Il pagellone del 2024 (da 0 a 10, senza eccezioni)
martedì 31 Dicembre 2024 - Ore 18:23 - Autore: Dimitri Canello
(d.c.) – Se ne va in archivio un altro anno e con il 2024 passa un altro carico di speranze, delusioni, errori, intuizioni, guizzi vincenti e topiche clamorose. Come ogni anno ecco il pagellone da zero a dieci, senza eccezioni, riservato a tutti i protagonisti degli ultimi dodici mesi
Voto 10 a Matteo Andreoletti e a Samuel Di Carmine – Cinquantaquattro punti in quattro mesi di stagione, un rendimento stellare e una cavalcata incredibile. Difficile trovare un difetto per ora alla sua gestione a Padova, che rasenta la perfezione. Se il Padova andrà in Serie B di sicuro molti dei meriti saranno suoi, la vera arma in più per il Padova fra il 2023-2024 e il 2024-2025. Il centravanti, a 36 anni, arriva a Trento con i dubbi di chi crede sia venuto a svernare. Dieci gol in un girone zittiscono tutti, a dimostrazione della sua personalità e professionalità che l’accompagnano anche in quella che potrebbe essere l’ultima avventura della sua carriera
Voto 9 a Matteo Lovisa, Marco Baroni e a Filippo Berti – Promozione al primo tentativo a Castellammare di Stabia, quinto posto in Serie B. Anche qui una considerazione: i suoi detrattori dicevano fosse la zavorra di Pordenone, ha dimostrato esattamente il contrario. La matricola terribile Caldiero Terme guidata dal presidente Berti sbarca fra i professionisti rappresentando un paese di 8mila abitanti. Un successo straordinario, ora la missione più difficile, quella della salvezza. A Verona l’allenatore compie un vero e proprio miracolo e si ripete a Roma con la Lazio. L’Hellas dovrà ringraziarlo a lungo per quello che ha fatto
Voto 8 a Filippo Antonelli, Sean Sogliano, Alberto Cavagnis e a Giuseppe Bianchini – La media fra il 10 per la promozione in Serie in un mare di difficoltà, soprattutto finanziarie e il 6 per l’attuale campionato di Serie A, dove non basta quanto fatto e la salvezza è distante quattro punti. Il tecnico dell’Arzignano ribalta un verdetto che pareva scritto e fa viaggiare la squadra a ritmi da podio, agganciando persino il treno playoff. Complimenti sinceri. Sogliano, dopo gli insuccessi di Padova, vince con merito il premio come miglior ds della passata stagione a Verona, quest’anno galleggia in una situazione difficile. Per il voto finale bisognerà ripassare a fine stagione, ma le intuizioni sul mercato restano davvero notevoli. L’Union Clodiense torna dopo quasi mezzo secolo in Serie C e il merito è in buona parte di un ds come Alberto Cavagnis, che compie un vero capolavoro. Ora la missione più difficile sarebbe quella di mantenere la categoria. Ci riuscirà?
Voto 7 ad Attilio Gementi, Kosta Runijaic, Attilio Tesser, Filippo Costa e a Giorgio Zamuner – Il Treviso lo scorso anno ha completato il rodaggio e adesso è primo in classifica, con la voglia di tornare finalmente fra i professionisti dopo troppi anni di fango e di paludi. Può arrivare fino in fondo, con una squadra costruita con competenza e senso logico. A Trento regna l’armonia e le scelte sono fatte sempre secondo un criterio logico. L’esterno del Vicenza rimane un’arma in più con doti eccellenti sia in fase di spinta che di contenimento: avrebbe meritato la promozione dopo un campionato straordinario. Leggermente in calo nella seconda parte della stagione, ma è sempre un top assoluto per la categoria. Tesser torna, impone il pari al Padova, batte il Vicenza e il Novara, poi scivola ad Arzignano. Ma dimostra quanto può contare un allenatore facendo meglio dei suoi tre predecessori messi insieme. Buon impatto anche di Runjaic a Udine: dimostra di essere un signor allenatore e tiene lontana l’Udinese dalla zona pericolo
Voto 6 a Renzo Rosso, Antonio Andreucci e a Massimiliano Mirabelli – Secondo lo scorso anno dopo la finale playoff persa contro la Carrarese (il primo degli sconfitti), secondo pure in questo campionato dietro alla lepre Padova. Manca sempre qualcosa all’appello a Mister Diesel perché, dopo esserlo diventato nel campo della moda, possa bissare i suoi straordinari successi imprenditoriali anche nel mondo del calcio. Per il dirigente calabrese, la media fra il 4 dello scorso campionato, con l’insensato esonero di Torrente, l’eliminazione ai quarti col Vicenza e le imbarazzanti fughe di fine stagione e l’8 dell’attuale campionato, dove la migliore intuizione, più che un mercato che non ha portato grandi miglioramenti alla rosa rispetto allo scorso anno (Broh quasi mai utilizzato e ceduto dopo quattro mesi, l’ottimo Fortin al posto del buon Donnarumma e Spagnoli (2 gol) al posto di Zamparo), resta la scelta dell’allenatore. Media fra l’8 della promozione e il 4 dell’attuale stagione anche per l’allenatore dell’Union Clodiense. Dopo la splendida impresa dello scorso campionato, il salto di categoria non è stato digerito, una sola vittoria e una proposta offensiva che non convince per la categoria
Voto 5 a Luca Zamparo – Male a Padova, non bene neppure a Vicenza. Un anno non certo esaltante per il centravanti, che sbarca in Veneto senza riuscire a ritrovare i fasti di Reggio Emilia
Voto 4 a Paolo Bravo – A forza di cambiare allenatori abbiamo perso il conto. Un vortice assurdo di scelte errate e un penultimo posto figlio soprattutto dei suoi errori. Dopo gli indubbi meriti della promozione in B, ha smarrito il tocco magico, prima di tutto nei comportamenti con l’esterno e nella gestione complessiva.
Voto 3 ad Alex Menta – Alza un po’ il suo voto in extremis con la decisione finalmente più logica, una volta costretto dall’ultimo posto con le spalle al muro, nominando Daniele Delli Carri come direttore sportivo e richiamando Attilio Tesser. Dieci mesi di ordinaria follia, con tutti gli errori possibili commessi, cancellando anche il buono che c’è nel suo lavoro. E che adesso, finalmente, riemergerà. Ma spendere così tanto per ottenere così poco è un nonsenso.
Voto 2 a Pep Clotet – Per la sceneggiata in campo in mondovisione con Krollis, per l’imbarazzante balletto post match, per le zero vittorie, per i risultati che gli danno contro. E’ un buon allenatore, ma non ha capito la realtà in cui è sbarcato ed è stato giustamente allontanato
Voto 1 a Roberto Bordin e a Michele Santoni – Il primo sbarca a Trieste e inanella una serie di risultati imbarazzanti, fino all’uscita dai playoff in completo anonimato, il secondo crede di aver scoperto il calcio e cerca di applicare un concetto inapplicabile in Serie C. L’unica vittoria dell’Union Clodiense in stagione contro la Triestina in dieci contro undici: e non servono altri commenti.
Voto 0 a Daniele Gastaldello e ad Alessandro Bruno – Una gestione disastrosa a Legnago, con una serie di topiche imbarazzanti, un atteggiamento supponente del tutto fuori luogo e la perla al contrario dello 0-8 di Terni che rimarrà purtroppo negli annali della società. Anche ad Arzignano, un disastro su tutta la linea. Lascia con la squadra senza capo né coda che sembra condannata alla retrocessione, il suo successore dimostra quanto possa contare un tecnico nel calcio professionistico
Commenti
commenti