A nome e per conto degli Ultras del Pordenone che sono stati oggetto di un articolo che, al di là delle nostre reali responsabilità delle quali prendiamo atto, ha dipinto una realtà ingigantita ad arte e piena di rilevanti e probabilmente volute imprecisioni, ci teniamo a precisare quanto segue.
Cominciamo con le nostre colpe: nell’ euforia eccessiva della partita ci siamo resi responsabili del danneggiamento di alcuni metri della rete di recinzione. Facciamo presente che ci siamo già attivati con il Pordenone FC per aiutarli a risarcire il danno procurato. Ma non dimentichiamo che siamo stati stipati in uno spazio angusto non idoneo a contenerci, che per giorni e giorni prima della partita “l’ospitalissima” società del Corva ha tenuto più volte a rimarcare che avremmo dovuto pagare il prezzo pieno maggiorato per la partita senza avere diritto di accesso alla tribuna, come qualsiasi altra persona in possesso di un titolo d’ ingresso equivalente al nostro. Solo dopo numerosi interventi istituzionali e non, il giorno prima della partita ci è stato comunicato che avevamo ragione e noi, per quieto vivere, anche se non esisteva nessuna frizione tra le tifoserie che giustificasse questo posizionamento, abbiamo accettato di metterci dietro la porta. Ci teniamo però a precisare che per come era stata posizionata la biglietteria ed il servizio di sicurezza interno, sostanzialmente siamo stati “gentilmente spinti” dietro la porta. Durante la partita abbiamo consumato numerose birre e bevande prese ai chioschi. Eravamo più di un centinaio di persone ed avevamo a disposizione un solo cestino nel nostro settore. Quando la partita è terminata, siamo stati poco cortesemente apostrofati da appartenenti alla società ospitante per ripulire quanto avevamo lasciato per terra. L’abbiamo fatto senza fare troppe storie, anche se non ci sentivamo particolarmente responsabili della gestione di un’area senza adeguata predisposizione per l’accoglienza di un numero elevato di persone. Facciamo anche presente che, alla fine del primo tempo, abbiamo richiesto dei sacchetti per l’immondizia che però ci sono stati negati dal personale del Corva. Dall’articolo della Sig.ra Turchet vengono fatte ulteriori allusioni che, incardinate nel complesso dello stesso, lasciano intendere due cose assolutamente non vere. La prima è che sembra che i 200 che non hanno pagato il biglietto fossimo noi, niente di più falso, anzi direi che siamo quelli che hanno pagato più di tutti in rapporto al posto offertoci. La seconda è che è stato dipinto un clima di invasione vandalica. Abbiamo danneggiato la rete ma nessuno dei presenti è stato insultato minacciato di nulla prima, durante e dopo la partita. Nessun coro contro la squadra ed i tifosi avversari è stato lanciato nel corso della partita.
Cara Signora Turchet, il suo articolo ha più di qualcosa che fa pensare ad un imbeccata di chi c’è rimasto male per il risultato, sopratutto dopo i proclami girati nell’ ambiente in settimana, ma soprattutto ha molti elementi che evidenziano una spasmodica ricerca della notizia, o meglio del casus belli, da un lato ingigantendo alcuni aspetti di quanto effettivamente accaduto, dall’altro omettendone altri che non erano utili a corroborare la visione della realtà che si intendeva proporre.