Pordenone, l’affondo dell’avvocato: “I veri tifosi fanno migliaia di chilometri”. Gli ultras: “Non ci ha capito una mazza”
mercoledì 16 Giugno 2021 - Ore 19:39 - Autore: Staff Trivenetogoal
Prima l’affondo dell’avvocato Maurizio Mazzarella, da sempre vicino a Mauro Lovisa sul Gazzettino odierno. “I veri tifosi – dice Mazzarella – fanno anche migliaia di chilometri per seguire la squadra del cuore, non vedo quale problema possano avere a fare una sessantina di chilometri per andare a Lignano, località gradevolissima che ha accolto a braccia aperte la nostra squadra. A Pordenone, non essendoci uno stadio adeguato per la serie B, non potevano certo restare e Fontanafredda, anche se il Tognon venisse ulteriormente ristrutturato per ospitare match di cadetteria, non ha certo prospettive economiche come quelle garantite da Lignano. Mauro Lovisa – sottolinea l’avvocato – ha già fatto enormi sacrifici economici e personali per portare la squadra dai dilettanti regionali alle soglie della serie A. I tifosi gli devono stare vicini per questo e per il fatto che porta in giro per l’Italia il nome di Pordenone che non era certo una delle località più rinomate d’Italia. Quando lo guidavo io, nel 2001 in C2, ad Arcore dove eravamo in attesa di giocare col Meda, più di qualcuno mi chiese: ma Pordenone dove si trova? Non è nemmeno vero che Mauro non sia legato alla città. Sei anni orsono – rivela Mazzarella – ebbi l’occasione di rilevare la Triestina e gli proposi di trasferire in blocco tutta la squadra in rosso-alabardato perché a Trieste avrebbe avuto almeno dieci volte più tifosi che al Bottecchia. La sua risposta fu drastica: io voglio portare in alto il nome di Pordenone. E’ quello che ha fatto e sta facendo”.
Questa la controriposta di Bandoleros e Supporters Pordenone:
AVVOCATO, NON CI HA CAPITO UNA “MAZZA”
Abbiamo letto l’accorata predica di Mazzarella sui quotidiani odierni e ci sentiamo di dover rispondere con pochi ma chiari concetti:
1) I VERI tifosi non avrebbero mai neanche pensato di trasferire il Pordenone in rossoalabardato.
2) Se farsi i chilometri è il metro per giudicare l’attaccamento ai nostri colori, ci sentiamo inattaccabili sotto questo punto di vista: in questi anni solo noi siamo stati presenti a tutte le trasferte del Pordenone, da Venezia a Cosenza, da Tamai e Marano fino a Cagliari e San Siro.
3) Sulla proposta di qualche imprenditore locale di fare l’impianto in cambio del 51% della società ognuno può fare le sue valutazioni sull’opportunità di accettare o meno tale proposta. Non ne conosciamo i dettagli e quindi non riteniamo corretto schierarci.
4) Pensavamo che fosse comprensibile a tutti il senso della nostra protesta, ma se così non fosse proviamo a chiarire una volta di più. Il problema non è Lignano in sé, ma il fatto che alla scelta di Lignano non si sia accompagnato alcun progetto concreto di ritorno a Pordenone.
5) L’unico punto su cui ci troviamo d’accordo con l’avvocato Mazzarella è la comune speranza di non tornare tra i dilettanti, magari con fallimenti annessi. Il fatto che non sia presente nell’organico societario ci riempie il cuore di fiducia in tal senso, viste le passate esperienze che lo hanno visto protagonista in qualità di DS ai tempi del presidente Moras.
SUPPORTERS PORDENONE
BANDOLEROS PORDENONE
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