Mestre, Serena attende l’esito del ricorso e tuona: “Una vera ingiustizia, Gravina solidale con noi: siamo sempre stati precisi e la Corte federale…”
venerdì 4 Maggio 2018 - Ore 18:42 - Autore: Staff Trivenetogoal
Il presidente Stefano Serena è intervenuto telefonicamente ieri sera a La Mestrina, trasmissione radiofonica condotta da Simone Pugiotto: “Non è un bel momento – ha spiegato Serena – abbiamo subito questo 0-4 dal Santarcangelo che non mi aspettavo. Sono rimasto basito dalla sentenza di primo grado e dai due punti di penalizzazione. Due pesi e due misure rispetto ad altre squadre? Bisognerebbe avere rispetto ed essere seri per una persona che cerca di fare qualcosa anche per il sociale. Non si può non notare questa differenza di trattamento con il Santarcangelo, le loro ragioni sono le medesime nostre. A noi sì e a loro no? Stessa lega e stesse regole? Ho chiamato Gabriele Gravina, anche la stessa Lega Pro era contraria a questa normativa che rischiava di creare confusione. Non è facile nemmeno commentare, non si può non tenere conto della buona fede nostra, che abbiamo sanato subito la nostra posizione mentre altri no. E’ una vera e propria ingiustizia sportiva, per me, per noi e per il Mestre. E’ un attentato a questo campionato, passiamo da settimi a decimi. La Corte federale dubito che accolga il ricorso, Gravina è solidale nei confronti del Mestre. Me l’ha detto anche personalmente. La Lega era contraria a questa norma. Non dico che non abbiamo commesso un errore, ma è stato qualcosa di risibile rispetto alla cifra che abbiamo pagato: 9mila euro su 163mila. Il professionista si è assunto l’onere dell’errore, nel momento in cui siamo stati informati di questa mancanza, abbiamo pagato subito sanando la nostra posizione. So i sacrifici che ho fatto quest’anno, non avrei mai pensato di dover affrontare un anno così complicato. Ho rinunciato a spazi dedicati al lavoro e alla famiglia per il Mestre, non mi sono mai trovato in vita mia ad essere così controllato quotidianamente dagli organi della federazione. Altre società, dopo tutti questi controlli, come hanno fatto a iscriversi al campionato? Non può essere normale questa situazione. Ci sono società che hanno milioni di debiti, noi non abbiamo neanche un finanziamento, se domani mattina questa società decido di chiuderla, non ci sarà un euro di debito. Mi sto facendo delle domande. Il Mestre non ha uno stadio da quattro anni. Lo sapete che quando ho preso la squadra non sapevo che il Baracca non aveva l’agibilità… Il “mollo tutto” è stato dettato da un momento di disperazione psichica e sportiva. Non mi sono mai speso nella mia vita tanto come ho fatto per il Calcio Mestre. Ho sempre detto che Stefano Serena è uno di passaggio, ma questo è il mio quarto anno a Mestre. Io veramente mi appello alla città, se c’è qualcuno che può prendere per mano la società in questo momento. Non sapevo nemmeno che non si sarebbe potuto giocare al Baracca in Lega Pro, non sapevo che la Questura avrebbe espresso parere negativo. Mi è stato detto che avrei potuto spendere anche un miliardo e al Baracca non si sarebbe potuto giocare. Per motivi di sicurezza, come ha detto la Questura, qualsiasi commissione avrebbe sempre dato parere negativo”
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