Mestre, Zecchin: “Salvarsi prima dell’ultima di campionato era fondamentale: mi piacerebbe rimanere”
martedì 9 Maggio 2023 - Ore 17:45 - Autore: Pietro Zaja
Campionato terminato. Stagione così così del Mestre, che non è riuscito a trovare una costanza in un girone C della Serie D equilibratissimo. 43 punti e undicesimo posto in classifica, salvezza raggiunta con tre giornate d’anticipo e zone di metà graduatoria occupate. Si poteva fare sicuramente di più, ma l’obiettivo minimo della salvezza è stato raggiunto. A poche ore dal gong finale, il tecnico del Mestre Gianpietro Zecchin ha parlato ai microfoni di TG Plus Venezia: “Ci sono state motivazioni diverse in campo nell’ultima partita contro il Portogruaro (persa per 0-1 allo stadio Baracca di Mestre). Da parte loro erano sicuramente maggiori perché dovevano cercare di fare più punti possibili per cercare di entrare nei playout e non rischiare di andare giù direttamente in caso di vittoria del Montebelluna. Poi non è stato così. Sicuramente per loro era una gara importantissima, ma per noi anche, perché volevamo chiudere al Baracca con una vittoria o perlomeno con un risultato positivo. Così non è stato, mi dispiace, ma questo è il calcio. Siamo partiti anche bene, abbiamo avuto 3/4 occasioni, non le abbiamo sfruttate e loro con i calci piazzati ci hanno messo in difficoltà. Nel secondo tempo era più giusto il pareggio, però loro hanno trovato gol su un bel cross e hanno fatto un bel gol. Hanno trovato questa vittoria importante, peccato per noi, però quello che dovevamo fare lo avevamo fatto già tre partite prima. Salvarsi prima dell’ultima di campionato era fondamentale. Siamo contenti lo stesso. Secondo me è stata una stagione partita malissimo, nessuno se l’aspettava, ma poi siamo stati bravi a riprendere il nostro cammino e a riportarci su in classifica. Da metà girone d’andata siamo sempre stati fuori dalla zona playout ed è stato importante anche quello. Sono tutte esperienze che si fanno. La partenza non ha di certo aiutato, ma a Mestre si sa, hai anche un seguito, un pubblico, che è la cosa che dà più soddisfazioni del giocare a calcio, quindi se non hai tanta personalità e senti i primi fischi, vengono le prime paure e le prime ansie. Poi ho cambiato modulo, alcuni giocatori importanti che non sono entrati in forma l’hanno fatto più tardi e poi penso che il valore si sia visto. L’unico rammarico è stato quello di non avere tanta continuità nelle prestazioni come nei risultati. Quella è l’unica cosa che mi devo rimproverare. Non c’è nessuna recriminazione. Magari nella parte centrale del campionato, verso la fine del girone d’andata o inizio ritorno, eravamo in pochi perché alcuni erano già andati via nel mercato di dicembre, avevamo squalificati, infortunati e non è una scusa o un alibi, però dal momento in cui a gennaio sono rientrati quasi tutti, penso si sia visto il cambio di marcia. Aspettavamo la fine del campionato e in settimana ci incontreremo con il presidente e il direttore, faremo il punto della situazione e sentiremo le intenzioni di tutti quanti. A breve sapremo qualcosa di più. Rimanere a Mestre sarebbe importante, un riscatto mio anche a livello personale dopo una stagione così così, ma ogni stagione ha una storia a sé. Anche se si parte da dei presupposti importanti come quelli di quest’anno, poi il campionato ti rivela ben altro. Abbiamo visto che questo è stato un campionato strano, molto equilibrato, tanto che i playoff e i playout si sono giocati fino alla fine. Adesso vedremo, penso che l’anno prossimo il girone C sarà importantissimo. Il Treviso è salito, che è una piazza importante, poi la Clivense, adesso la Triestina sta facendo i playout, poi ci sono le solite squadre che cercheranno di vincere e sarà un girone tosto. Parleremo di questo anche in settimana, ma le mie intenzioni sarebbero quelle di rimanere, ma devo sentire anche la società. Per quanto riguarda il non ripetere gli stessi errori dipende anche da che ragazzi hai e da che squadra hai. Si pensava una cosa e si è rivelata tutt’altro. Qualche anno prima si pensava di lottare per la salvezza, invece eri sempre vicino ai playoff e si ha fatto altri tipi di campionato. Si parte con dei presupposti, ma non si sa mai cosa ti riserva la stagione, il calendario e tutto quanto”.
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