Cremonese-Cittadella, Gorini: “Bilancio positivo, la salvezza era l’obiettivo principale e l’abbiamo raggiunto. Futuro? C’è tempo”
giovedì 9 Maggio 2024 - Ore 14:30 - Autore: Staff Trivenetogoal
«Per Cremona non recupera nessuno. Carissoni dopo la botta di Como non rientrerà, così come Pandolfi, alle prese con problemi alla spalla. Turn over con chi ha giocato meno? Si, la mia intenzione è quella, anche se non andiamo a Cremona per fare una scampagnata o brutte figure. Ci teniamo a chiudere bene il campionato perché siamo stati spesso in zona playoff e credo che sia giusto terminarlo noni, anziché quattordicesimi. L’intenzione è andare vincere a Cremona, dando spazio a chi ha giocato meno. Contro il Bari ha debuttato Saggionetto, vediamo se riesco a fare esordire qualcun altro. Dall’inizio ci sarà una squadra tosta ed equilibrata, che scenderà in campo per vincere. Maniero in campo allo Zini? Arriva da un infortunio, farò una valutazione insieme a lui. Non voglio rischiare nessuno in una partita in cui il risultato conta relativamente. Resta il fatto che Maniero è un ragazzo che ha dimostrato di essere all’altezza ed ha sempre la mia massima fiducia. Il bilancio? Risultati alla mano è positivo, perché l’obiettivo principale (la salvezza ndr.) l’abbiamo raggiunto. Per come si è sviluppata la stagione con 36 punti nelle prime 20 giornate e non riuscire ad entrare nei playoff un po’ di rammarico resta. Purtroppo ci sono stati momenti di difficoltà come le otto sconfitte di fila, allo stesso tempo siamo stati bravi ad uscirne e non era semplice. Le ultime 3 gare contro Feralpisalò, Como e Bari sono un po’ lo specchio della stagione. Abbiamo preso gol nel finale di gara nelle prime due, mentro con i pugliesi si poteva vincere. Con 5 punti in più staremmo parlando di un’altra partita a Cremone e di altri obiettivi. I motivi di questa differenza di rendimento tra girone d’andata e ritorno? Non me li so spiegare. Quando fai un filotto di sconfitte lungo è inevitabile che subentrino incertezze ed insicurezze, al contrario quando vinci mentalmente si gioca con altro spirito. Credo la differenza sia questa. In tante partite perse da gennaio in poi abbiamo disputato delle buone prestazioni, ma purtroppo gli episodi in B decidono. Cosa mi porto dentro da questa stagione? Non dare mai nulla per scontato. In special modo in un campionato duro come la B. Nessuno dopo la vittoria a gennaio contro il Palermo si sarebbe immaginato che il campionato potesse terminare così. Questa stagione mi insegna che nei momenti belli bisogna trovare il modo di stimolare il gruppo a livello mentale. Abbiamo cambiato sistema di gioco, messo dentro cose nuove, sicuramente ci porteremo nel bagaglio futuro anche questo. Ci sono stati errori su cui c’è da riflettere ed imparare. Spiace, perché per quanto abbiamo fatto vedere per grande parte del campionato avremmo meritato di fare i playoff. Il mio futuro? Intanto finiamo bene il campionato, poi ci sarà tutto il tempo per parlare con il direttore Marchetti. La sorprese di questo campionato? In negativo il Bari. Lo strascico della sconfitta dello scorso anno in finale playoff te lo porti dietro volente o nolente. Quando sei abituato a lottare per andare in A e ti ritrovi a lottare per non retrocedere è molto diverso. Il Bari l’ho visto molto impaurito, mentalmente immagino non stiano vivendo un momento felice. Anche lo Spezia aveva una squadra per risalire prontamente e si è ritrovato in situazione difficile. Mi hanno stupito in positivo il Catanzaro e il Venezia. Soprattutto i calabresi dal punto di vista del gioco mi hanno impressionato. Difesa a tre anche l’anno prossimo? Dipende dai giocatori che arriveranno. Noi ora abbiamo giocatori che si sposano bene con un sistema a 3 dietro, tecnici e che sanno impostare. Sono tutte valutazione che verranno fatte in un secondo momento, anche in relazione a chi arriverà in attacco. Un esempio: nel 3-5-2 chi ci rimette di più Cassano, ma un giocatore deve essere bravo ad adattarsi ed imparare posizioni o movimenti diversi in modo da essere ancora più duttile in più sistemi di gioco. La direzione del calcio è questa. Avrei preferito non cambiare il 4-3-1-2 perché avrebbe significato che le cose stavano andando per il meglio. Contro la Cremonese partiremo con la difesa a 3. Con il Bari nella ripresa sono tornato a 4 perché ci stavamo abbassando troppo a fine primo tempo. Le caratteristiche delle mezzali che abbiamo vanno bene, esattamente come gli esterni. Il Cittadella è una squadra che deve dare intensità sul campo ed attaccare bene gli spazi, al netto di qualsiasi sistema di gioco che porteremo avanti».
Queste le dichiarazioni di Edoardo Gorini alla vigilia di Cremonese-Cittadella
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