Cagliari-Verona, Baroni: “In Sardegna dovremo lottare con energia e coraggio”
sabato 30 Marzo 2024 - Ore 10:19 - Autore: Giulio Pavan
Mister, con o senza Suslov e Folorunsho si va a Cagliari. Come stanno Tomas e Michael? “Sono situazioni un po’ diverse. Per quanto riguarda Suslov, l’infortunio alla caviglia è un discorso piuttosto soggettivo. Qualche piccolo progresso l’ha fatto. Stessa cosa vale per Folorunsho. Indipendentemente da questo, abbiamo avuto ragazzi che sono stati in Nazionale e questo tipo di impegni porta via tante energie, sia fisiche che mentali. Il gruppo che è rimasto qui ha lavorato sodo per preparare una partita difficile, in un campo storicamente ostico, contro una squadra che in casa ha costruito gran parte del suo campionato. Sarà dura, ma ci siamo preparati”.
Parolo ha detto che tra gli allenatori delle squadre che lottano per salvarsi, subito dopo Ranieri mette te. Ti considera un valore aggiunto per il Verona… “Ringrazio Parolo, non vorrei che mister Ranieri, che è stato anche mio allenatore, si offenda. Da un uomo come lui si può solo imparare. Ho avuto la fortuna di averlo all’inizio della mia carriera, a Napoli. Già lì avevo capito tutta la sua preparazione e le sue qualità sia umane che professionali. Sono molto grato di questo. Alleniamo due squadre che stanno lottando, una la lotta che si è allargata molto. Sarà durissima ma ci siamo e teniamo duro fino alla fine”.
In queste due settimane hai lavorato anche sul 4-3-3? È una possibilità in vista di lunedì? “È una soluzione che possiamo adottare. Io parto sempre dalle caratteristiche dei giocatori. Qualcuno è normale che sia in una posizione meno adatta, come ad esempio Suslov, che probabilmente sta meglio in mezzo al campo e un po’ meno sull’esterno, così come Folorunsho, ma comunque entrambi hanno lavorato anche in quella zona. È una soluzione che possiamo adottare anche in corso gara”.
In che condizioni hai trovato Swiderski dopo la pausa per le Nazionali? “Pawel e Karol hanno raggiunto un obiettivo importante, l’essere ammessi agli Europei dà loro una grande carica emotiva. Abbiamo cercato di gestirli, più dal punto di vista nervoso e di carico emotivo che da quello fisico. Ho visto tutte le gare che hanno disputato in Nazionale, hanno giocato tutti molto bene”.
Qual è la qualità più insidiosa di questo Cagliari? È una squadra che in casa ha costruito gran parte del proprio tragitto, è un avversario che non molla mai…
“Esatto, loro hanno una struttura mentale solida e hanno giocatori con grande esperienza. Noi dobbiamo portare la nostra corsa, la nostra attenzione e aggressività. È un campo in cui bisogna lottare, non dobbiamo stare ‘rannicchiati’. È una squadra da affrontare con rispetto ma anche con coraggio. Occorrerà una partita di alto livello dal punto di vista dell’attenzione”.
Cosa ci vuole al tuo Verona per arrivare al grande obiettivo? “Nelle ultime gare sono arrivati i punti, oltre alle buone partite. Non dobbiamo guardare indietro, bisogna solo guardare avanti. Per quanto riguarda la prestazione, bisogna fornire gare di alto livello dal punto di vista sia fisico che emotivo. Bisogna andare forte nell’entusiasmo e nel coraggio, non dobbiamo pensare ai punti. A me non piace parlare di otto finali, sono partite che vanno preparate bene durante la settimana con il lavoro. Bisogna giocare come se non ci fosse un domani, mettendo tutto quello che abbiamo all’interno della gara”.
Come hai trovato Mitrovic, tornato con due gol dalla Nazionale? È un possibile candidato per un posto da titolare?
“Il ragazzo è in crescita, ha capito il nostro calcio e cosa serve. Ha entusiasmo e corsa, ha trovato il gol e questo dà grande autostima. Ora è pronto, lo considero un titolare. Sappiamo che in quel ruolo abbiamo diverse scelte, qualcuno parte dall’inizio e altri entrano. Ci sono grandi possibilità che possa partire titolare”.
Tavsan è forse l’unico oggetto misterioso del mercato di gennaio. Può trovare spazio nelle prossime gare? “Non è un oggetto misterioso. Ci sono giocatori con qualità importanti, ma che con il tempo vengono fuori. Ci sono tanti fattori che sono cambiati. È un ragazzo che, a differenza di altri giocatori che si sono ambientati subito, ci ha messo un po’ di più. Ma ha le qualità per diventare un punto di riferimento
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