Feralpisalò, Diana: “Al Renate e alla Reggiana c’era un progetto e ho raggiunto gli obiettivi: ci sono società che ti chiedono di vincere subito…”
sabato 6 Luglio 2024 - Ore 14:10 - Autore: Staff Trivenetogoal
Giornata di presentazioni in casa Feralpisalò, dove Aimo Diana torna dopo otto anni di distanza dalla precedente esperienza: “Per me è un ritorno e per questo devo ringraziare il presidente, il direttore e tutta la società. Sono molto felice, ho accettato subito vista la progettualità di questo club. È un ritorno diverso perché è passato del tempo e sono successe tante cose, è bello ritrovarsi maturi. Nel percorso di un allenatore possono esserci annate negative, nonostante si cerchi di fare il meglio. Il passato non si può cambiare, l’importante è apprendere e migliorare anche grazie agli errori. La Feralpisalò è cresciuta sotto tutti gli aspetti in questi anni. Ho visto subito, nelle parole del presidente e del direttore, la volontà di cambiare pagina ma di trattenere l’esperienza dello scorso anno che ha rappresentato il punto più alto toccato dalla Feralpi. Ho visto subito la volontà di ripartire, lasciando indietro le cose che non hanno funzionato, con grande entusiasmo che è lo stesso entusiasmo che ho io. A me interessa la progettualità, perché dove c’è un progetto quasi sempre si possono raggiungere gli obiettivi. A Renate e Reggio Emilia c’era un progetto e ho raggiunto gli obiettivi”.
Diana avrà Filippini come vice: “Con Emanuele ci siamo sempre sentiti in questi anni, la ritengo una persona utile per conoscere meglio la realtà dei giovani visto che l’ha vissuta in prima persona. Sono contento di fare questa esperienza con lui. Costruire la squadra dall’inizio è fondamentale, bisogna ricreare un gruppo e un’anima, è un bel lavoro da fare e mi piace tantissimo. Sono pronto a dare una mano al direttore, condividendo le caratteristiche tecniche e soprattutto umane dei giocatori”.
Sugli obiettivi per il prossimo campionato: “Stagione di transizione? Non è un termine che mi piace, bisogna fare sempre il meglio possibile e seguire la storia della Feralpisalò, che ora è riconosciuta a livello nazionale. Vogliamo ricostruire un gruppo che possa durare nel tempo. Mi sento un allenatore che vuole provare a far giocare la squadra in una determinata maniera ma dipende sempre da dove ti trovi. In certe categorie una proposta di gioco viene vista in maniera diversa rispetto alle categorie superiori, poi ci sono società che ti chiedono di vincere subito e altre che ti permettono di lavorare in un modo diverso. C’è chi arriva in alto facilmente e chi ci arriva gradualmente, l’importante sarà far capire ai nuovi qual è la linea societaria”.
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