Triestina, Pavanel: “La sfida più grande della mia carriera, altrove l’avrei scansata: non qui”
martedì 25 Ottobre 2022 - Ore 18:43 - Autore: Staff Trivenetogoal
Nel tardo pomeriggio di oggi si è svolta, nella sala stampa dello Stadio “Nereo Rocco”, la conferenza presieduta dal tecnico alabardato Massimo Pavanel. Di seguito passaggi salenti: “Quando lavori da dentro vedi molte altre cose rispetto a quelle che vedi da fuori, ovviamente non sono tutte negative. Vedo miglioramenti su come stiamo in campo, su quanto creiamo e quanto concediamo, ci mancano però i punti e quella alla fine è la cosa più importante. Cerco sempre di ottimizzare le caratteristiche, questa squadra ne ha di ben precise. Sono arrivato di venerdì e la squadra aveva già avuto diversi input, ho cercato quindi di preservare ed aggiungere la solidità. Pur concedendo molto poco abbiamo però subìto, pur creando diverse palle gol non siamo riusciti a segnare. Abbiamo perso un giocatore molto importante come Crimi, recuperiamo Paganini che è giocatore con caratteristiche importanti. Stiamo lavorando per mettere Minesso a pieno regime, recuperiamo anche Lollo che è una valida alternativa in mezzo al campo. Questa è la prima settimana vera di lavoro, recuperando giocatori potremo provare soluzioni diverse con l’obiettivo di scrollarci di dosso questa aura negativa, non possiamo aspettare che le cose ci piovano dal cielo. Anche in queste sconfitte abbiamo sempre dato l’idea di reagire, durante la gara mostriamo fragilità nelle situazioni negative che ci puniscono e ciò rappresenta un peso psicologico. Ma se stiamo a pensare a questo non si va più avanti. Non voglio mollare un solo centimetro, abbiamo rivisto la partita e impostato sedute supplementari. Se calciamo e non prendiamo la porta, dobbiamo calciare di più. Se subiamo su quel poco che concediamo, dobbiamo lavorare difensivamente di più. Ora recuperiamo giocatori e poi vedremo più avanti il da farsi col direttore e la società, di certo credo i miei giocatori siano i più forti che posso avere a disposizione e devo ottenere il massimo da loro. Cerco sempre se e come migliorare quello che ho a disposizione. Di sicuro in questo momento non vedo tutto quello che voglio, ma credo siamo sulla strada giusta, anche nel lavoro fisico impostato con lo staff e credo che si veda anche in campo. Ci sono poi situazioni tecnico-tattiche che vanno monitorate, tarate, migliorate. Tanti giocatori non hanno ancora espresso appieno il loro potenziale e sono certo ci sia la possibilità di fare di più e meglio, cosa che però dobbiamo fare in fretta. Nell’ultima partita abbiamo avuto due occasioni importanti con Sarzi e Sabbione sullo zero a zero, prendendo poi in mano la partita già prima dell’unico tiro subìto nel secondo tempo che ci ha fatto andare in svantaggio. Anche in parità numerica nella parte finale abbiamo tenuto l’inerzia della partita, se valutiamo le occasioni create nelle ultime due gare sono state molte di più rispetto al recente passato. Quelle concesse sono in costante diminuzione, l’equazione è quindi promettente. Troveremo un Mantova ben diverso da quello di un mese fa, con giocatori che conosco bene. Non sarà facile per mille motivi, ma abbiamo tutta la volontà di voler dire la nostra. Parlare di singoli non è mai giusto per gli altri, di certo però Felici mi ha fatto vedere già dai primi allenamenti delle belle cose. Le sta riproponendo in campo, anche domenica ha messo in seria difficoltà il diretto avversario per tutti i 90’. Ben venga che un giovane così possa essere da esempio per giocatori più navigati che magari stiamo aspettando al top. Penso anche a Sottini che sta facendo bene in difesa, poi gli uomini di esperienza devono venir fuori per fare anche da traino all’esuberanza dei più giovani. È chiaro che abbiamo bisogno di un risultato e son convinto che questo arriverà. Dobbiamo renderci conto di dove siamo in classifica e se siamo lì, è perché oggettivamente ci siamo meritati questa posizione. Se lavori con criterio, forza, determinazione, non puoi non risalire. Abbiamo valori incontrovertibili e sappiamo di avere un potenziale che va sfruttato. Con umiltà, con forza, resettando quello che ci si aspettava prima, testa bassa e fare quello che serve. Se occorrono sedute in più, si devono fare e ovviamente ho trovato la disponibilità dei ragazzi nel farlo, guai se non fosse così. Oggi è il primo allenamento di una settimana tipo, sono molto curioso di questa grandissima sfida, forse la più grande della mia carriera fin qui. La accetto perché sono qui, altrove forse l’avrei scansata ma non qui, quando fai queste scelte devi andare oltre e crederci sempre. L’unico appunto su domenica è stato che negli ultimi dieci minuti ho forse visto delle facce rassegnate vista la situazione che stava maturando, questo non deve mai succedere. Si vincono le partite anche nel recupero dopo il 90’, dobbiamo essere consapevoli di avere le qualità per farlo. Poi il fattore morale ora è difficile da affrontare, ma è anche questo parte della sfida. Ho talmente stima di chi mi ha preceduto e dei colleghi in generale, che non oso credere che una squadra non sia preparata. Ci sono richieste da assolvere, io ho le mie, ho la mia idea e sto cercando di condurla. Ci riesco? Non ci riesco? Questa è la mia strada e voglio perseguirla fino in fondo. Non penso a gennaio, penso ad oggi, al primo allenamento di una settimana tipo che mi ha dato buonissime risposte. Si deve migliorare per forza, il Mantova è una buonissima squadra ma sono convinto che una Triestina che mette il massimo, determinata, possa fare la partita domenica col Mantova, così come a Busto Arsizio quella successiva, così come su tutti i campi”
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