Mestre, Serena: “Io sono di passaggio mentre la squadra è della città, ma nessuno si è presentato per aiutare!”
domenica 17 Giugno 2018 - Ore 12:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
«Se qualcuno arrivasse oggi e fosse intenzionato a comprare la società troverebbe tutto quello che serve: domanda per il campo di gioco per la prossima stagione già presentata e tutti gli adempimenti compiuti, ma ripeto che dovrà avere le spalle coperte e poter garantire un futuro al calcio Mestre». Dopo l’annuncio di ieri, Stefano Serena chiarisce alcuni punti riguardo alla sua dichiarazione di essere disposto, per il bene di Mestre, anche a regalare la società. «Anche se il calcio Mestre ha un valore sono disposto ad accettare anche un euro come offerta simbolica, perché tengo più al lavoro fatto fino ad oggi che non ai miei interessi. Questo lo abbiamo sempre chiamato il progetto Mestre, non progetto calcio Mestre, perché ha avuto ripercussioni su tanti aspetti legati non solo al calcio, ma nonostante ciò che è stato creato ad oggi non c’è stato nessuno pronto a dare una mano».
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«Ripeto per l’ennesima volta come i soldi non siano un problema, ma con l’impegno che richiede una società di serie C, così come una di serie D, ho trascurato completamente il lavoro e la famiglia, e non posso più permettermelo. Io sono di passaggio, la squadra è della città, ma nessuno si è presentato per aiutare». E i dati dell’ultima stagione, come spiega Serena, danno idea del significato delle parole del presidente arancionero. «Quest’anno, in una città di 220mila abitanti, abbiamo raccolto sponsorizzazioni per 30mila euro, cifre paragonabili a quelle di una squadra che milita in promozione. Sono arrivato in punta di piedi, ho costruito entusiasmo a spese mie per la mia città perché ci tenevo, spendendo 400mila euro per sistemare un bene del Comune come il Baracca. Credo di essere l’unico presidente che non ha interessi, tengo in piedi Casa Mestre per una squadra che non ha bisogno di una struttura del genere, perché forse sono andato troppo oltre. Adesso cerco solo qualcuno che porta avanti il lavoro fatto».
(Fonte: Gazzettino, edizione di Venezia. Trovate il resto dell’articolo sull’ediione odierna del quotidiano)
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