È stato un impatto mentale, anche senza fare niente: Ventura non deve presentarsi. Ci ha dato un colpo d’entusiasmo, di voglia di fare le cose ai 200 all’ora. Forse è quello che ci mancava». Appunto: cos’è mancato fin qui al Chievo? «Credo un po’ il gioco e le idee: forse eravamo un po’ troppo prevedibili». C’è tempo per recuperare da questo -1? «Ne sono convinto, sicuramente. Quello che davamo prima non basta e so che Ventura ha la bravura per tirarci fuori quel 110% che serve. Se lo seguiamo, possiamo dire la nostra e divertirci: quando vai in campo e fai troppa fatica, e il risultato non arriva, ti demoralizzi e non ti diverti nemmeno più». Lei fin qui ha trovato poco spazio: obiettivi? «Fisicamente cerco di rimettermi un po’ a posto, di abituarmi a un ritmo che magari prima non c’era, già vedo che il mio è cambiato. Ho giocato poco, è vero, e un po’ di fatica all’inizio potrei farla, ma con l’andare del tempo posso dare tanto. Ho voglia, aiutare il Chievo mi manca, i periodi brutti li ho messi alle spalle e l’arrivo di Ventura mi dà molta fiducia».
(Fonte: Corriere di Verona. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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