Treviso, da Malagò a Severgnini, passando per Boron e Guccione: chi sono i nuovi acquisti biancocelesti?
mercoledì 4 Gennaio 2023 - Ore 16:04 - Autore: Pietro Zaja
A inizio dicembre, nonostante un primo posto quasi mai messo in discussione se non per un periodo di quattro partite in cui sono arrivati un solo pareggio e tre sconfitte, in casa Treviso è cambiato molto. La società ha attuato una vera e propria rivoluzione della rosa. Sono partiti cinque giocatori e ne sono arrivati altrettanti. Prima dell’addio di alcuni componenti del gruppo squadra, il 2 dicembre erano stati ufficializzati gli acquisti di Andrea Boron dal Sona e di Nicolò Severgnini dal Mestre, ma qualche giorno più tardi la rivoluzione. Hanno salutato Gianni Fabiano, Tiberio Granati, Patrik Pasha, Davide Spader e Matteo Chin. Sono approdati nella Marca, invece, Matteo Malagò dall’Opitergina, Giovanni Guccione dal Ciliverghe e Nicolò Simeoni dal Sona. I nuovi acquisti, chi più e chi meno, hanno già avuto la possibilità di mettersi in mostra nelle ultime uscite di dicembre. C’è chi ha anche già timbrato il tabellino… Ma andiamo a scoprirli meglio.
Nicolò Severgnini – difensore centrale classe ’90, proveniente dal Mestre
Trevigiano di nascita, più precisamente di Paese, da bambino andava al Tenni con suo padre per tifare i biancocelesti. Il bianco e il celeste nel sangue: due colori che non aveva mai avuto l’opportunità di difendere e che ora potrà onorare ogni domenica. Arrivato dal Mestre, il centrale classe ’90, pur di approdare in una piazza tanto amata e ambiziosa come quella di Treviso, ha deciso di scendere di categoria. Dalla Serie D all’Eccellenza, con la speranza di tornarci l’anno prossimo con il club della propria città. È arrivato da poco più di un mese, ma si è già preso in mano le redini della difesa. Nella retroguardia a tre del 3-5-2 disegnato da Cunico, Severgnini può ricoprire sia il ruolo centrale che quello ai lati, di braccetto. Duttilità nel pacchetto arretrato, che potrà tornare utile a stagione in corso. 4 presenze, 2 da titolare, 2 da subentrante. Ha esordito sostituendo Salviato nella gara contro la Robeganese, gara vinta per 1-5 dal Treviso con uno splendido poker di Sottovia, e da lì in poi il campo l’ha sempre visto. È stato il primo dei cinque acquisti a esordire. Si ispira a Sergio Ramos e prova a imitarlo in campo. Grinta, sacrificio e nessuna paura. Severgnini può aiutare la difesa e l’estremo difensore a blindare la porta biancoceleste. Valore aggiunto.
Andrea Boron – esterno sinistro classe ’93, proveniente dal Sona
Il suo acquisto è stato ufficializzato lo stesso giorno di quello di Nicolò Severgnini, ma l’esterno ex Sona non ha debuttato contro la Robeganese. Il suo esordio è arrivato nella partita vinta per 2-0 contro la Liventina. Laterale a tutta fascia nel centrocampo a cinque di Cunico, Boron può garantire corsa e sostanza alla manovra di gioco biancoceleste. Con lui in campo, il Treviso si è assicurato un motorino sulla corsia mancina. Può ricoprire tutti i ruoli di esterno: può giocare basso in una difesa a quattro, laterale in un centrocampo a cinque o a quattro, e in caso di emergenza giocare proiettato in avanti come una vera e propria ala offensiva. L’allenatore può sfruttare a proprio piacimento la sua duttilità tecnica. Da quando ha esordito non è mai uscito dal terreno di gioco: 3 presenze e molti buoni spunti, uniti a una quantità incredibile di cross partiti dalla fascia sinistra. Questo è Boron: rapidità, cross e molto sacrificio. Cunico non può già farne a meno.
Matteo Malagò – mediano classe ’91, proveniente dall’Opitergina
“Malagò è un mediano puro ed è quello che forse ci mancava”. Parola di Alberto De Poli, compagno di squadra di Matteo Malagò e vero fantasista della compagine capitanata da Cunico. Arrivato dall’Opitergina, regista dai piedi delicati e dalla visione di gioco periferica. Il Treviso si è assicurato un metronomo in mezzo al campo, capace di dettare i tempi di gioco e di manovrare con lucidità e serenità le azioni di gioco. Ha debuttato nella sfida contro la Liventina, assieme a Boron da titolare. Nel 3-5-2 occupa la casella in cabina di regia, ma all’occorrenza potrebbe essere dirottato nel ruolo di mezzala. Possibilità abbastanza remota, vista la quantità di mezzali presenti in rosa. L’acquisto che serviva, il padrone del campo di cui il Treviso aveva bisogno per riprendersi da un periodo veramente negativo, colmato da un solo punto raccolto in quattro partite.
Nicolò Simeoni – centrocampista centrale classe ’99, proveniente dal Sona
Il più giovane dei cinque nuovi acquisti del Treviso. Assomiglia a un surfista dei tipici film americani, ma è un centrocampista biancoceleste. Non viaggia sulle onde, ma sull’intensità e sui tempi d’inserimento dettati dai suoi compagni. Classe ’99, si è ritrovato in rosa Boron, suo ex compagno di squadra proprio al Sona. Mezzala fisica, dotata di una statura notevole e di un buon tempo d’inserimento. Ha già insaccato nella vittoria per 3-1 contro il Liapiave con una botta dalla distanza che non ha lasciato scampo al portiere avversario. Ha esordito subentrando dalla panchina nella vittoria casalinga per 2-0 contro la Liventina, ma poi sono arrivate due titolarità consecutive. Simeoni può fornire al tecnico un’opzione in più in mezzo al campo. Tra giocatori dal piede più raffinato e fantasiosi come De Poli, passando per giocatori più difensivi, il nuovo centrocampista dai lunghi capelli biondi può tornare molto utile alla causa trevigiana.
Giovanni Guccione – attaccante classe ’89, proveniente dal Ciliverghe
Più di 300 presenze in Serie D, un’esperienza notevole, ma una gerarchia tutta da scalare. Mica semplice. Chiedere a bomber Sottovia per credere. Non dimenticandosi di Posocco e Marcolin. Giocatore dal fisico scultoreo, centravanti puro e vero rapace d’area di rigore. La concorrenza lì davanti, per sua sfortuna, è molto folta, ma per un giocatore così non è un problema. Bastano un lampo di genio, un guizzo o una giocata, per far accendere la macchina da gol che è in lui. Non ha ancora esordito in maglia biancoceleste, ma potrà rendersi utile. Tra infortuni e situazioni di svantaggio da recuperare, “Guccio” può dire la sua. Diamogli tempo.
Foto: FotoStampa Treviso FBC 1993
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