Dire “surreale”, forse, è poco. Anzi, è proprio un eufemismo. Perché a Verona quanto sta accadendo ha dell’incredibile. Con un allenatore nei fatti esonerato ma poi richiamato (tutto in forma ufficiosa, ovviamente) per reali mancanze di alternative. Una fiducia – si fa per dire – che ora Paolo Zanetti deve provare a far valere sul campo anche se il terzultimo posto a 12 punti (gli stessi del Como quartultimo) e i 13 gol subiti nelle ultime 4 gare non fanno ben sperare. L’ultima vittoria risale a cinque partite fa, quando in maniera rocambolesca i veneti vinsero per 3-2 contro una Roma forse ancora più disastrata. Poi, il baratro, e la sconfitta pesantissima contro l’Empoli che aveva aperto a scenari inquietanti per l’allenatore.Al termine della partita contro i toscani, il ds Sogliano era stato chiaro: “Dobbiamo prenderci tempo per riflettere, qualcosa dobbiamo fare”. E tanto si è riflettuto – e la frase è tutto fuorché ironica – che alla fine si è deciso di non cambiare niente. Perché le alternative non hanno convinto, soprattutto le due che più di tutte sono state vicine a prendere il posto di Zanetti. Una era quella che avrebbe riportato Bocchetti alla guida dei veronesi dopo la stagione 2022/2023 e la salvezza miracolosa arrivata a seguito dello spareggio contro lo Spezia. È ancora sotto contratto, si sarebbe trattato di una scelta in casa e low cost. Ma chi ha memoria lunga, si ricorda che in realtà l’allenatore ufficiale ai tempi fosse Zaffaroni: Bocchetti, formalmente il suo vice, non aveva ancora l’abilitazione per comparire in distinta come allenatore di una squadra di Serie A.
Uno scenario simile si sarebbe ripresentato con l’altro profilo a cui si è pensato in queste ore, Paolo Sammarco. L’ex centrocampista, tra le altre di Sampdoria e Chievo Verona, è l’allenatore della Primavera dell’Hellas: nemmeno lui ha l’abilitazione per allenare una prima squadra in Serie A e, proprio come per Bocchetti, si sarebbe dovuta trovare una figura da affiancargli. Insomma, non una cosa semplice, oltre al fatto che la situazione così delicata non sembrava convincere troppo i vertici: Sammarco sarebbe stato veramente pronto per il salto?
Questa seconda ipotesi, altrettanto casalinga e low cost, avrebbe potuto essere anche solo di poche partite in attesa della chiusura del passaggio di proprietà: Setti è infatti prossimo a passare la mano al fondo Presidio-Investors (forse mantenendo un ruolo all’interno del club). E questa cessione è l’altra variabile mica troppo impazzita, perché i nuovi investitori preferirebbero scegliere l’eventuale sostituto di Zanetti senza trovarsi con ingaggi extra da gestire.
A proposito:martedì 10 dicembre, con un esonero imminente, l’allenatore non ha diretto l’allenamento delegando tutto al suo staff. Mercoledì 11 dicembre si è invece regolarmente presentato al centro per organizzare i lavori della seduta odierna. Insomma, un ribaltone dietro l’altro affinché non cambiasse nulla. Domenica, a Parma, Zanetti sarà in panchina e potrebbe giocarsi il tutto per tutto in una sfida salvezza che stava per essergli tolta. E che, magari, potrebbe garantirgli la permanenza per molto più tempo.
(Valentino della Casa, Il Fatto Quotidiano)