Vicenza-Pergolettese, Vecchi: “Abbiamo il dovere di crederci fino alla fine: Ronaldo e Ferrari potranno giocare”
domenica 5 Gennaio 2025 - Ore 14:50 - Autore: Giulio Pavan
Com’è lo spirito della squadra? I punti dal Padova sono tanti, però insomma come state affrontando questa cosa? Lo spirito della squadra è comunque positivo. Il lavoro che stiamo facendo è sempre alla ricerca del miglioramento, della crescita, nel preparare le partite una partita alla volta per andare in campo e vincerle. I ragazzi sono recuperati, soprattutto mentalmente, perché sono stati 5 mesi belli ntensi e si sono ripresentati in buonissime condizioni atletiche e anche dal punto di vista dell’entusiasmo e dello spirito. E’ la stessa squadra che abbiamo sempre visto e conosciuto, quindi siamo pronti a rimettere in campo quello che abbiamo visto e sappiato. Tutte queste voci di mercato come sono vissute? Sono sicuramente un elemento di disturbo, un elemento che non piace a nessuno nell’ambiente. Purtroppo questo fa parte delle regole del gioco, vale per noi, vale per gli altri. Noi siamo stati ben chiari già da metà dicembre e poi alla ripresa abbiamo già parlato e messo in chiaro alcune situazioni con qualche giocatore. Ma abbiamo benissimo in mente e chiaro quello che dobbiamo fare, a differenza dello scorso anno quando sono arrivato che c’era un lavoro importantissimo da fare, soprattutto di uscite. Adesso entrano due giocatori a disposizione al 100%, come Ronaldo e Ferrari, per il bene di tutti, nostro, della società e di qualche giocatore, sarebbe funzionale per tutti che escano. Poi hanno contratti per Vicenza, quindi chiaramente verranno rispettati, però per il bene di qualche giocatore, di un’attaccante e di un centrocampista, almeno per il bene nostro e loro c’è spazio per qualche uscita. Poi il mercato è anche fatto per migliorare la squadra, si può migliorare col lavoro, con l’allenamento, con tante cose. Quindi qualche indicazione è stata data, però la priorità credo sia rendere la squadra funzionale e omogenea. La cosa che abbiamo in mente è quella di fare in modo che un attaccante e un centrocampista escano, anche perché possano trovare più spazio fuori da qua. Il disturbo è qualche squadra che mette nel mirino qualche nostro giocatore, siccome noi abbiamo giocatori forti, è chiaro che più di uno può essere allettato da eventuali proposte di altre squadre, soprattutto se sono proposte da squadre importanti che anche dal punto di vista economico prolungano contratti. Questo è l’elemento che un po’ disturba, però fa parte del gioco e siamo comunque tutti focalizzati e concentrati sulla partita. Senti fisicamente il gruppo, come stanno i ragazzi nel senso? Leverbe e Carraro mi pare che siano recuperati. Questa settimana ha avuto qualche malanno di stagione, qualche filino di febbre. Cosa vorresti vedere di diverso rispetto alla partita di Gorgonzola? Sicuramente più predominio della partita e della gara. Quella era diventata una partita di battaglia, di seconde palle, di guerra su un campo non in perfette condizioni, qui invece abbiamo tutto per poter fare la nostra partita. L’ideale sarebbe riuscire a sbloccare le partite quando trovi squadre di questo tipo, è chiaro che la partita finché non hai indirizzi diventa complicata, ma è normale che squadre che hanno valori tecnici inferiori cerchino in altro l’agonismo, la più attenzione, la determinazione, la strada per arrivare a fare punti. Di recuperi nel calcio se ne sono visti tanti, quanto è difficile essere a 10 punti e restare lì e non mollare? Bisogna ragionare una partita alla volta, è chiaro che i punti sono sicuramente tanti, l’abbiamo già detto, però il nostro dovere è crederci fino alla fine, ma crederci nel senso che dobbiamo fare punti per fare in modo che se dovesse succedere di avvicinarci dobbiamo essere pronti. Questo è un dovere che dobbiamo a noi stessi, alla società, alla piazza, ai tifosi, all’ambiente, per cui una partita alla volta si va in campo per vincere e alla fine tiriamo le somme del campionato. Dopo Gorgonzola i punti sono sicuramente tanti, ripeto ancora quello che ho detto prima, loro erano partiti dall’anno scorso che arrivavano secondi, quindi è una costruzione diversa. Noi abbiamo dimostrato in un anno solare di essere all’altezza della situazione, dobbiamo provare, dobbiamo andare al miglioramento, puntare al miglioramento e questo è quello che sta facendo la squadra. Alla lunga questo tipo di discorso può diventare anche irrogurante a livello psicologico? Tutte le squadre vanno in campo per vincere, è chiaro che da parte nostra c’è la pressione mentale di non poter mai sbagliare, nel senso che qualche squadra può permettersi passo passo, noi se facciamo un pareggio è una sconfitta coccente. Quindi è letta e vissuta in modo diverso, ma d’altra parte sappiamo che fa parte del fatto di essere Lane, quindi le aspettative su di noi sono sempre molto alte, ci si aspetta sempre partite di alto livello e chiaramente ci si aspetta sempre la vittoria. Quindi dal punto di vista mentale è chiaro che ti costringe sempre a stare sotto pressione, però alla fine vai sempre in campo per fare il massimo e per vincere. L’anno scorso è stato un crescendo, adesso si parte da un livello più alto, quindi migliorare un livello molto alto è più complicato, bisogna andare a lavorare sui particolari, sulle sfumature, quello che stiamo facendo. L’anno scorso c’erano più margini su giocatori che erano sottovalutati, su giocatori che si partiva da un ottavo posto, su giocatori da valutare, qualcuno l’abbiamo fatto uscire, più di uno l’abbiamo valorizzato. Ronaldo e Ferrari sono in panchina perché potranno entrare in campo e sono a disposizione. Cosa è mancato al Vicenza? No, cos’hanno fatto di più gli altri rispetto al normale, però noi siamo in linea con un percorso vincente ma nel nostro campionato va su solamente una squadra. Vogliamo continuare e migliorare
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