Virtus Abano, l’U16 si rende protagonista di un bel gesto di fair play: l’episodio
lunedì 28 Ottobre 2024 - Ore 13:00 - Autore: Pietro Zaja
Gesto di fair play dei ragazzi dell’Under 16 della Virtus Abano. Ritenendo una punizione a due in area a proprio favore un errore dell’arbitro, l’allenatore Claudio Masiero e il suo staff hanno deciso di calciare volontariamente fuori il tiro da fermo a proprio favore. Un gesto che ha riscontrato l’applauso generale del pubblico di Mestrino accorso a vedere il match di sabato degli Allievi Sperimentali appunto tra i padroni di casa del Mestrino United e la Virtus Abano. “A metà del secondo tempo, con la Virtus Abano avanti 1-0, dopo un retropassaggio di testa al portiere da parte di un difensore del Mestrino l’arbitro per una svista ci ha concesso una punizione a due dal limite dell’area piccola”, racconta l’allenatore Masiero. “Tra le proteste dei padroni di casa e del pubblico e lo sconcerto da parte di tutti per l’errore del direttore di gara io, il mio collaboratore Gianmarco Pravato e il nostro dirigente Fernando Rollo abbiamo deciso subito di non sfruttare questa occasione per raddoppiare. Quindi, richiamando il nostro capitano Jacopo Ceron ho imposto di calciare fuori la punizione della quale si era incaricato Cristian Savin, che da quella distanza è quasi una sentenza”. Il gesto di fair play ha sorpreso davvero tutti. “Il pubblico e il Mestrino hanno apprezzato questo gesto di fair play, che è stato anche di aiuto all’arbitro, perchè anche loro devono essere aiutati da noi squadre”. “Con questo gesto vogliamo mandare anche un messaggio come educatori e responsabili di ragazzi di 15 anni”, conclude Masiero. “Questo sport ha bisogno di queste cose. Ma anche la vita di tutti i giorni. Abbiamo vinto lo stesso e va bene cosi per i nostri ragazzi. Perchè prima di essere i miei giocatori sono i miei ragazzi”. All’Under 16 è arrivato immediatamente il plauso del responsabile del settore giovanile Enrico Solimene e del presidente Pier Paolo Ceron. “L’arbitro a fine gara ci ha spiegato che il retropassaggio di testa era avvenuto ad un’altezza troppo bassa e quindi a termini di regolamento era da considerare come un retropassaggio con i piedi”, dice il presidente Ceron. “Ora non sappiamo quale sia la verità, di certo come società nata da un contesto parrocchiale e che punta tutto sull’educazione dei propri atleti e ragazzi ci siamo sentiti di compiere questo gesto, che riteniamo necessario per dare un messaggio diverso al mondo del calcio. Ringrazio l’allenatore, lo staff e i ragazzi per aver dato un’immagine sana della nostra società e del calcio”.
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