Union Clodiense, Andreucci: “Mi sento sempre in discussione: farò di tutto per cambiare le cose”
lunedì 28 Ottobre 2024 - Ore 14:00 - Autore: Pietro Zaja
Dovrà lavorare, e parecchio, Antonio Andreucci per risollevare la propria squadra. Union Clodiense in grande difficoltà: la vittoria manca da troppo tempo e ritrovare il sorriso in campionato sarebbe fondamentale. Lo sa benissimo il tecnico dei granata, che, al termine della partita persa per 4-1 al Gavagnin-Nocini contro la Virtus Verona di Gigi Fresco, ha analizzato la gara dei suoi giocatori: “E’ normale che, quando lavori tutta la settimana e sai di dover fare una partita importante, se dopo pochissimo tempo sei sotto di tre significa che la responsabilità se la prende sempre l’allenatore. La responsabilità è sempre dell’allenatore. Bisogna cambiare lo stato d’animo, perché quando si fa questo tipo di prestazioni vuol dire che ognuno di noi, giocatori compresi, non è riuscito a preparare la partita come avrebbe dovuto essere. A me va bene andare sotto, ma non avere la possibilità di giocarsi la partita non me l’aspettavo. Bisogna guardarsi in faccia e capire che se ci aspettiamo che faccia tutto un singolo non se ne viene fuori. In questa categoria qui, certe prestazioni e partite non possono essere giocate in questa maniera. Dal primo minuto non siamo riusciti a vincere un contrasto. Avevamo detto di giocare la partita in un certo modo e con un certo spirito e non ci siamo riusciti. Il primo che deve guardarsi allo specchio sono io, ma bisogna far capire agli altri che c’è da svegliarsi. Prendere tre gol con dieci uomini dietro la linea della palla vuol dire che ci siamo aiutati poco. Ci siamo coperti poco, non abbiamo attaccato la palla con i tempi giusti, anche se avevamo provato questa settimana, fin da subito, a cambiare qualcosa. Era giusto, anche perché la domenica prima avevamo perso. E questo cambio era stato preso anche con un certo entusiasmo dai ragazzi, ma quando siamo scesi in campo tutto l’impegno della settimana non c’è stato. Non c’è da arrabbiarsi o da tirare in aria i muri: dobbiamo solo prenderci le nostre responsabilità, ognuno”.
“Se si pensa che c’è da scaricare la colpa a qualcuno vuol dire che abbiamo sbagliato gli uomini, non i giocatori. E quando sbagli gli uomini – continua Andreucci – è un po’ dura. Ma queste situazioni qui, quando hai l’acqua al collo, ti mettono nella posizione di reagire. Da una parte siamo tutti rammaricati e chiediamo scusa per questa prestazione, dall’altra c’è un’opportunità straordinaria. Dobbiamo rendercene conto. Quando cerchi di fare qualcosa di diverso, perché magari vuoi migliorare, e, dopo aver lavorato tutta la settimana con grande impegno e determinazione, non riesci a esprimerla e abbassi la testa è inaccettabile. Io sono sempre in discussione. Abbiamo lottato in mezzo a mille difficoltà, che non ho mai preso come alibi, per raggiungere questa categoria. Avevamo un grande obiettivo che abbiamo raggiunto. Mi sento in discussione ogni minuto. Questo è il nostro lavoro e farò di tutto per cambiare le cose. Quando un gruppo di persone ha la forte convinzione di mettersi insieme per raggiungere un obiettivo si moltiplicano le forze. Oggi non ho visto questa cosa in campo e ne dovrò parlare con i giocatori”.
Commenti
commenti