C’è un nuovo guardiano a difesa del fortino: la SSD Dolomiti Bellunesi ha deciso di affidare la custodia dei pali a Roman Lazar. Un portiere molto giovane, ma che ha già maturato esperienze di rilievo. Moldavo di Hîncești, nato il 14 gennaio 2004, l’estremo difensore è cresciuto nel vivaio del Venezia, ma ha subito dimostrato di avere “denti forti” per masticare il pane duro di un campionato selettivo come quello di serie D.
DA ADRIA A FASANO – «La mia è stata una scelta facile – afferma -. Ho trovato una società di un livello superiore alle altre, per quanto riguarda il piano organizzativo e questo è un grande vantaggio. In più, so che la squadra ha grandi ambizioni. E ciò ha rafforzato la mia convinzione». La sua prima esperienza nella quarta serie per ordine di importanza risale all’annata 2022-2023, nelle file dell’Adriese. Poi, un’estate fa, l’approdo nel girone H. E, in particolare, al Fasano: in Puglia, totalizza ben 36 presenze (2 delle quali in Coppa Italia) per oltre 3.200 minuti trascorsi sul rettangolo verde. Sette, invece, le partite chiuse senza aver raccolto nemmeno un pallone alle sue spalle. Insomma, una presenza fissa: «Sono un portiere alto 188 centimetri, con personalità e abile nel gestire il reparto difensivo. Altre qualità? Preferisco metterle in mostra sul campo, evitando di parlarne».
FOCUS – Oltre a essersi meritato la chiamata delle Nazionali giovanili legate al suo Paese d’origine, in arancioneroverde ha assistito dalla panchina a tre partite di A contro Lazio, Fiorentina e Atalanta. E ora, la nuova avventura all’ombra delle Dolomiti: «La mia vita gira attorno al calcio. Mi piace mantenere il focus solo sugli aspetti importanti e non farmi distrarre dalle cose superficiali». Dopo aver trascorso l’estate vicino alla famiglia e in montagna, Lazar è pronto a infilarsi i guantoni E a rispondere alla convocazione per il raduno in programma lunedì, a Sedico: «L’obiettivo? Essere i migliori».