Frosinone – Verona, Baroni: “Non mi piace parlare solo di attaccanti ma sto cercando soluzioni diverse”
venerdì 6 Ottobre 2023 - Ore 16:18 - Autore: Staff Trivenetogoal
Marco Baroni, da quando lei è qui lavora sull’equilibrio in campo. Avete la quarta miglior difesa e il terzo peggior attacco. Come pensa di accendere questo Verona?“Quando parlo di equilibrio parlo di compattezza, non solo quando non abbiamo il pallone, ma anche quando ce l’abbiamo: di come giocarlo e di come perderlo nel modo giusto, stiamo lavorando su questi aspetti. In queste sette partite si sono alternati 23 giocatori, tra cui molti attaccanti. Avevamo bisogno di questo per conoscere meglio i giocatori, capire bene le loro caratteristiche e questo lo stiamo facendo. Non sono abituato a partire da dietro nel lavoro su una squadra, parto sempre da davanti per poi tornare indietro. Sotto questo profilo la squadra sta lavorando molto per migliorare”.
Affrontate il Frosinone reduce da un ottimo avvio di campionato… “Il Frosinone non mi ha stupito. Ha un allenatore che io stimo molto ed è una squadra che è e stata costruita con equilibrio e razionalità: sarà una partita complicata per noi così come per loro. Comprendiamo l’importanza di questa gara, ma in questo campionato ogni partita va affrontata con massima attenzione e determinazione. Giocheremo in un ambiente in cui c’è tanto entusiasmo fuori e dentro il campo, e sfidiamo una squadra che ha sì molti esordienti nella categoria, ma tutti consapevoli di dover fare molto per mantenerla. Da questo punto di vista noi sotto l’aspetto dell’atteggiamento e dell’impatto emotivo non possiamo essere al di sotto di loro”.
Come stanno Dawidowicz e Amione? Eventualmente opterà per Terracciano o Faraoni come terzo? “Aspetteremo domani per fare le valutazioni finali ma entrambi sono migliorati molto. In ogni caso sono tranquillo perché chiunque andrà in campo avrà la mia fiducia e quella dei ragazzi. Se saranno disponibili bene, altrimenti abbiamo altri giocatori che andranno in campo per sfruttare questa chance. Per quanto riguarda Terracciano e Faraoni la soluzione che abbiamo provato a Torino mi è piaciuta, ma penso che entrambi possano ricoprire quel ruolo. Ho optato per arretrare Terracciano invece che Faraoni perché il primo era già in partita, mentre il secondo stava entrando a gara in corso”.
Per far girare l’attacco del Verona, qual è il tipo di attaccante più adatto? “Non mi piace parlare solo di attaccanti perché è la squadra che deve migliorare nel portare la palla lì davanti. Venivamo anche da una struttura in cui c’era un po’ troppa abitudine nel verticalizzare per sfruttare le caratteristiche dei giocatori. Sto cercando soluzioni diverse come lavorare di più sulle catene esterne e spostare il fronte, perché agire centralmente è sempre molto difficile. I ragazzi nuovi li ho messi perché hanno caratteristiche che ci servono: in primis la dinamicità e il movimento. Non voglio giocatori statistici, per questo va in campo chi mi può offrire quei fattori”.
Sarà una partita che si giocherà sul filo tra intensità e aggressività…“In questo inizio di stagione il calendario ci ha riservato cinque partite in trasferta e tre in casa, abbiamo affrontato partite difficili che ci hanno dato autostima e ci hanno fatto crescere. Abbiamo fatto partite di coraggio in cui siamo andati a prendere i giocatori avversari a tutto campo. La squadra deve migliorare nel leggere alcuni momenti della partita, questo è un aspetto che non può mancare. Si parte sempre dall’intensità e dalla compattezza, anche nella gestione della palla, le distanze ad esempio sono fondamentali per sviluppare e ricercare il gol. Stiamo lavorando molto su questo”.
Il Frosinone è reduce da un anno vincente in Serie B e questo si nota in campo. Come valuta la differenza tra la vostra e la loro mentalità? “Penso che si affrontino sempre difficoltà nell’affrontare squadre già collaudate o con continuità sotto il punto di vista della guida tecnica, come ci è capitato in questo avvio di campionato. Per noi è fondamentale il fatto che non manchi mai l’aspetto prestativo, perché se c’è quello, dopo non mancheranno le soluzioni. Il fatto che l’aspetto prestativo ci sia sempre ci aiuterà a trovare quegli sviluppi che stiamo cercando”.
Nelle ultime due partite Ngonge si è un po’ spento… “Noi non dobbiamo sovraccaricare questi ragazzi. A loro dico sempre che la responsabilità è mia e loro devono solo pensare a giocare, è un percorso di crescita. Cyril ha impattato in modo devastante su questo campionato, poi è complicato fare così tutte le partite. Non guardo solo il gol, lui deve riempire di più le sue prestazioni ma ci stiamo lavorando. Lui è molto partecipe, noi ci aspettiamo una crescita ma non dobbiamo mettergli pressione, lui deve pensare a stare sereno e giocare. Ha la qualità per cambiare le partite ma non deve solo attendere quelle perché può inserire molte più cose in una partita”.
Pensa che ci sia il rischio di una sovrabbondanza di scelta in attacco? “Da allenatore non mi preoccupo mai della scelta. Se ho il dubbio di chi far giocare significa che stanno tutti bene. In quel ruolo abbiamo anche Henry che sta cercando la situazione migliore, durante la sosta organizzeremo una partita anche per lui. Ha bisogno di trovare l’impatto sulla gara, lui sta bene, ma gli manca quella cosa che poi troverà solo nel giocare. Non ci sono problemi di abbondanza, siamo concentrati sul portare i nostri giocatori alla condizione migliore”.
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