Pordenone, Lovisa: “Stefani non è una scelta di ripiego: decisione anticipata. Mi dispiace per Di Carlo”
martedì 7 Marzo 2023 - Ore 13:46 - Autore: Pietro Zaja
Queste le dichiarazioni rilasciate da Matteo Lovisa, responsabile dell’area tecnica del Pordenone, a margine della conferenza stampa di presentazione ufficiali di Mirko Stefani come nuovo tecnico dei ramarri: “La società voleva qualcosa di diverso, ma mi dispiace per Di Carlo. Si era iniziato in un certo modo, poi è stata presa una strada che non stava andando bene. Abbiamo vinto una sola gara nelle ultime sette. L’allenatore paga, ma le responsabilità in primis sono mie. Da me, a tutti gli altri, bisogna fare molto di più, perché sappiamo bene qual è l’obiettivo della società. Il campionato ci permette di restare vicini alla vetta. Abbiamo ancora un treno che è lì e dobbiamo cercare di prenderlo. Abbiamo scelto Mirko perché conosce l’ambiente e la categoria. Non è una scelta di ripiego. Abbiamo dovuto anticipare i tempi. Sappiamo tutte le responsabilità che abbiamo: l’obiettivo è importante. Sappiamo cosa dobbiamo fare, dobbiamo parlare poco e cercare di portare a casa punti. Ci eravamo posti l’idea di poter cambiare in panchina. Dopo Trento sono arrivate delle prestazioni che non ci possono far vincere un campionato. Abbiamo bisogno di continuità. Abbiamo costruito una squadra per vincere, non per ben figurare. Cerchiamo di dare responsabilità a tutto l’ambiente. Stefani è stata una scelta importante, anticipata, ma non di ripiego. La volontà è quella di continuare per anni con un allenatore, però tanto lo giocano i risultati e anche l’equilibrio. Manca un mese e mezzo e dobbiamo essere bravi a far fruttare tutto. Dal mio punto di vista si può arrivare all’obiettivo principale, ma dobbiamo tutti remare nella stessa direzione. Domenica dobbiamo fare una partita con un’organizzazione diversa. Se la società fa delle valutazioni così, un motivo c’è. Vogliamo anche responsabilizzare un po’ tutti, non possiamo essere questi, perché l’obiettivo è chiaro. Stefani ha delle caratteristiche per fare l’allenatore in futuro. Sa le dinamiche del calcio. L’inesperienza può essere uno svantaggio, ma anche un vantaggio. Rispetto alla scelta che è stata fatta questa estate, non è stata fatta a casa”.
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