Cittadella-Palermo, Gorini: “Loro sono forti, ma abbiamo vinto al Barbera: non vedo perché non possiamo ripeterci al Tombolato”
venerdì 12 Gennaio 2024 - Ore 16:07 - Autore: Staff Trivenetogoal
Vigilia di Cittadella-Palermo e parola ad Edoardo Gorini
«Stanno tutti abbastanza bene, tranne Amatucci con un lieve fastidio dove si era già fatto male a Modena, mentre Sanogo ha un indizio di polmonite», esordisce il tecnico granata. «Per il resto stanno tutti bene. Sottini? Ha fatto due partite con la Primavera per recuperare. Quest’estate è arrivato reduce da un problema al tendine d’Achille che poi gli ha provocato problemi a livello di pubalgia. È stato fuori parecchio, tanto che ad ottobre è arrivato Negro per ovviare questo problema. Ora ho 6 centrali in rosa, un po’ tantini».
Si torna in campo 18 giorni dopo il pari contro l’Ascoli.
«Prima della sosta stavamo andando bene e la squadra aveva assunto una certa fiducia, giocando in modo sbarazzino con consapevolezza nei propri mezzi. Mi aspetto di rivedere questo contro il Palermo, al tempo stesso – dopo una sosta lunga – qualche dubbio resta sempre. Sono curioso anche io di vedere sabato come sarà il ritorno in campo. La squadra sta bene fisicamente. Al momento abbiamo fatto la differenza sul ritmo e l’intensità».
C’è il rischio di qualche calo d’attenzione in seno alla rosa?
«Noi abbiamo insistito su questo aspetto, anche se è bene ricordare che parliamo sempre con dei professionisti. Incosciamente le feste possono spezzare il ritmo, ma i miei ragazzi sono intelligenti e non mi pongo questo problema. Piuttosto quello che mi fa pensare è che non giochiamo una partita vera da 18 giorni, al netto dell’amichevole di domenica scorsa contro la Primavera».
La classifica implica nuova responsabilità?
«Se penso ad un anno fa, preferisco assumermi queste responsabilità rispetto all’obbligo di vincere. È bello stare in alto, ma è vero che ora inizia un altro campionato. Il girone di ritorno è sempre più difficile per tanti motivi, a partire da sabato contro il Palermo. Affrontiamo una delle favorite per la A diretta, ma affronteremo la gara a viso aperto come sempre»
Che Palermo ti aspetti?
«Loro sono forti. Due mesi fa abbiamo sfruttato un loro calo, ma abbiamo meritato di vincere al Barbera. Non vedo perché non possiamo ripeterci anche al Tombolato, a patto di fare il Cittadella. Serve consapevolezza dei nostri mezzi e della nostra forza, se ci pensiamo arrivati prendiamo solo bastonate. La rosa di Corini è costruita per andare in A. Se vedo dei punti deboli nei rosanero? Qualche assenza in difesa ce l’hanno con Marconi squalificato e Lucioni che non sappiamo se recupererà. Quest’ultimo dietro è un giocatore importante e di grande esperienza, che si sente se c’è o meno in campo. Nelle ultime gare pre sosta hanno subito qualche gol, ma sono convinto che ci abbiano lavorato in questi giorni. Troveremo un Palermo pronto a dare battaglia per scavalcarci in classifica».
Corini in conferenza stampa ha riconosciuto che la sua squadra preferisce segnare un gol più degli altri, con 12 reti nelle ultime 4 partite. «
Loro provano sempre a giocarsela ed hanno giocatori abili in ripartenza, come si è visto contro il Como e il Parma. Dovremo essere attenti e concentrati per tutti i 90’».
Che idea ti sei fatto sul calendario asimmetrico? «È una novità, ma non mi cambia nulla».
Siamo nel mese del mercato. Che cosa ti aspetti? «Dipende se qualcuno è scontento o vuole andare a giocare. Faremo le valutazioni e i ragionamenti del caso con il direttore Marchetti. L’obiettivo è venire fuori rafforzati da questo mercato, come sempre».
Sul sistema di gioco, 4-3-2-1 o 4-3-1-2 contro il Palermo? «È il dubbio principale che mi porto fino alle ultime ore pre gara. Rigoristi? ».
Pittarello è ancora il rigorista del Cittadella? «Intanto bisogna vedere se giocherà dal 1′ (ride ndr.) Abbiamo provato altre soluzioni, purtroppo i rigori si sbagliano. Con un passato da rigorista, ne so qualcosa pure io! L’importante è mettere via l’errore e farsi trovare pronto alla prossima battuta. Il rigorista che li calcia meglio è Baldini. Se non ci sarà lui, c’è un’altra gerarchia con Cassano, Salvi e Pandolfi come alternative».
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