Vicenza, Rubin a Trivenetogoal: “Con questo tifo il Lane dovrà entrare in campo e sfondare: attenzione a Feralpi e Catania”
martedì 29 Aprile 2025 - Ore 20:44 - Autore: Giulio Pavan
Dopo la beffa del finale di campionato, il Vicenza si prepara alla fase cruciale della stagione: i playoff. A raccontare cosa serve davvero per arrivare in fondo è Matteo Rubin, protagonista nel 2021 della promozione dell’Alessandria, quando i grigi eliminarono proprio il Padova nella doppia finale.
Nel 2021, l’Alessandria visse una stagione simile a quella del Vicenza attuale: un lungo duello con il Como per la promozione diretta, culminato con il secondo posto in classifica. Un esito amaro, che avrebbe potuto minare le certezze della squadra, ma che invece si trasformò in nuova linfa per affrontare i playoff. Con lui abbiamo ripercorso i playoff vinti dai grigi e fatto un’analisi sul campionato del Vicenza, chiamato ora alla prova decisiva.
Tu hai vinto i playoff partendo dalla seconda posizione. Che tipo di percorso è stato?
«È stato un periodo stranissimo. Noi eravamo fermi da settimane: amichevoli, allenamenti, niente che avesse lo stesso ritmo della partita vera. Quando poi riparti, hai il fiato corto e perdi intensità. Le altre squadre, pur stanche, arrivano più in ritmo. E anche se sulla carta sei favorito, non è affatto scontato passare. Noi siamo stati bravi, ma abbiamo anche sofferto.»
Il Vicenza ora si trova in una situazione simile. Quanto conta la testa?
«Conta tantissimo. Mentalmente devi essere al top. Se non sei pronto, non c’è fisico che tenga. I playoff sono una maratona psicologica, e il Vicenza deve resettare, ritrovare lucidità, convinzione. I ragazzi del Lane hanno tre settimane: bastano per ricaricarsi e tornare forti. Però devono farlo per davvero, senza alibi.»
Che impressione ti ha fatto questo campionato?
«Il livello si è abbassato, inutile negarlo. Ma è stato equilibrato. Vicenza e Padova, se fossero state in altri gironi, avrebbero vinto a mani basse. Hanno fatto un campionato a sé, e questo rende ancora più amaro il finale per il Vicenza. Era lì, a un passo. Eppure ha mollato proprio sul più bello.»
Secondo te cos’è mancato al Vicenza?
«La capacità di uccidere il campionato. Ha gente esperta, ha fatto una stagione solida, e poi è mancata l’ultima zampata. A Verona con la Virtus doveva dare tutto, e invece è andato lì a fare la solita trasferta anonima. A Trento li ho visti spenti, con gli occhi vuoti. Sembravano già in vacanza. Una squadra che vuole andare in B non può presentarsi così.»
Parliamo dei playoff. Chi vedi come favorita?
«Catania, Benevento, Pescara… anche FeralpiSalò che ha fatto un bel campionato, senza pressioni. Però le prime tre citate partono da lontano, devono giocare tanto, spesso ogni tre giorni. Il Vicenza entra più avanti e gioca al Menti: è un vantaggio enorme. Ma deve sfruttarlo.»
Che messaggio manderesti ai giocatori del Vicenza oggi?
«Nessuna scusa. Con questa rosa, con questa curva, con questo stadio, non puoi aver paura di nessuno. Devono entrare in campo e sfondare. Non importa se giochi a Catania, ad Avellino o a Cerignola. Sei il Vicenza»
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