Il mezzogiorno di fuoco di mercoledì 20 maggio (e Ghirelli traballa)
martedì 19 Maggio 2020 - Ore 08:31 - Autore: Dimitri Canello
Mercoledì 20 maggio alle ore 12. E’ il momento di una prima resa dei conti per il calcio italiano, che si sta accorgendo con il passare dei giorni di quanti nodi e quante spine ci siano lungo il percorso. Il Consiglio federale che va in scena nella data cerchiata in rosso sul calendario sarà chiamato a pronunciarsi su tanti argomenti. Che fare con la Serie A, innanzitutto? Stop fino al 14 giugno, e poi ripartenza il 20 giugno o addirittura i playoff? Il dilemma continua, l’insistenza con cui si sposta in avanti la lancetta del tempo riduce sempre più i margini di manovra, anche per i paletti imposti dall’Uefa. Se pensiamo a quanto complicati siano stati e siano tutt’ora i percorsi per ricominciare con gli allenamenti individuali e con quelli di gruppo, figuriamoci con le partite vere e con un campionato che va completato per scacciare l’incubo fallimento per tanti club.
E la Serie B? Per ora sta nel limbo, ha ricompattato il fronte dei presidenti, votando all’unanimità nell’ultima assemblea per la ripresa delle danze il 20 giugno. In mezzo a tutto questo, i test medici da fare inizialmente a un costo di 140 euro a “kit” a tutta la rosa, staff tecnico e staff dirigenziale e tante altre spese in un successivo momento per l’albergo, per i viaggi e per tutti gli adempimenti da adottare. Il Pordenone è uno dei club che spinge di più per ripartire, non a caso è stato quello ad aver individuato per primo l’albergo per il ritiro a Gorgo al Monticano, vuole la A e giocarsi fino in fondo le proprie chance. La situazione più intricata c’è in coda: come stabilire la quarta retrocessa se si dovessero interrompere anzitempo le danze? Il Venezia è quintultimo, ma la Cremonese ha una partita in meno e deve recuperare il match con l’Ascoli. Un rebus la cui soluzione per ora non è stata nemmeno prospettata. Ecco uno dei tanti motivi per cui Gabriele Gravina (che vuole evitare il più possibile le code estive ai vari tribunali) tira dritto e continua a parlare di tornare in campo non soltanto per la Serie A, ma anche per Serie B e Serie C.
In Serie C, a tal proposito, è pericolosamente in bilico la posizione di Francesco Ghirelli. Il suo affondo in solitaria dell’ultima Assemblea di Lega soprattutto sul tema blocco delle retrocessioni e mancati playoff non è piaciuto a più di qualcuno, né risulta che al Consiglio Federale Ghirelli abbia l’appoggio della Lega Nazionale dilettanti. Il mosaico del mezzogiorno di fuoco di mercoledì sarà così composto: Lega Serie A 12%, Lega Serie B 5%, Lega Pro 17%, LND 34%, AIC 20%, Assoallenatori 10%, Arbitri 2%. Ci sono due certezze sulla strada del Consiglio. Gravina continua a parlare all’unisono dei tre campionati e vuole giocare e la C ha deliberato in Assemblea l’interruzione della stagione con le promozioni di Vicenza, Reggina e Monza e con la quarta promossa da spingere verso l’alto grazie al merito sportivo e ai coefficienti (Carpi). Ma i dissidi interni sono parecchi e avere come nemici De Laurentiis e un politico come Caiata trasforma per Ghirelli il percorso in un vero e proprio campo minato. La promozione del Vicenza torna in bilico? E’ possibile solo nel senso che l’alternativa, nella peggiore delle ipotesi, è quella di giocare le restanti partite da favorita per la B con 6 punti di vantaggio sulla seconda che al momento sarebbe la Reggiana. Tanti club spingono per i playoff, in questo senso il fronte è spaccato. Anche qui serve Gravina e serve il Consiglio federale. Tanti verdetti ancora da scrivere, non c’è che dire.
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