Clivense, Pellissier a Trivenetogoal: “Lavoriamo per il marchio “Chievo”: la mia famiglia per vent’anni”
lunedì 8 Aprile 2024 - Ore 20:58 - Autore: Giulio Pavan
La sua Clivense sta raggiungendo la salvezza al primo campionato di Serie D e il presidente Sergio Pellissier pensa però anche al futuro. L’ex simbolo del Chievo si è confrontato con noi di Trivenetogoal sulla stagione e sugli step dei biancazzurri:
La Clivense è al primo anno di serie D, è andata come ti aspettavi o hai avuto delle sorprese?
Speravo che la stagione andasse decisamente meglio, abbiamo dovuto risolvere delle problematiche e non è stato il nostro miglior anno. L’obiettivo era di vincere il campionato ma a metà anno abbiamo dovuto cambiare l’orizzonte e non era assolutamente facile. Abbiamo sofferto più di quello che pensavo
Siete a +8 sulla zona playout, la salvezza è ormai in tasca, quali sono gli step per il futuro?
Finché non c’è la matematica c’è da lavorare ma l’obiettivo è di finire bene l’anno e concentrarci poi sulla prossima stagione
C’è stato qualche insegnamento che puoi trarre dalla stagione in corso?
Che non c’è niente di scontato, le cose che ho imparato anche da calciatore, in queste categorie non conta quanto si spende ma che gruppo si costruisce. Bisogna essere bravi a creare un gruppo solido e unito
Nel frattempo si sta parlando dell’acquisizione del marchio Chievo, ci spieghi un po’ quali saranno o passaggi?
Aspettavamo l’asta e abbiamo fatto l’offerta, il curatore l’ha ritenuta congrua ed è stata pubblicata. Se non dovessero essercene altre il 10 maggio viene aggiudicata a noi, altrimenti faremo l’asta
Dal tuo punto di vista credi che potranno esserci anche partnership con squadre professionistiche?
Attualmente non ancora, abbiamo collaborazioni amichevoli con più società, dopo la salvezza e l’ ottenimento del marchio potremo pensarci per crescere e fare le cose fatte bene
Per te cosa significa aver la possibilità di tornare a far parte in modo ufficiale del “Chievo”?
Per me il marchio è inestimabile, io l’ho vissuto ed è stata la mia famiglia per vent’anni, va oltre il costo. Per noi era importante che tornasse alle persone che lo hanno amato veramente, non lo facciamo per soldi ma per tutti coloro che lo hanno sempre sentito parte di loro
C’è stata anche la possibilità di fare azionariato popolare, com’è andata l’iniziativa? proseguirà?
Questa società è di tutte le persone che credono nei progetti sani, nella famiglia e nel gruppo, così tutti loro possono avere un motivo di orgoglio dicendo la propria opinione e andare allo stadio dicendo di tifare la propria società. Una cosa unica in Italia.
Cosa ti senti di dire ai tanti nostalgici del “miracolo Chievo”?
A me è dispiaciuto che ci sia stato uno stacco quando abbiamo creato questa società, credo che molti non abbiano capito quello che volevamo fare. Purtroppo alcuni non l’hanno capito ma tanti altri si sono appassionati perché hanno capito realmente cosa vogliamo fare, non è semplice e non è veloce: cioè far vivere ancora una società che mi ha dato tanto ed era sparita all’improvviso
Quali sono gli obiettivi per l’anno prossimo?
Viviamo alla giornata, siamo ad un passo dalla salvezza, poi valuteremo anche in base all’ ottenimento del marchio. Il nostro obiettivo è quello di continuare a vincere anche se non lo si può fare sempre, cadere è importante ma bisogna rialzarsi per migliorare sempre ed essere più solidi possibile perché non vogliamo fallire
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