Verona, ecco perché credere nella salvezza: dai nuovi acquisti a Baroni, passando per Suslov, Noslin…
giovedì 22 Febbraio 2024 - Ore 19:40 - Autore: Pietro Zaja
Ai livelli delle clamorose salvezze della Reggina di Mazzarri e della Salernitana di Nicola. Quest’ultima un po’ più recente e conosciuta da chiunque. Se Marco Baroni dovesse riuscire nell’impresa (possibile) di evitare la retrocessione all’Hellas Verona, sappiamo già dove collocarla: nell’albo delle più grandi gesta atletiche e sportive del campionato italiano. A gennaio la squadra è stata smantellata e pezzi pregiati del calibro di Djuric, Doig e Terracciano, solo per citarne alcuni, sono stati venduti anche a dirette concorrenti. La società non naviga in acque tranquille, economicamente parlando, e Setti ci ha messo una pezza in questo modo (d’altronde quando entrano in ballo denaro e problemi, non ci si pensa più di tanto), assicurandosi dei giocatori sconosciuti e prelevati dalle più disparate nazioni. Insomma, un rischio anche fin troppo eccessivo, ma che con il passare delle settimane appare sempre più calcolato. Chi se l’aspettava? I nuovi acquisti, in particolar modo Noslin, Swiderski e Vinagre, sembrano essersi inseriti nell’impostazione tattica di Baroni e all’interno del gruppo squadra. Giocatori funzionali, che con il tempo non potranno che migliorare l’ingranaggio arrugginito e demoralizzato dell’Hellas. Aspettando anche i colpi di Tavsan, Belhayane e Dani Silva.
La spinta, la voglia di dimostrare e di incidere dei nuovi ragazzi ha rivitalizzato un gruppo scosso da un forte terremoto interno e difficile da prevedere. Ora, consapevoli che l’obiettivo è ancora distante, perché i gialloblù sono ancora terzultimi a 20 punti a pari merito con un disastroso Sassuolo, si avverte una sensazione quasi piacevole: questo Hellas ci crede e sembra voler dare tutto per mantenere la Serie A. I tifosi questo vogliono, così come il gruppo e l’allenatore. Baroni: un genio che andrebbe elogiato anche se l’Hellas non si dovesse salvare. Sfido chiunque a iniziare una nuova stagione a gennaio, a campionato in corso e a mercato aperto, con una squadra più che rivoluzionata e con un insieme di giocatori stranieri, perché di italiani non ne è arrivato neanche mezzo, e che avrebbero avuto bisogno di settimane per adattarsi a una nuova realtà e a un nuovo ambiente. Togliamoci il cappello e facciamo partire gli applausi, anche solo per quello che si è visto finora. Capitolo Suslov: un diamante grezzo. Talento ne ha e si vede. Ha tutto per caricarsi l’Hellas sulle proprie spalle e offrire qualità alla squadra. Noi ci crediamo. Guai, però, ad abbassare la guardia. Il pareggio contro la Juventus ha trasmesso enormi motivazioni, ma la strada è ancora in salita. Salvarsi sarà difficile, anche perché le altre corrono e il tempo inizia a stringere. Ma i presupposti sono buoni, l’alchimia di gruppo si sta creando nel miglior modo possibile e il profumo di miracolo è dietro l’angolo. Chissà che a Verona non si possa festeggiare sul serio un altro capolavoro, dopo quello di Zaffaroni della scorsa stagione, magari evitando uno spareggio da sudori freddi. Qualcosa in cui credere ve l’abbiamo appena fornito.
Foto: Hellas Verona FC Facebook
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