Lazio-Verona, Baroni: “Abbiamo fatto molto, ma non basta ancora: per raggiungere l’obiettivo serve qualcosa di straordinario”
giovedì 25 Aprile 2024 - Ore 12:31 - Autore: Staff Trivenetogoal
Marco Baroni, si dice che fare i complimenti alla squadra in questo momento possa avere un effetto boomerang, ma può essere così anche per lei? “Sono concentrato sulla parte finale del campionato, che è la più difficile, nella quale non possiamo pensare ad altro. Capisco che per il percorso fatto si spendano parole, ma alla squadra dico sempre di non guardare alla classifica, al calendario e anche ai giornali, così come dobbiamo fare anche noi. Abbiamo fatto molto, ma non basta ancora. Per raggiungere l’obiettivo serve fare qualcosa di straordinario e bisognerà attingere a tutto, non dovremo lasciare nulla di intentato. Questo è un campionato in cui non si ha possibilità di errore o di pensare ad altro”.
I suoi difensori nei momenti di maggiore difficoltà, ricorrono anche a qualche rilancio nella metà campo avversaria Questa è una sua richiesta? A proposito di difensori, come sta Dawidowicz? “Pawel sta bene. In questo momento noi dobbiamo fare tutto ciò che è essenziale, non possiamo permetterci di sbagliare nessun pallone. In campo voglio vedere giocatori che si spendono, che danno tutto, è lì dentro la dimostrazione della prestazione. Durante le partite si vivono momenti diversi, alcuni in cui si soffre, altri in cui bisogna crederci sempre di più e affondare il colpo. La squadra deve stare dentro la prestazione, dentro questa identità, dentro il ritmo, la corsa, l’attenzione: non possiamo prescindere da questi valori, prepariamo le partite in questo senso”.
Sabato incontrate la Lazio, un grande avversario, come ci arrivate? “Affrontiamo un avversario complicato per tanti aspetti, una squadra centrata che ha grande qualità. Dobbiamo far una partita di grandissimo spessore. Dovremo essere pronti a reggere l’urto dell’avversario, a ripartire, anche a fare la partita se ce ne sarà la necessità. Su campi come quello dell’Olimpico non si può stare bassi, rannicchiati nella propria metà campo. Dovremo essere forti nei duelli, nella determinazione”.
Avete fatto una grande scalata, ma ora arriva la parte più dura… “Questa è la parte più difficile, lo sappiamo. Cerco di spostare l’attenzione della squadra su come raggiungere il traguardo finale. Noi passiamo dalla prestazione, dalla capacità di soffrire e di stare dentro la partita. Dobbiamo sapere che le partite si risolvono anche negli episodi, come un calcio d’angolo o un calcio piazzato. Abbiamo bisogno di stare dentro la partita sempre”.
Centonze sta trovando continuità, le dà più sicurezza rispetto a Tchatchoua? “Sono due giocatori bravi su cui possiamo contare. Hanno caratteristiche diverse, ma dal punto di vista della corsa entrambi ci danno tanto. Centonze è cresciuto molto, mentre Tchatchoua è arrivato con un infortunio importante e l’abbiamo recuperato nel corso delle settimane. Come sempre se uno non parte, poi entra. Io so che a destra posso contare su due giocatori che danno un contributo importante alla squadra”.
Henry dove lo vede nelle gerarchie dell’attacco? “Thomas è un ragazzo che ha avuto un percorso difficile, particolare, ma si è sempre allenato bene e non è mai mancato una volta dal punto di vista dell’atteggiamento, io lo ritengo pronto. Davanti abbiamo diversi giocatori bravi, noi cerchiamo di dare delle opportunità anche a seconda della partita e da chi sta meglio, anche dal punto di vista psicologico”.
Rivedremo Noslin falso nueve anche a Roma? “Vediamo. È una settimana corta per noi, abbiamo avuto un giorno in meno, ma abbiamo ancora due sedute di lavoro importanti. Avevamo bisogno anche di recuperare qualche giocatore. Sabato sarà una partita da leggere bene anche in base alle caratteristiche dei nostri avversari”.
Quanto passa dal ‘Bentegodi’ la salvezza?“Sabato ho percepito un’energia che la squadra ha saputo creare, ma che il pubblico ha alimentato. La gente che crede sposta, sposta i valori e le situazioni. Noi dobbiamo far vedere che questa squadra è pronta a tutto pur di dare il massimo all’interno della prestazione. È pronta a credere sempre, a soffrire, a non mollare mai. Il nostro stadio e i nostri tifosi sono fondamentali, dovremo saperli sfruttare al meglio”.
Rispetto ad altre, sabato sarà una partita che si deciderà a centrocampo viste le caratteristiche delle squadre? “Il centrocampo incide sempre tantissimo, è il fulcro del gioco, è il reparto che dà equilibrio. I cambi che sono stati fatti lo scorso sabato non sono stati fatti a caso, l’avevamo preparata così. Avremmo avuto bisogno di energie importanti e chi è entrato ha fatto bene. Questi sono ragazzi che mi stanno mettendo in difficoltà perché meritano tutti di giocare, e questo è fondamentale per noi”.
Possiamo dire che la squadra uscita dal mercato di gennaio le assomiglia di più rispetto a quella di agosto? “Baroni è affamato e a gennaio è arrivata gente affamata, di questo c’è bisogno. Il calcio oggi non si gioca più sui nomi scritti sulle magliette ma sul presente, su quello che bisogna fare ora, ciò che c’è dietro è già vecchio. Da questo punto di vista sono d’accordo”.
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