Triestina, la black list, le versioni che divergono e l’autodistruzione
martedì 5 Marzo 2024 - Ore 22:19 - Autore: Dimitri Canello
(d.c.) – Da oggi Trivenetogoal è entrato nella black list della Triestina. La motivazione? La pubblicazione di un video della contestazione avvenuta sugli spalti del Tognon sabato scorso dopo la partita contro il Legnago, con una frase riferita da più testimoni che sarebbe stata pronunciata da Roberto Bordin in risposta a chi lo attaccava verbalmente con veemenza: “Voi insultate me e i giocatori ma la colpa non è nostra” E allora di chi? “Non posso dirlo”. Nessuno si è preoccupato di alzare il telefono e di chiederci una smentita oppure di fornirci la propria versione dei fatti. A Lumezzane era successa una cosa analoga, anche lì c’era divergenza su quanto accaduto, ma quella volta avevamo scelto di credere alla società. Stavolta ci siamo documentati, abbiamo ascoltato le varie testimonianze e abbiamo scelto di portare la nostra versione. Ce ne fosse stata una diversa, non avremmo avuto difficoltà a pubblicarla, perché sempre abbiamo fatto così, senza mai sottrarci al confronto. A distanza di tre giorni scopriamo di non ricevere più i comunicati della società, nemmeno la lista dei convocati, roba da libro nero del giornalismo. Chiediamo spiegazioni, nessuno si degna di risponderci al telefono perché evidentemente il confronto è una cosa troppo difficile, poi dopo varie insistenze ci arriva un audio in cui ci viene spiegato che non siamo più graditi. Non chiederemo l’intervento dell’Ordine dei giornalisti, perché sappiamo difenderci tranquillamente da soli, come abbiamo sempre fatto. Osserviamo soltanto quanto segue: 1) quanto sta accadendo ricalca in tutto e per tutto il clima che si era creato a Venezia prima dell’arrivo di Filippo Antonelli alla direzione sportiva; 2) avevamo accolto con grande favore l’arrivo della proprietà di Ben Rosenzweig a Trieste, l’abbiamo sostenuta nella battaglia contro l’amministrazione comunale di Roberto Dipiazza sull’assurda vicenda del Rocco; 3) abbiamo approvato in toto il mercato estivo e l’arrivo di un fuoriclasse della panchina come Attilio Tesser. Questo per dire che, da parte nostra, non c’è stata alcuna preclusione e, anzi, sostegno immediato e convinto al nuovo corso. Tutto bene, dunque. Fino all’assurdo allontanamento di Tesser criticato da tutti, locali, regionali e nazionali, cui è seguito uno stucchevole comunicato che mai avevamo visto in tanti anni di giornalismo. Imbarazzanti anche le successive spiegazioni fornite in conferenza, che si contraddicono con i fatti. Dispiace, lo ribadiamo in questa sede, che si sia voluto buttare letteralmente nel wc una stagione che era partita sotto i migliori auspici e che aveva portato 13mila persone al Rocco per il derby triveneto con il Padova. Noi non tiriamo la volata a nessuno e a una cosa non rinunceremo mai. Alla libertà di poter dire quello che pensiamo, senza dipendere da nessuno. Sarà forse la nostra debolezza? Probabilmente sì, perché non ci leghiamo ad alcun carro, neppure a quelli vincenti se non ci crediamo davvero e magari verremo ricattati per una notizia in meno. Pazienza. Forse è anche il nostro punto di forza, quello che viene apprezzato da tanti lettori che settimanalmente ci portano il loro sostegno. Da parte nostra le porte continueranno a rimanere aperte, al confronto anche aspro se servirà. Per quanto riguarda l’informazione, andremo avanti. Magari vedrete una notizia con qualche minuto di ritardo, ma di certo nessuno potrà silenziarci. Quanto accaduto non ha precedenti. In 30 anni di giornalismo non ci era mai accaduto di essere esclusi dalla mailing list di una società. Ci siamo scontrati tante volte, ma evidentemente gli strascichi anche comunicativi di un anno nero come quello scorso hanno intossicato pure una realtà sana com’è sempre stata Trieste. Poi ci sono i fatti: cinque partite, quattro sconfitte, un punto agganciato all’ultimo con il Legnago in casa in uno stadio fuori città semideserto. I risultati dell’era Bordin sono sotto gli occhi di tutti e dimostrano inequivocabilmente l’errore madornale compiuto nella scelta della società di allontanare Tesser e di scommettere al buio su un tecnico che non aveva esperienza in Serie C. Cambierà? Non lo sappiamo, ma il trend sembra tracciato. Per chi dice di voler vincere, sicuramente non è un bel biglietto da visita. Ma del resto da chi si inimica una città e una tifoseria intera dopo essere stato portato su un palmo di mano, da chi non sa ammettere di aver imboccato un vicolo cieco, da chi prosegue nell’autodistruzione forse non ci si poteva attendere niente di diverso.
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