Chievo, Gaudino: “Spero di giocare molto! E sogno la maglia numero 10…”
sabato 8 Luglio 2017 - Ore 13:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
L’Italia, terra dei suoi nonni: «Venivo sempre in vacanza a Napoli». Qui, sponda Chievo, come un surfista, Gianluca Gaudino aspetta – e per un classe ‘96 il tempo c’è – che torni l’onda giusta. Un’onda tipo quella di tre anni fa, 2014/15: era al Bayern Monaco, la Germania dove vivaio e prima squadra sono vasi comunicanti, e Pep Guardiola, apprezzandone la qualità nei passaggi, lo promosse, da regista, in Bundesliga (8 presenze, quattro dal 1’) e in Champions (73’ contro il Cska Mosca). «Uno che mi ha sempre ispirato è Thiago», ricorda lui, svezzato in quel vivaio e scommessa fresca del Chievo, contratto quadriennale, l’italiano in via di masticazione con un insegnante privato.
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«Mi piace stare nel centro del gioco». Lì, il Chievo è allacciato: Radovanovic, titolarissimo, poi Rigoni jr. «Spero di giocare molto», si candida Gaudino, lui che l’altra candidatura l’ha già avanzata per una maglia, «la numero 10», quella che negli ultimi anni, al Chievo, dopo Luciano, è stata indossata soltanto da giocatori-parentesi, vedi Ninkovic, Christiansen, Maxi Lopez, Sestu, Obinna. «Cosa mi aspetto dall’Italia? Un calcio tatticamente più complesso». Un calcio conosciuto «guardando in tv Buffon» e «tifando Italia, a Germania 2006, con la maglia di Totti» (non per niente, viste le radici, «sarebbe fantastico un giorno vestire l’azzurro»).
(Fonte: Corriere del Veneto. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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