Pordenone, Stefani: “Quando nei giocatori c’è una qualità superiore ci si aspetta di più: su Dubickas e Piscopo…”
martedì 7 Marzo 2023 - Ore 14:48 - Autore: Pietro Zaja
Queste le dichiarazioni rilasciate da Mirko Stefani, nuovo allenatore del Pordenone, a margine della conferenza stampa di presentazione di oggi: “Quando nei giocatori c’è una qualità superiore alla media è chiaro che ci si aspetta sempre tanto. E’ altrettanto normale e giusto, che ci vuole un minimo di percorso. Bisogna avere la pazienza di dare loro il tempo giusto, che nel calcio purtroppo il tempo non è mai abbastanza, però penso che le prestazioni di Dubickas e Piscopo siano efficaci e buone, magari con un po’ più di costanza e convinzione possono trovare la loro dimensione in categorie superiori. Voglio capire dove posso intervenire e dove posso aiutarli. Personalmente è una grande opportunità, però so anche che la mia opportunità passa attraverso loro. Devo metterli nelle condizioni di farli rendere al meglio. Il mio unico obiettivo è quello di mettere da parte l’ego personale e concentrarsi da squadra. Se sarà l’inizio di un bel percorso, lo sarà perché sono state fatte bene altre cose. Per raggiungere le cose bisogna volerlo e allenarlo quotidianamente. Ripassarla. Non basta volerla e farsi portare dall’istinto, perché a volte porta a fare delle scelte sbagliate. Poi anche ci serve un po’ di fortuna, ovviamente (ride ndr.). La rivalità che domenica ci sarà in campo, tra due squadre forti e che stanno in alto in classifica, sarà piacevole. Secondo me riavvicinarsi al territorio è un valore aggiunto. Capisco anche che la domenica passata potesse essere un po’ un peso per qualcuno, è comunque una novità, l’attesa. Magari non è stato così un aiuto, ma un peso ulteriore. Da ora in poi giocare in casa, sono sicuro sarà un aiuto per i ragazzi. Spero che tutte le componenti facciano il tifo per il Pordenone. Vogliamo il bene del risultato sportivo. Se tutti mettono energia positiva, i risultati si ottengono un po’ più facilmente e quando le cose vanno in quella direzione lo si percepisce nell’aria e poi si gioca meglio. Mi è sempre piaciuto dare il giusto peso alle cose e vorrei che i ragazzi capissero l’importanza del momento. Non sono possibilità che passano così di frequente. Ci vuole anche la giusta leggerezza, il giusto compromesso tra il divertimento e l’importanza dell’obiettivo. Essere ben voluto può essere un vantaggio, ma sappiamo benissimo che le critiche ci saranno, ma fa parte del gioco. Non voglio cambiare la mia quotidianità. Vivere la città è importante. Un giocatore deve sapere per cosa e per chi sta giocando. Più uno interagisce con l’ambiente e meglio è secondo me. Tutti abbiamo bisogno di amicizie, di svago e di non pensare solo al calcio. Non mi aspettavo otto anni fa di arrivare alla guida del Pordenone. Poi, il mio percorso mi ha portato qua, ma i risultati hanno sicuramente aiutato. Mi ritengo un ragazzo umile e che ha voglia di lavorare. Sarebbe sciocco dire che non avrei dei sogni. Sto realizzando un mio sogno. E’ un mix di emozioni, ma sono anche orgoglioso di essere qui in questo momento”.
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