L.R. Vicenza Virtus, clamoroso: Romizi porta il Lane in Tribunale! “Procedura illegittima”: ecco ora cosa rischiano i biancorossi…
sabato 4 Agosto 2018 - Ore 09:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
«Non ho niente da dire. Posso solo confermare di aver affidato il ricorso per tutelare i miei diritti nelle mani degli avvocati Stefano Bosio e Alessandro Calcagno dell’Aic». Marco Romizi non vuole aggiungere altro, ma nel frattempo è stato l’unico, fra gli otto calciatori del vecchio Vicenza legati da contratto pluriennale al club recentemente defunto, ad aver deciso di passare alle vie di fatto. Contestando il licenziamento deciso dal curatore fallimentare Nerio De Bortoli dopo l’acquisto del ramo d’azienda del Vicenza Calcio da parte di Renzo Rosso e lo spostamento di sede del Bassano Virtus Soccer Team 1955 allo stadio Menti, con contestuale cambio di denominazione della società in L.R. Vicenza Virtus.
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Romizi, di fatto, contesta: 1) il fatto che Rosso, nell’operazione L.R. Vicenza Virtus, non abbia pagato la totalità del debito sportivo esistente; 2) il licenziamento comunicatogli dopo il termine degli spareggi vinti con il Santarcangelo. Il centrocampista toscano, che non è stato messo sotto contratto dal nuovo Vicenza come i suoi ex compagni di squadra Stefano Giacomelli e Davide Bianchi, impugna l’ordinanza del commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini con cui, di fatto, si è autorizzato e dato il via libera alla nascita del L.R. Vicenza Virtus e ha presentato ricorso al Tribunale Federale Nazionale. Le conseguenze della vicenda sono del tutto imprevedibili e bisognerà attendere i due gradi di giudizio per capire che cosa decideranno i giudici. Secondo i legali Calcagno e Bosio nell’operazione L.R. Vicenza Virtus si configurerebbe il reato di violazione di diverse normative federali: l’articolo 52, che prevede il pagamento dell’intero debito sportivo per l’acquisizione di una società fallita com’era il vecchio Vicenza Calcio Spa; l’articolo 17 delle Noif, che prevede il parere scritto della Lega Pro in materia di denominazione sociale di una società e che, secondo Bosio e Calcagno, non sarebbe stato rilasciato dal presidente Gabriele Gravina; l’articolo 18 delle Noif, che stabilisce come il trasferimento di sede sia permesso soltanto fra comuni confinanti. Romizi ritiene che l’eccezionalità della situazione prevista all’interno della norma non sia stata comprovata da nessun riscontro oggettivo. In definitiva Romizi contesta la legittimità dell’operazione L.R. Vicenza Virtus. Con tutto quello che ne consegue.
(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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