Milanese-Pillon, i tempi sbagliati di una rottura. Diaw, la soluzione è vicina. Venezia, una Serie A mai vista prima. Padova e Cittadella, la ripartenza
domenica 4 Luglio 2021 - Ore 23:40 - Autore: Dimitri Canello
Il 16 maggio scorso la Triestina perdeva in casa 1-0 con la Virtus Verona e diceva addio ai playoff. Il 4 luglio, a distanza di quasi 50 giorni dall’eliminazione, Mauro Milanese ha deciso di dare un seguito concreto alla ridda di voci che, per quasi due mesi, hanno affollato il chiacchiericcio di addetti ai lavori, tifosi e semplici appassionati. E ha esonerato Giuseppe Pillon. Difficile, se non impossibile, essere d’accordo con l’amministratore unico alabardato nella tempistica della scelta. Se non si credeva più nell’allenatore trevigiano, si poteva cercare un accordo subito dopo l’eliminazione con il diretto interessato e, invece, si sono dilatati i tempi oltre ogni ragionevole limite, azzerando il vantaggio di quasi due mesi nei confronti della concorrenza. Non solo, ma a Pillon nei colloqui intercorsi era stato fatto capire in più occasioni come sarebbe stato lui l’allenatore. Nessuno in questa sede discute la scelta di cambiare strada (la stagione scorsa era stata oggettivamente deludente, Troise e França i due nomi più caldi per la panchina alabardata), ma non in questo modo: è doveroso sottolineare come si siano ripetuti gli errori commessi quando fu esonerato Massimo Pavanel, con la tempistica della sua successione trascinata oltre ogni ragionevole limite. Le prospettive tecniche per la prossima stagione, in questo quadro, restano molto incerte, con i rapporti fra Milanese e la piazza ridotti ai minimi termini. Uno scenario che, in tutta franchezza, non promette nulla di buono.
Davide Diaw sta per scegliere il suo futuro: lascerà il Monza e la settimana che sta per cominciare sarà decisiva. Il Vicenza, dopo una cena andata in scena nei giorni scorsi fra i due club, era convinto di avere in mano l’attaccante, ma c’è stato un rilancio del Pordenone, che spera di avere anche il sì di Tsadjout e che tenta il sorpasso sul rettilineo finale per Diaw. Ma che non può pagargli l’intero ingaggio di 500mila euro netti. I buoni rapporti fra Renzo Rosso, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, sembrano spingere Diaw in biancorosso, mentre la Spal è bloccata fino a quando Joe Tacopina non salirà sul ponte di comando, Perugia e Ternana sono in seconda fila e il maxi scambio Diaw-Ciurria-D’Errico intavolato da Lovisa difficilmente andrà in porto. Dovessimo scommettere oggi su dove andrà Diaw, la nostra scelta oggi all’ora attuale sarebbe Vicenza.
Il Venezia prepara una Serie A mai vista prima. Arrivi da tutto il mondo, prima Daan Heymans dal Belgio, a ruota David Schnegg dall’Austria, poi Dor Peretz da Israele, poi ancora Tyronne Ebuehi dalla Nigeria, adesso dagli Stati Uniti la trattativa avanzata per Tanner Tessmann e chissà se presto ci saranno novità dall’Estremo Oriente. La strategia sembra sul piatto. Creare una multinazionale del gol per farsi conoscere in tutto il pianeta, in modo da calamitare investitori, risorse e attenzioni verso la città più bella del mondo. In settimana il presidente Duncan Niederauer, con un pizzico di ironia, ha scommesso sulla presenza per il secondo anno consecutivo del Venezia in fondo alle griglie estive dei quotidiani sportivi ed è facile che sia un buon profeta. Soprattutto una volta compresa la strategia messa in atto dal club.
Il Trento sbarca in Serie C con idee chiare e con la voglia di essere protagonista. Probabilmente come primo anno l’istrionico Giacca si accontenterebbe di una salvezza tranquilla, ma state pur certi che l’ambizione non si fermerà. Ha preso Werner Seeber in cabina di regia, uno specialista dai tempi di Bassano nel fare le nozze coi fichi secchi, ha confermato Attilio Gementi nel ruolo di ds e Carmine Parlato in panchina. Quasi una prima volta per entrambi, visto che Parlato praticamente non ha mai avuto la possibilità di misurarsi fino in fondo con la categoria. Troverà un derby regionale con un Südtirol che aumenterà gli investimenti e che punta al traguardo grosso. Un ulteriore gancio – traino per un Triveneto che gioca sempre più al rialzo arriva, dunque, dal Trentino-Alto Adige.
Per Padova e Cittadella il prossimo sarà un anno di ripartenza. La città murata ha salutato Roberto Venturato, dopo sei anni da vetrina in cui ha fatto miracoli. Peccato che il tecnico italo – australiano si sia affidato solo a instagram per far capire cos’abbia covato dentro dopo la seconda finale per la A persa e perché si sia sentito svuotato di ogni energia. Al suo posto il suo fedele vice Edoardo Gorini, pronto per una nuova avventura dopo aver custodito i segreti del comandante negli anni della sua irresistibile ascesa. Il Padova, dopo il triplo gancio in pieno volto subito con la mancata promozione in B, potrebbe ripartire da Massimo Pavanel, con cui si era sfiorato già due anni fa. Certezze assolute, anche qui, non ne esistono, anche perché la società si è presa diversi giorni di tempo per decidere ed è normale che siano stati contattati altri allenatori. Bucchi è uno di questi, Zaffaroni andrà al Chievo, su Buscè, França, Mangia e Brambilla sono arrivate smentite e Marcolini sta per accordarsi sull’Albinoleffe. Se poi qualcuno bluffa o ci sarà una sorpresa, lo scopriremo molto presto.
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