Triestina, voci inquietanti sul futuro: Dejardins a colloquio con Menta, gli esposti fantasma, Kiyine fuori condizione ed El Azrak…. Vicenza, la vetrina è tutta per Zonta. Trento, gli infortuni sono il nemico principale
martedì 19 Novembre 2024 - Ore 21:57 - Autore: Dimitri Canello
Il caos continua a regnare sovrano a Trieste, con il lavoro di Pep Clotet che prosegue in una baraonda senza precedenti. A Salò altra prestazione oscena per essere gentili e, verrebbe da aggiungere, per fortuna che la squadra aveva capito la gravità della situazione in cui si trova… In giornata si è sparsa la voce di un esposto presentato dalla Federazione lettone contro il tecnico alabardato per lo scontro avvenuto in campo dopo l’espulsione di Raimonds Krollis. Abbiamo cercato conferme su questa notizia senza trovarne, ma teniamo certamente le antenne dritte. Non è l’unica novità inquietante di giornata. In questi ultimi giorni, infatti, Brice Desjardins, tristemente famoso a Vicenza e pure a Trieste per operazioni ai confini del grottesco, è stato visto a colloquio con Alex Menta. Il quale spiega di averlo immediatamente allontanato e smentisce qualsiasi dialogo in corso. Quando certi personaggi si avvicinano a un club in difficoltà gli allarmi suonano all’impazzata e questo è uno di quei casi. Ma non è tutto perché oggi Clotet ha deciso di escludere Sofian Kiyine dagli allenamenti col gruppo. La ragione è che il tecnico vuole che che il centrocampista ritrovi una condizione minimamente degna visto che sul campo viaggia sotto ritmo e non è di alcuna utilità alla squadra. Per questo seguirà un programma di lavoro personalizzato fino a quando non raggiungerà uno standard accettabile. Infine El Azrak: su Instagram il centrocampista si è sfogato con un messaggio criptico. “ The problem with the world is that the intelligent people are full of doubts, while the stupid ones are full of confidence. Charles Bukowski”. Il destinatario? Non bisogna lavorare troppo di fantasia per immaginarlo, fatto sta che oggi le voci lo indicavano come prossimo ad essere messo fuori dal progetto. In questo caos si può immaginare un epilogo diverso da quello peggiore? Onestamente no, la strada da seguire è sempre la stessa, ma più passa il tempo più diminuiscono le possibilità che dirigenti in grado di dare una mano e di disincagliare questa armata Brancaleone dai bassifondi del girone A decidano di rimboccarsi le maniche e provare a mettere mano in mezzo al polverone aiutando Clotet. Ah, giusto per non farsi mancare nulla, si era pure ipotizzato un esonero di Clotet, che sarebbe stato sostituito da Gorgone in uscita da Lucca. Opzione, pare, al momento smentita.
Abbiamo cominciato ancora da Trieste perché purtroppo fa notizia ancora una volta in negativo. Parlando, invece, di performance decisamente diverse, ecco il Vicenza che non molla di un centimetro all’inseguimento del Padova. Sfruttando il rinvio della partita con l’Atalanta con annesse polemiche, i biancorossi mostrano in vetrina il volto operaio di Loris Zonta, premiato giustamente da un gran gol contro la Pro Vercelli dopo una scalata davvero imponente avvenuta nello spazio di pochi mesi. Dicevano che non aveva il piede educato, che era scarso tecnicamente, che non era all’altezza di una squadra da promozione. Invece Zonta ha sfruttato alla grande il prestito a Taranto, dove è cresciuto e si è affinato, poi quest’anno si è infilato in un centrocampo ancora alla ricerca di un’identità chiara in attesa di Ronaldo e si è preso la scena. Oggi merita la vetrina, mentre la squadra mostra solidità, vince la terza partita consecutiva e si porta momentaneamente a meno quattro. Cosa si può rimproverare al Vicenza sinora? Ben poco, perché con appena una sconfitta al passivo e ben dieci vittorie sono più o meno nella situazione del Padova lo scorso anno. Torrente chiuse il girone d’andata addirittura imbattuto e si presentò alla prima di ritorno allo scontro diretto a quattro punti di distanza, perdendo poi rovinosamente e scivolando a -7. Come a dire che quando qualcuno viaggia a ritmo di record poi sembra che chi insegue abbia chissà quali colpe. Non ne aveva il Padova lo scorso anno, non ne ha il Vicenza quest’anno. I meriti della capolista superano di gran lunga i demeriti della rivale. Su questo nessun dubbio. Intanto il rientro di Ronaldo sembra ormai vicino, mentre ci vorrà più tempo per Ferrari, il cui peso specifico all’interno della rosa (se recuperato adeguatamente) potrebbe spostare qualche equilibrio nel girone di ritorno dopo il crac al ginocchio.
Con Serie A e Serie B ferme per la pausa Nazionali, resta solo la C. E va concesso il giusto tributo al Trento, che ha allungato a 14 striscia di risultati utili consecutivi pareggiando a Zanica. Dai e ridai, a forza di scavare per scovare difetti ai gialloblù, si scopre che gli infortuni sono il nemico più pericoloso. Tommasi, Frosinini, Barison, Trainotti, Bernardi, Vitturini, Giannotti, Rada (due volte), Di Cosmo, Sangalli, Peralta. No, non è l’elenco della rosa di Tabbiani, ma tutti i giocatori che si sono fatti male nel corso di questi primi tre mesi di stagione. Come a dire: è qui il problema, è qui che bisogna agire per difendere il lavoro di un allenatore che sta facendo meraviglie. Con l’organico al completo non osiamo immaginare dove potrebbe essere questa squadra. Il resto del panorama? La determinazione ferrea del Caldiero, gli stenti di un Legnago a forte rischio Serie D, l’ affidabilità della Virtus Verona, la striscia di Bianchini ad Arzignano, la resistenza dell’Union Clodiense che aspetta come ossigeno puro il ritorno al Ballarin per evitare la retrocessione. In attesa del ritorno dei giganti di A e di B, per questa settimana mi fermo qui. Alla prossima
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