Lazio-Verona, Zanetti: “Stiamo bene, la squadra è carica, ha entusiasmo e mantiene la giusta umiltà: ci credo”
sabato 14 Settembre 2024 - Ore 15:44 - Autore: Staff Trivenetogoal
Paolo Zanetti, che Verona ha ritrovato dopo queste due settimane con tanti ragazzi impegnati con le Nazionali?
“Mi fa piacere che i ragazzi andati in Nazionale siano stati tutti protagonisti, con ottime prestazioni. È normale che molti viaggi lascino qualche strascico, con partite ravvicinate, ma per noi è un motivo di vanto avere tanti giocatori che sono stati via. Adesso abbiamo questi pochi giorni con la squadra al completo per preparare la partita. Chi è rimasto si è allenato molto bene, mettendo dentro la giusta energia e continuando la preparazione, livellandoci a livello fisico. La partita che ci aspetta è difficile, ma noi stiamo bene, la squadra è carica, ha entusiasmo ma mantiene la giusta umiltà che è la cosa più importante”.
Ci sarà Serdar? E dirà qualcosa in particolare a Baroni?
“Suat non sarà della partita e penso che non ci sarà neanche per la prossima. È in via di guarigione, ma l’infortunio è stato abbastanza serio, si parla di una lesione di secondo grado di infortunio muscolare, con un recupero stimato tra le 4 e le 6 settimane. A Baroni non ho niente da dire in più di quello che ci siamo già detti. Credo che lui qui abbia fatto un ottimo lavoro e penso che lui sia un allenatore di esperienza, che ha fatto gavetta e che merita di essere dov’è adesso, ovvero in una grande squadra”.
La Lazio che avversario sarà?
“Incontreremo una squadra che sta bene, che ha fatto vedere ottime cose nell’ultima partita e che ha le qualità tecniche per puntare ad arrivare in zona Champions. Per noi sarà la seconda trasferta consecutiva, in un altro campo difficile. Noi come sempre rispettiamo l’avversario ma conta la mentalità con la quale vogliamo andare a Roma. Noi vogliamo provare a fare punti su tutti i campi, questa è la nostra mentalità, e lotteremo su ogni pallone”.
Lazovic ha detto che per la squadra è importante sentire la sua fiducia, quanto senti tuo questo pensiero?
“Sono pensieri che sento veramente. Io lo dicevo prima di questi risultati e con le prestazioni i ragazzi mi hanno dato ragione. Stanno facendo vedere quello che possono fare, e c’è ancora tanto margine di miglioramento, io ci credo. Siamo sulla strada giusta e non la dobbiamo perdere, perché ancora non c’è grande esperienza e non c’è l’unità completa che arriverà con il tempo, dopo queste prime giornate. Fermo restando che io sono l’allenatore e sono il primo a crederci, ma quello che vedo mi fa pensare che siamo sulla giusta strada. Ormai mi conoscete e io sono uno che dice quello che pensa, e penso che questa squadra possa raggiungere il suo obiettivo”.
Com’è allenare una delle squadre più giovani della Serie A, un peso, una responsabilità o anche un piacere?
“Per me è un piacere, perché come dice la mia breve carriera, a me piace lanciare i giovani. Quando se lo meritano e sono giovani, mi gasa e mi dà piacere personale mandarli in campo, è una delle parti più belle del mio lavoro, quella di costruire dei ragazzi giovani e contribuire alla loro crescita. Questa è la mia idea. Poi esiste anche la gestione dei ragazzi più esperti, e io devo sempre mettere in campo la squadra migliore per fare risultato, ma se ci devono essere in campo 11 giovani io li metto tutti”.
Tra i giovani che ancora non abbiamo visto, c’è un altro Belahyane?
“Sì, c’è. Secondo me più di uno. Non mi piace fare dei nomi perché non voglio creare troppe aspettative. Però, per esempio, Cisse alla lunga farà vedere quello che sa fare. È arrivato un ragazzo molto interessante come Lambourde e anche come Sishuba, anche se il primo lo vedo più pronto in questo momento . Poi c’è Ghilardi, titolare dell’Under 21 italiana e potrei farne una lunga lista. Io credo che il club e il direttore abbiamo costruito un’ottima squadra”.
Con che modulo gioca il Verona?
“Posso dirti che noi difendiamo in un modo e impostiamo in un altro, perché la squadra si presta bene a questo tipo di soluzione. Non è un’idea che ho inventato io ma noi stiamo seguendo questo tipo di sistema, senza dover far ragionare troppo i ragazzi. Difendere in un certo modo per giocatori che vengono da altri campionati sarebbe stato difficile. Ma con la palla manteniamo l’idea iniziale”.
Come lavori sulla testa di un ragazzo di vent’anni come Belahyane?
“Onestamente io tratto tutti nella stessa maniera, senza fare distinzioni. Credo che Reda abbia grande coraggio e personalità che gli permettono di entrare in tutti gli stadi ad esprimere se stesso. Credo che ce ne siano altri di ragazzi così, ma io guardo molto l’aspetto mentale dei giovani prima di metterli in campo. Lui è coraggioso e si diverte quando gioca, ha un margine infinito di crescita, ma deve restare umile, anche se non credo che perderà questa umiltà. Io poi i giovani li metto dentro, ma gli attori principali sono loro”.
Cosa ci dici sugli ultimi arrivati dal mercato, potremmo vederli già in campo lunedì?
“Sarr e Alidou sono dei giocatori già formati che hanno delle qualità da mettere a disposizione della squadra ma prima devono essere performanti dal punto di vista fisico. Dovranno sfruttare le possibilità che avranno, ma le scelte finali sulla formazione le farò lunedì”.
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