Vicenza, quel grosso problema chiamato Golemic. Padova, spine e clima esplosivo: la Triestina all’assalto di Bortolussi. Venezia e Verona, certezze e dubbi. Treviso, Pordenone, Chievo: la rinascita è dietro l’angolo
martedì 6 Agosto 2024 - Ore 23:31 - Autore: Dimitri Canello
A piccoli passi verso l’inizio del campionato. Ridendo e scherzando, mancano appena dieci giorni allo start della Serie A e Udinese, Verona e Venezia si presentano ai nastri di partenza con diverse novità. L’Udinese sta per mettere a segno un colpo suggestivo, riportando Alexis Sanchez in Friuli. La domanda, però, è lecita. Che Sanchez sarà? A fine carriera e pronto a svernare, oppure ancora affamato di grande calcio e sostenuto da una condizione fisica adeguata? Il dubbio è lecito, mentre mi piacciono molto sia Ekkelenkamp che Karlstrom. Hanno due curriculum interessanti e mi paiono due innesti importanti, che faranno parlare di sé, si spera in termini positivi. E il Verona? Sta operando bene, anche se gli ultimi ritocchi saranno determinanti per definire il valore della squadra ai nastri di partenza. Promuovo a pieni voti Martin Frese, mi intriga Mosquera e potrebbe sorprendere Livramento. Se arriva uno fra Bozenik e Cheddira il Verona diventa una squadra attrezzata per conquistare la salvezza. Siamo al Venezia. Mi piacciono molto Oristanio e Duncan, ho più di qualche dubbio su Nicolussi Caviglia e Sagrado resta tutto da scoprire. Ma permettetemi ancora una volta di tornare sulla telenovela dell’estate, quella stucchevole che riguarda Tanner Tessmann. In serata il giocatore ha chiesto agli agenti di poter andare alla Fiorentina, ma le commissioni e le strategie dei rappresentanti del centrocampista americano sono stucchevoli e irritanti. E dispiace che alcuni dei protagonisti della scorsa stagione, come lo stesso Tessmann e pure Vanoli, abbiano scelto un’uscita di scena poco elegante e che sporca un po’ la loro immagine. Sì, perché ci vorrebbe un po0 di riconoscenza per chi ti ha permesso di importi al grande pubblico e due delle stelle del firmamento lagunare della stagione scorsa non brillano più di luce pura. In bocca al lupo a entrambi per la prossima stagione, ma si poteva congedarsi in modo molto diverso. Il Venezia può salvarsi? Al momento in un’ipotetica griglia (che conta fino a un certo punto) di squadre meno attrezzate vedo solo l’Empoli, ma è anche vero che alla fine del mercato mancano 24 giorni e possono succedere un’infinità di cose che permettano di scalare le posizioni che servono a restare in Serie A.
Houston, abbiamo un problema. A Vicenza è scattato l’allarme rosso quando Golemic ha improvvisamente alzato bandiera bianca. E occhio, perché la sua mancata idoneità può essere un problema gigante per i biancorossi, forse addirittura più degli infortuni di Ronaldo e di Ferrari, pur gravi e pesanti. Il forfait del capitano è pesantissimo, trovare un sostituto all’altezza non sarà facile. E, se privi dell’intera spina dorsale una squadra che funzionava a meraviglia, qualsiasi allenatore e qualsiasi dirigenza andrebbe in difficoltà. Ora non resta che attendere di capire con chi verrà sostituito Golemic, mentre l’altro dubbio è se fra i centrocampisti basti Carraro per impostare e dettare i ritmi alla manovra. Manca sicuramente un trequartista e di difensori di spessore sul mercato e di sicuro affidamento non ce ne sono tantissimi. Ma occhio a quel Luca Crescenzi che Stefano Vecchi avrebbe voluto già a Salò e a cui il ruolo di riserva a Padova sta davvero stretto. Per ora non ci sono stati contatti diretti, nei prossimi giorni si vedrà. Occhio anche a quello che accadrà a Catania, dove c’è un Di Gennaro che fa gola. A Padova il clima è esplosivo e non invidiamo Matteo Andreoletti capitato in mezzo a una cesta di fuochi d’artificio pronti a esplodere. Ed è un peccato, perché qualcosa a Cesena si è visto, nella ripresa. Gioco palla a terra propositivo e buoni movimenti, un gol e una rimonta sfiorata. Ma è il resto che gira attorno che è un grosso problema. Ampie frange di tifoseria non si abboneranno e andranno solo in trasferta, la società è sotto assedio. Dopo cinque anni di sostegno ambientale e anche mediatico e di mancati risultati, il credito è esaurito e i nodi stanno cominciando a venire al pettine. E’ ora che la società dimostri di meritare il sostegno che chiede. Oggi Palombi ha firmato un triennale per l’Alcione Milano lasciando giù pure dei soldi al momento del nero su bianco e sui social è piovuto un diluvio di critiche, la Triestina ha offerto un altro triennale a Bortolussi e c’è da capire se il Padova resisterà a oltranza, come ha fatto sinora. Sono già tre le offerte rifiutate, con il centravanti che vive da separato in casa. Già il fatto che in conferenza stampa non abbia smentito la possibilità di andarsene è significativo, il resto è tutto da vedere. Del resto, mettetevi nei panni di Bortolussi. Sei il centravanti della squadra, sei sempre andato in doppia cifra e la società fa un triennale a 140mila euro annui a Spagnoli, lasciandoti in scadenza. Voi sareste felici, al posto di Bortolussi? Chi la spunterà? Vedremo. La Triestina ha perso Lescano, una perdita pesante ma allo stesso tempo, forse, un passaggio obbligato visti gli atteggiamenti del giocatore all’interno dello spogliatoio. Ormai era mal tollerato pure da molti compagni e l’addio è parso una strada a senso unico da percorrere senza troppe esitazioni. All’Alabarda serve, però, un centravanti importante per parare il “colpo” Lescano. Con tutte quelle operazioni fatte resta difficile orientarsi. Di certo ci sono giocatori di grandissimo livello, come Roos e Voca, il ritorno di D’Urso è un’ottima scelta, ma liberarsi di Malomo, Germano e Celeghin non so se possa essere davvero una buona idea. Ok Krollis, ma serve dell’altro se si vuole vincere il campionato. Fra le tre litiganti, anche se parte volutamente a fari spenti, la Feralpisalò è assolutamente attrezzata per il traguardo massimo. Ha un allenatore che ha molto da farsi perdonare e che vuole rilanciarsi dopo quattro mesi orribili a Vicenza e un organico di buon livello con tanto di paracadute a sostegno. L’Union Clodiense continua a stupire anche in precampionato, ma tutto ha un senso. L’organico è stato costruito rapidamente, il ds Alberto Cavagnis ha fatto un ottimo lavoro e l’unico vero, importante, handicap, lo abbiamo già detto e scritto è l’esilio forzato a Legnago fino a quando il Ballarin non sarà pronto. E il Trento? Non è un mercato facile, per tanti motivi e il no di Luca Clemenza, così come la vicenda D’Amore, lo dimostrano. Il ds Giorgio Zamuner ha pescato molto fra giovani dal futuro brillante, in attesa di piazzare un paio di colpi da qui a fine mercato. L’era della spending review è già cominciata, riuscire a far quadrare tutti i conti non sarà facile, ma la competenza di un ds che ha dimostrato negli anni di conoscere la categoria è il miglior antidoto alle ristrettezze o presunte tali.
Un pensiero lasciatemelo spendere per le categorie inferiori e per tre nobili decadute. Pordenone, Chievo e Treviso stanno rinascendo, ognuna con i suoi tempi, ognuna nella sua categoria di appartenenza. Il Treviso quest’anno punta dritto al ritorno fra i professionisti e l’unica vera incognita è l’allenatore (Cacciatore), che dovrà dimostrare di poter portare il peso sulle spalle della responsabilità di essere la, o una delle squadre da battere. Il Chievo è rinato nonostante Luca Campedelli abbia tentato in tutti i modi di impedirlo e per fortuna ci sono persone come Sergio Pellissier ed Enzo Zanin, che hanno capito come entrare ancora di più nel cuore della gente. Non so se possa essere l’anno del ritorno in Serie C, ma il Chievo ci proverà, ad essere protagonista in un girone frastagliato e poco omogeneo. Bentornato anche al Pordenone: la strada sarà lunga e servirà pazienza, ma dopo un anno di buio, rivedere i colori neroverdi al De Marchi è bella sensazione. Un flash finale sulla B: il Cittadella vuole Mario Ravasio per completare l’attacco, il Südtirol ha ancora un paio di colpi in canna per un anno senza affanni.
Commenti
commenti