Alla fine della stagione, la squadra ha avuto successo sia in campo che fuori. Si è assicurata la promozione vincendo i playoff contro la Cremonese e il gruppo proprietario ha raccolto oltre 40 milioni di dollari di capitale da un gruppo di investitori nordamericani, alcuni di lunga data e molti nuovi, grazie soprattutto a Drake e al suo team. Il nuovo gruppo proprietario ha ora formato un Comitato Operativo per supervisionare la direzione strategica del club, con l’obiettivo a lungo termine di trasformare il Venezia in una squadra di livello mondiale.
Il valore di Drake per un club di calcio e gli altri acquisti importanti
«Matte è stata la mia prima chiamata quando ho saputo che il club aveva bisogno di aiuto», dice Katsuyama. «Il valore di Drake per qualsiasi club di calcio è innegabile, data la sua dimensione disuperstar globale e la portata del suo marchio. Questa intersezione tra cultura e sport è esattamente il punto in cui vogliamo essere e la possibilità di collaborare con un marchio come NOCTA, che si muove sulla stessa linea, è incredibilmente preziosa».
I nuovi kit, realizzati in collaborazione tra NOCTA e il Venezia, sono stati ultimati in tempi ristretti, dato il tempo necessario per finalizzare gli accordi e raccogliere il capitale necessario per sopravvivere. Di conseguenza, il club ha dovuto iniziare il ritiro con maglie semplici, che comunque hanno attirato l’attenzione per il loro aspetto estetico pulito e la loro semplicità.
Un altro “acquisto” che promette di promuovere il brand del Venezia a livello internazionale è Jamie Riegle, che ha lavorato per dieci anni al Manchester United come direttore commerciale e membro del consiglio di amministrazione. Riegle ha anche lavorato nel football americano, contribuendo al rilancio dei Rams a Los Angeles. Per lui, quella del Venezia è una sfida unica: «È un progetto che richiede tempo, denaro ed energie, ma si può portare a compimento. Dopo un decennio al Manchester United, mi rendo conto di cosa serve per diventare un club d’élite, e penso che l’ambizione del Venezia di esserlo è quello che merita la città».
La montagna adesso è ancora da scalare. Le probabilità che il Venezia eviti la retrocessione sul campo sono probabilmente pari al lancio di una moneta. Nelle ultime dieci stagioni, esattamente 15 delle 30 squadre neopromosse sono state rimandate in Serie B dopo una sola stagione. La stagione 2024/25 si presenta come una serie di battaglie tra Davide e Golia, dove nella maggior parte delle partite il Venezia sarà visto come sfavorito. «Sappiamo che ogni partita in Serie A sarà una dura battaglia», dice Katsuyama. «Ma in un certo senso, il club ha già raggiunto un risultato enorme perché la squadra ha giocato in modo straordinario per tutta la stagione e siamo riusciti a raccogliere fondi e a salvare il club».
A prescindere dai risultati del prossimo campionato, le ambizioni del Venezia vanno ben oltre questa stagione. Il progetto del club guarda già lontano. «Guardando avanti tra cinque o sette anni», dice Rob Hamwee, nuovo presidente del comitato operativo del club, «crediamo di avere tutti gli ingredienti necessari per un successo duraturo e sostenibile ai massimi livelli del calcio europeo: una città di alto livello, riconosciuta in tutto il mondo, una base di tifosi appassionati e fedeli, una struttura di allenamento di livello mondiale, un programma giovanile di alto livello e un gruppo di proprietà pienamente impegnato. Con pazienza, impegno e un pizzico di fortuna, non c’è motivo per cui il Venezia non possa competere per un posto in Champions League in un futuro non troppo lontano».
Nel frattempo, la squadra si è rafforzata con gli arrivi del talento Gaetano Oristanio, reduce da una stagione positiva al Cagliari, e del veterano Alfred Duncan, che si aggiunge ai giocatori chiave Joel Pohjanpalo, l’anno scorso capocannoniere della Serie B, e Gianluca Busio, che ha appena giocato con la squadra olimpica statunitense. Grazie al recente completamento di una nuova struttura di allenamento, chiamata Ca’ Venezia, e agli importanti investimenti nel programma giovanile e nella Venezia FC Academy, il club sta costruendo risorse fondamentali per il successo futuro. Inoltre, è stato recentemente approvato il progetto del Bosco dello Sport, un investimento da 315 milioni di euro per trasformare 115 ettari di terreno vicino all’aeroporto di Venezia in un nuovo stadio di calcio, un’arena coperta e nuove strutture sportive, con l’obiettivo di inaugurare il tutto nella stagione calcistica 2027/28.
«La proprietà del Venezia è orgogliosa di come abbiamo trasformato il club nel corso degli anni», dice Duncan Niederauer, presidente del Venezia. «Abbiamo fatto investimenti importanti per ristrutturare il nostro stadio attuale, siamo a buon punto per gestire il nuovo stadio che aprirà nel 2027 e ci siamo impegnati con il Comune a fare un investimento considerevole nella struttura. Insieme al precedente investimento di 10 milioni di dollari per Ca’ Venezia, il nostro centro di allenamento all’avanguardia, siamo pronti a disporre di infrastrutture tra le più moderne d’Italia».
Fonte: Gq Italia