Giovanni Stroppa, altri 180′ con un solo obiettivo: segnare un gol in più del Venezia. Come affronterete la gara?
«Innanzitutto sarà un ulteriore step da affrontare. Parto dal percorso fatto sin qui e faccio i complimenti alla squadra per come ci è arrivata, sono soddisfatto di com’è andata col Catanzaro. Ora ci giochiamo la cosa più bella: servirà l’entusiasmo giusto e l’attenzione giusta, sapendo che affrontiamo una signora squadra, con un motore importante per la categoria, un’identità ben precisa e allenata benissimo. E che arriva in maniera esaltante in finale come noi. Saranno due partite bellissime: domani il primo tempo, domenica il secondo».
Serviranno caratteristiche diverse nella formazione iniziale?
«Ci voglio pensare e vorrei tenere in campo la gente più fresca, visto che abbiamo avuto più giorni per recuperare e questo problema potrebbe verificarsi tra giovedì sera e domenica sera, dove la gestione delle forze sarà determinante. Poi bisogna tenere conto dei cambi, la squadra sta benissimo e posso attingere da tutti anche a gara in corso».
Una finale all’insegna dell’equilibrio. Il fatto che il Venezia avrà due risultati su tre cambierà l’approccio e l’impostazione delle gare?
«Noi non abbiamo mai fatto calcoli, dalla prima all’ultima partita siamo scesi in campo per vincere e la partita col Catanzaro di sabato lo testimonia. Abbiamo un modo preciso di affrontare le partite e seguiremo quella linea, poi è chiaro che ci sono 180′ e bisognerà essere equilibrati, con il giusto atteggiamento, cercando di fare un gol in più del Venezia».
Lo stadio sarà tutto esaurito. Che messaggio vuole mandare ai tifosi? Da uomo di sport, come ha visto lo Zini quest’anno?
«Carichi, carichi, carichi in ogni settore. Ho sempre sottolineato l’apporto della curva, non c’è bisogno di fare appelli. Il fattore campo può assolutamente darci un vantaggio in tutte le situazioni che si potranno verificare, la squadra darà entusiasmo alla gente e viceversa, dev’essere così. In generale le premesse erano queste, quello della Cremonese è sempre stato un campo caldo quando la affrontavo da avversario e la domenica si è sempre respirato un bell’ambiente».
La Cremonese arriva in finale dopo aver segnato sei gol con 6 giocatori diversi. Si è rivista la squadra che cercava?
«Siamo sempre stati gli stessi, finalmente stiamo raccogliendo quanto seminato. I numeri non smentiscono, anzi certificano ciò che la squadra ha fatto in termini di atteggiamento e fase offensiva: siamo stati primi in campionato per conclusioni, occasioni pericolose e non siamo riusciti a concretizzare tutto sul campo. In queste partite di diverso ci sono i gol, che fanno la differenza e possono cambiare il giudizio su una prestazione. Continuiamo a portare a casa quello che meritiamo».
La partita di andata potrebbe pesare più del ritorno…
«Lo scopriremo vivendo entrambe le gare. Vedremo come andrà, cercheremo di portare a casa il massimo domani e poi vedremo ciò che succederà nella prossima partita. Entrambe le squadre hanno elementi che possono far male e ribaltare delle situazioni, ognuno con le proprie caratteristiche».
Vazquez sta vivendo un finale di stagione esaltante. Come si gestisce un giocatore del genere sul doppio impegno, considerando che è in diffida?
«Sicuramente giocherà, poi vedremo strada facendo. Sono contento per lui, mi sono sempre esposto sulle sue capacità anche quando ci si chiedeva in quale zona del campo potesse incidere. Lui ha sempre fatto benissimo, sia da mezzala che sulla trequarti: quando gli altri hanno iniziato a fare gol è cambiato tutto. Sta facendo vedere che quando il gioco si fa duro la qualità esce».
Buonaiuto è un altro giocatore che ha fatto una prestazione importante. Come sta? Giocherà domani?
«Lui sta bene, come tutti. Io potrei veramente pescare ad occhi chiusi dal mazzo di carte che ho a disposizione. La partita è da gestire, sia quella di domani che quella di domenica. Giochiamo contro una squadra molto fisica che potrebbe anche essere più pronta a gestire queste due partite. Io ho l’opportunità di cambiare viste le condizioni psicofisiche dei calciatori e gestire, sempre se ci sarà la necessità»
Si aspettava la squadra così sul pezzo in questo momento della stagione? Nel ritorno con il Catanzaro è stata fatta una prestazione perfetta, senza alcun errore…
«Mi piace questa considerazione, io l’ho fatta ai ragazzi. Prima ci è capitato di dare troppo facilmente palla agli avversari, come a Catanzaro in campionato. Nei playoff non è successo e questo è indice di una situazione importante. A livello difensivo siamo stati straordinari, a livello di palleggio c’è stata continuità agevolata anche dalla superiorità numerica dell’ultima mezzora. Il palleggio per noi è fondamentale, perché quando hai la palla inizia la fase difensiva».
Quanto sarà fondamentale il lavoro del centrocampo, considerata la verticalità del Venezia? Il fatto che ci siano otto diffidati tra gli arancioneroverdi può essere un fattore?
«Io sinceramente non posso essere condizionato da questo dato, c’è una partita da disputare. Il Venezia è una squadra completa, sa palleggiare e ha delle folate incredibili: per questo regalare un palleggio o un passaggio può rivelarsi sanguinoso. Dobbiamo essere quelli visti nelle sfide contro il Catanzaro, avere la capacità di non fare regali quando abbiamo la palla e fare ciò che sappiamo fare».
Il Venezia ha in Pohjanpalo un grande trascinatore. Come si argina uno come lui?
«Con la giusta attenzione e determinazione. Noi lavoriamo molto bene quando siamo concentrati, attenti a fare le cose. Sicuramente è un riferimento di qualità tecnica e morale, un giocatore da tenere sotto osservazione».
Come sta Coda? Quanto conta la sua presenza in queste gare?
«In questo ultimo periodo la gestione del gruppo è stata eccellente per poter recuperare gente che era in difficoltà psico-fisica e ha dato la possibilità di far crescere gli altri, quindi possiamo gestire gli uomini nell’arco dei 180′. Le considerazioni per la partita di domani variano da quelle che faremo tra giovedì e domenica. La squadra sta bene in maniera omogenea e quindi possiamo gestire le forze sia a partita in corso che tra una e l’altra».