Delta Porto Tolle-Clodiense, il ‘pokerista’ Vuthaj: “Al Genoa ero finito fuori rosa, ma ora sto bene perché ho trovato compagni fantastici!”
martedì 14 Novembre 2017 - Ore 14:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
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Vuthaj, l’Italia è la tua nuova casa perchè ci vivi da quando avevi 3 anni e mezzo, ma sei nato in Albania a Milot. «Sì i miei genitori si sono trasferiti in Italia per lavoro 18 anni fa a Garessio (Cuneo) dove vivono tutt’ora con la mia sorellina».
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Dove hai iniziato a giocare? «Nel settore giovanile del Garessio, poi sono stato inserito nella squadra Allievi del Genoa, da lì sono andato nel 2012 nella Beretti del Savona, dove ho fatto 9 gol in 12 gare e il tecnico della prima squadra Ninni Corda mi ha fatto esordire in C a 16 anni e mezzo a Castiglione. A fine stagione sono tornato nella Primavera del Genoa». Un periodo d’oro quello. «Fantastico direi, ero capocannoniere della squadra e giocavo nella Under 19 dell’Albania. Ho disputato da titolare le qualificazione all’Europeo del 2014, segnando nella vittoria 3-1 col Belgio e perdendo contro l’Italia 2-0». Avevi appena 17 anni. «Mi allenavo quasi stabilmente con la prima squadra del Genoa in serie A, c’era Gian Piero Gasperini grande maestro di calcio. Una volta in amichevole della Primavera con la prima squadra ho fatto tre gol». Poi qualcosa non è più andato per il verso giusto. «Dovevo sfondare con la prima squadra, ma da piccolo avevo la testa calda, con la Primavera avevo allenatore Stefano Eranio (ex centrocampista di Genoa, Milan e nazionale, ndr) mi trovavo bene, poi lui è andato nello staff dell’Italia giovanile, è arrivato Ivan Juric e non più giocavo più con la stessa continuità di prima, fino che in un allenamento, abbiamo litigato, non mi sono piaciute certe sue affermazioni. Nel giro di un mese mi sono ritrovato da titolare a fuori rosa».
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Adesso il Delta «Il ds pugliese Massimo Mariotti mi ha preso sotto la sua ala e mi ha portato in bianco azzurro dove ho trovato compagni fantastici. Fra cui i connazionali Sauro Selimi e Cristian Bala compreso il papà Fatos persona splendida. Adesso sono sulla buona strada, ok mentalmente e fisicamente».
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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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