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Dolomiti Bellunesi, raduno a Libano di Sedico: c’è anche Cucchisi
lunedì 25 Luglio 2022 - Ore 16:52 - Autore: Staff Trivenetogoal
Si alza il sipario sulla SSD Dolomiti Bellunesi: il palcoscenico è quello di Libano di Sedico, sede del raduno. I protagonisti? I ventitré già annunciati, oltre ad alcuni ragazzi della Juniores. E all’ultimo arrivato: Alessandro Cucchisi, diciannovenne difensore reduce da un’esperienza alla Luparense.
CALCIO PROPOSITIVO – Nel frattempo, mister Lucio Brando ha diretto la prima seduta: «In questi giorni, cercheremo di studiarci e conoscerci con l’intento di mettere in mostra un calcio propositivo. Al di là della qualità e del numero di attaccanti in rosa, vorremmo che la nostra squadra tendesse a lavorare il più possibile nella metà campo avversaria». L’organico è ricco di giovani: «L’età conta fino a un certo punto – prosegue l’allenatore originario di Biella – l’importante è che un giocatore sia forte. E, in questo senso, possiamo fare affidamento su diversi elementi interessanti, in cui crediamo, anche se hanno meno gettoni in termini di presenze rispetto ad altre realtà. Ma è un aspetto che non ci disturba, anzi. La base è molto buona». Brando ragiona ad ampio raggio: «La sensazione è che qui ci siano ragazzi con valori importanti. Mi hanno colpito parecchio, fin da subito. Dal punto di vista tattico? Non ho un modulo già in testa: lavoreremo per concetti, facendo leva sulla duttilità dei nostri interpreti».
MENTALITÀ – Grande fiducia è stata espressa pure dal direttore generale, Luca Piazzi: «Questo è un gruppo che può crescere parecchio e i cui elementi, giocando assieme, hanno ampi margini di miglioramento». Anche per Piazzi la carta d’identità non ha un valore assoluto: «Non sempre la personalità è una caratteristica che si lega all’esperienza. E noi abbiamo scelto proprio giocatori di personalità: l’aspetto mentale è importantissimo». L’asticella delle ambizioni è piantata in alto: «Vogliamo vincere tutte le partite che siamo chiamati ad affrontare. Poi sappiamo benissimo che non ci riusciremo, ma dobbiamo avere questa mentalità. Anche perché il fatto di concentrarci su una gara per volta toglie l’aspettativa di indicare un obiettivo generale. I risultati sono la conseguenza di ciò che facciamo e di ciò che siamo».
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