Atalanta-Udinese, Runjaic: “Nerazzurri avversario straordinario: sappiamo bene cosa ci aspetterà”
venerdì 8 Novembre 2024 - Ore 16:54 - Autore: Staff Trivenetogoal
Kosta Runjaic ha parlato in conferenza stampa in vista del match di domenica contro l’Atalanta. Di seguito le sue parole.
“Atalanta l’avversaria più difficile? Non ci sono partite semplici. L’Atalanta è una squadra di assoluto valore, ho guardato la gara contro lo Stoccarda e hanno fatto una partita straordinaria, hanno messo in campo idee su cui stanno lavorando da anni, grande intensità, disciplina. Hanno giocatori adatti per il gioco che fanno, hanno grande qualità, sono una squadra molto completa e sono in un ottimo periodo di forma, sappiamo bene cosa ci aspetterà. Non vorrei definire però la prossima partita come la più difficile, noi dobbiamo essere bravi a resistere con i nostri strumenti, rispondere al fuoco con il fuoco, vincere i duelli e non dimenticare i nostri principi di gioco. Sarà una sfida difficile ma non ci diamo per vinti in partenza”.
“Credo che la mia squadra sia abbastanza intelligente da capire quando gioca bene e quando gioca male. Io come allenatore devo parlare ai miei giocatori, aggiustare le cose che non funzionano ed essere chiaro con loro. Non dobbiamo perdere la rotta, contro la Juventus mi ha disturbato il fatto di non aver reagito quando le cose non sono andate come le avevamo preparate. Contro l’Atalanta dobbiamo mettere intensità e restare in partita, se non lo faremo succederà come contro la Juventus. Se non ci aiutiamo a vicenda, se non diamo il 100%, se non facciamo i nostri movimenti e perdiamo i duelli ogni avversario ci può mettere in difficoltà. Dobbiamo dare il 100% ed evitare che si ripeta quanto successo contro la Juventus, abbiamo bisogno della nostra miglior forma. Siamo in fase di crescita, so cosa c’è ancora da fare e su cosa dobbiamo lavorare. Dopo la Juventus le mie non sono state parole dure, volevo esprimere quello che non mi era piaciuto in partita”.
“La difesa a quattro per il futuro è sicuramente una possibilità. Noi vogliamo avere una base stabile su cui poi fare delle variazioni. La cosa importante è interiorizzare i principi, poi da lì possiamo variare il modulo anche in base agli avversari, l’intensità però deve essere sempre la stessa. Dopo l’Atalanta ci sarà la pausa per le nazionali e proveremo altre soluzioni, anche con la difesa a quattro. Abbiamo ancora molto lavoro da fare, vogliamo provare passo dopo passo, con calma, nuove soluzioni. Dobbiamo concentrare le nostre energie, essere pronti a proseguire il nostro sviluppo. Prima di tutto però dobbiamo avere una base solida, poi arriveranno le variazioni”.
“Ekkelenkamp si è allenato bene, è in buona forma, sta meglio rispetto alla scorsa settimana. Dopodomani vedremo se partirà dal primo minuto, ma sono contento di come sta lavorando e di riaverlo al 100%. Lo stesso discorso vale per Thauvin, per un periodo di tempo non è stato al massimo, anche la scorsa partita non lo era, ha ancora del dolore ma man mano migliorerà. Kristensen invece sta tornando in gruppo, oggi ha svolto la prima parte di lavoro con i compagni e poi ha fatto del lavoro di corsa individuale. Dopo la pausa, ma forse anche già settimana prossima, potrà essere già al 100%”.
“Sanchez sta seguendo il suo programma di riabilitazione, si sono un po’ allungati i tempi di recupero. Non posso prevedere quando tornerà, sta lavorando, lo sento sempre e non vediamo l’ora che torni, ma non possiamo forzare i tempi. Accettiamo la situazione e saremo ancora più contenti quando tornerà”.
“Per quanto riguarda il modulo abbiamo molte possibilità, poi bisogna vedere come attuarle. Per me non è un problema giocare anche con la difesa a quattro, ogni modulo ha i suoi pro e i suoi contro, bisogna vedere quali sono gli interpreti, dove possono essere posizionati e cosa può dare ognuno di loro. La cosa più importante è come la squadra si adatta al modulo piuttosto che il modulo in sé. Siamo insieme da poco come squadra e dobbiamo ancora migliorare, per me le cose importanti ora sono avere spirito di squadra, dare tutto e non mollare mai: questa è la base. Chi mette più passione in campo ha più possibilità di vincere. Vogliamo lavorare ancora sulla mentalità, evitare gli errori, essere più intelligenti, fa parte di un processo di sviluppo. Guardiamo all’Atalanta: nel 2014/15 erano diciassettesimi e due anni dopo giocavano in modo eccezionale, poi hanno accumulato diversi piazzamenti in top 5, hanno vinto l’Europa League, un grande sviluppo. Tutti in Europa conoscono l’Atalanta per come gioca, sono l’esempio di cosa si può fare quando si crede nei propri principi. C’è bisogno di tempo, però, per fare un percorso del genere e possiamo trarre insegnamenti dall’Atalanta, una squadra “media” che si è affermata tra le grandi credendo nei propri principi”.
“Samardzic è un gran giocatore, altrimenti non lo avrebbero acquistato. Ha grande tecnica, è pericoloso quando calcia, sicuramente si è dovuto adattare al loro gioco ma sta migliorando, ha già fatto un gol importante. Loro possono essere contenti di averlo, io un po’ meno di averlo perso, ma qui abbiamo altri grandi giocatori che possono giocare molto bene e migliorare nei prossimi anni. Io sono concentrato sui miei giocatori e Samardzic non gioca più con noi. Indipendentemente dalla loro formazione dobbiamo dare il massimo per cercare di portare punti a casa”.
“Retegui è un gran giocatore, ma ne hanno tanti forti. Abbiamo visto dei video sia a gruppi, sia in sedute individuali, ma per me è più importante avere attenzione mentre si gioca. Sappiamo come giocano i nostri avversari ma non dobbiamo perdere la nostra coesione, ci sono giocatori che non puoi affrontare solo in uno contro uno, c’è bisogno anche dei compagni, di chiudere gli spazi, di essere aggressivi e anche scaltri. Non bisogna concentrarsi troppo sulle info prepartita, il giocatore deve fidarsi del proprio istinto e per questo la mentalità è molto importante per approcciare nel modo giusto i vari momenti della partita. Abbiamo visto diversi video dell’Atalanta ma le cose possono andare diversamente e sono i miei giocatori a doversi adattare. Anche questo è un processo, a volte non siamo stati abbastanza maturi in questo senso, ma si matura solo giocando, conoscendo meglio i compagni e i meccanismi di gioco. L’importante è credere in sé stessi”.
Commenti
commenti