Mantova, lezione di calcio all’Euganeo. Minesso, un gol scritto nel destino: ora tocca a Tesser. Inter-Verona, un errore inconcepibile e inaccettabile. Venezia, attento a Busio
martedì 9 Gennaio 2024 - Ore 00:45 - Autore: Dimitri Canello
L’orologio segna oltre mezzanotte e l’editoriale settimanale ha atteso Padova-Mantova. Il posticipo della prima di ritorno sembra quasi un’ipoteca sulla vittoria del campionato per Davide Possanzini, che ha illuminato l’Euganeo con una prestazione monstre in cui tutto è funzionato al massimo dei giri. Il 5-0 di questa sera credo nessuno se lo potesse attendere, ma la capolista ha inflitto un’autentica lezione di calcio ai biancoscudati. La miglior difesa del campionato, senza una sconfitta per un intero girone, è stata letteralmente fatta a pezzi dal calcio perfetto stilisticamente, concettualmente visionario per la Serie C, illuminato, di Possanzini. I concetti sono quelli dell’ex compagno di squadra De Zerbi e sì, è possibile applicarli anche in Serie C: oggi se n’è avuta la prova. Il Mantova guarda tutti dall’alto, oggi viaggia a +7 sul Padova (che poi sono otto punti considerato lo scontro diretto a favore) e a +8 sulla Triestina. No, lo ribadisco, non credevo nel Mantova e invece devo dire che mi sbagliavo. Pensavo fosse una squadra da quarto posto, terzo al massimo, invece ha tutte le carte in regola per arrivare primo. Qualche primattore (Burrai, Galuppini) c’è, Mensah centravanti è un’idea geniale, Redolfi e Brignani crescono a vista d’occhio, Fiori, Trimboli e Muroni sono ormai certezze e non promesse. Per quanto visto sinora i biancorossi stanno viaggiando a rimi spaziali, con questa proiezione a fine anno sfiorerebbero i 100 punti. Oggi, rebus sic stantibus, per il primo posto sembra non esserci partita, ma il calcio è strano ed è bene non dare nulla per scontato anche dopo una serata come questa. Si era detto che il Padova, spendendo meno di Vicenza e Triestina, era davanti a entrambe, ma c’è chi sta facendo ancora meglio con risorse ancora più limitate (1,9 milioni contro i 3,3 milioni del Padova). Mi verrebbero da dire tante cose su Oughourlian e sulla strategia scelta negli ultimi due anni dopo una serata come questa, ma sono abituato a non farmi trasportare dall’onda del momento e a cercare l’equilibrio. Adesso resta tutto da valutare come un risultato del genere si ripercuoterà sulle due squadre. La gestione dello stesso vedrà scendere in campo prepotentemente i due allenatori, che dovranno essere bravi per opposti motivi a trasformare la serata rispettivamente in un trampolino verso la B (Mantova) e in un’occasione di riscatto dopo l’unico ko stagionale, quello più buio e doloroso (Padova).
La Triestina è stata una delle due squadre del girone A ad aver battuto il Mantova, peraltro con un punteggio esagerato (4-1) per quanto visto sul campo. Sulla carta è quella che avrebbe le carte migliori per contenderle il primato: il ko col Padova è stato però pesantissimo, il guaio stadio è una zavorra che pesa, il blitz di Trento tutt’altro che scontato in condizioni oggettivamente difficili. Attilio Tesser quando allenava la Cremonese firmò una rimonta d’altri tempi, adesso deve sperare di ripetersi anche se la missione sfiora l’impossibile, se il Mantova sarà quello visto stasera. Nel frattempo al Briamasco l’ha decisa il protagonista meno atteso, quel Mattia Minesso che ha ancora qualcosa da dire nel calcio che conta e che pesca il jolly forse scritto nel destino a una manciata di secondi dalla fine. Rimetterlo in lista è stata un’idea logica e sensata e ha prevalso la richiesta di Tesser, che si è fatto sentire in società, spiegando con pacatezza ma con altrettanta determinazione che non aveva senso privarsi di una risorsa propria nel momento di massima difficoltà. Tutto si può dire di Minesso, che i dati fisici non sono più quelli dei bei tempi, che avrà perso lo smalto dei giorni migliori, ma si parla di un professionista serio, che non è ancora da carrello dei bolliti, come qualcuno della passata proprietà lo definì ingenerosamente dopo la disastrosa annata scorsa. Eppure Minesso a Modena con Tesser fece una delle sue migliori stagioni, probabilmente partirà ugualmente da qui a fine gennaio, ma ha dato una bella mano all’Alabarda a tenere accesa la fiammella. Il resto dovrà farlo il mercato, con Alex Menta al lavoro per 2 o 3 innesti mirati e con Tesser a cercare l’ennesima impresa estraendo il coniglio dal cilindro. Aver ceduto Adorante ci può stare se il diretto interessato voleva andarsene, ma si poteva aspettare una settimana e poi lasciarlo partire dopo Trento, il tempo di recuperare Lescano. E’ andata bene ugualmente, la Triestina si è dimostrata squadra anche nel momento psicologicamente più delicato dell’anno.
A Vicenza Stefano Vecchi fa i conti con una rosa che mal si adatta al suo tema tattico prediletto (4-3-1-2 o 4-3-2-1) e sceglie saggiamente di giocare “in difesa” confermando il 3-5-2 in attesa di quello che proporrà il mercato da qui a fine gennaio. Si cercano un difensore veloce, che era stato individuato in Solini (ma oggi è arrivata una frenata che potrebbe anche essere definitiva del giocatore, che riflette sulla scelta migliore da compiere), un attaccante di gamba e forse un centrocampista d’inserimento, ma quest’ultimo solo se verranno ceduti almeno due degli attuali interpreti a disposizione. A Zanica non si è visto un bel Vicenza, ma in due partite sono arrivati quattro punti e le rivoluzioni non si fanno in pochi giorni. Servono pazienza ed equilibrio in un momento difficilissimo dal punto di vista ambientale. Ma se l’obiettivo è una ricostruzione paziente con finestra sui playoff, ci vogliono sangue freddo e raziocinio a livello di scelte, serve guardare più in là dei propri occhi. E, se qualcuno vuole andarsene (ogni riferimento non è puramente casuale), non ha davvero senso trattenerlo in questa specifica condizione.
A proposito di Trento, il problema è sempre lo stesso: serve un attaccante al più presto, mentre Giannotti è una buona operazione per dare al centrocampo quello che serviva dopo l’infortunio di Suciu. Considerate le condizioni di Barison, inoltre, insisto sul fatto che sarebbe una buona idea fiondarsi su un centrale che offra garanzie. Anche qui, per arrivare fra le prime dieci non serve tantissimo, con 3 innesti giusti (uno è già andato a segno) si può lottare per entrare fra le elette. La Virtus Verona da qualche settimana è in calo, ha qualche limite in ogni reparto, ma è ampiamente dentro l’obiettivo, così come lo sono Arzignano e Legnago. Timbrato il pass salvezza, tutto il resto sarà di guadagnato.
Parlo malvolentieri di arbitri, ma ci sono casi in cui è impossibile non farlo. Quanto accaduto sabato a San Siro durante Inter-Verona è inconcepibile, inaccettabile e solleva molti sospetti che tutto quello che accade sia pulito e senza macchia. Gli errori, ci mancherebbe, fanno parte del gioco e di questo nessuno discute, ma nell’epoca del Var non è accettabile che quanto accaduto in occasione del gol di Frattesi con la gomitata di Bastoni a Duda evidentissima non venga sottoposto a revisione al Var. Può sfuggire all’arbitro, certo, ma al Var no. Per questo quella sciagura chiamato Nasca, che imperversa dietro le quinte prima di averlo fatto in campo da anni combinandone una peggio dell’altra va rimosso immediatamente. Altro che retrocessione, uno così deve essere messo fuori da qualsiasi ambito calcistico, perché aveva un solo compito semplicissimo, cioè far annullare quel gol e far infliggere almeno un’ammozione a Bastoni, invece non ha fatto nulla. Lo ripeto, di solito non parlo volentieri di arbitri, anzi non lo faccio praticamente mai, ma siccome siamo sempre nella terra di Calciopoli vanno rimossi tutti i sospetti per far sì che il calcio italiano non perda credibilità. Il Var era stato introdotto in Serie A per cancellare o ridurre determinati errori, in questo caso si è macchiato di una colpa gravissima che non può passare sotto silenzio. Bene ha fatto il Verona a lamentarsi e a denunciare, giuste le parole del ds Sean Sogliano che non poteva non intervenire in un caso come questo.
Pillole finali: mentre la B riposa il Südtirol si regala nientemeno che Jasmin Kurtic, uno che se sta ancora bene in questa categoria fa la differenza. Scaglia è tutto da valutare, il resto lo vedremo quando verrà a mese in corso. Calma piatta a Cittadella, con i gioielli di famiglia che non partiranno a gennaio, mentre il Venezia studia un paio di aggiustamenti: non Boccia, difficile Pafundi per il quale l’Udinese chiede garanzie d’impiego, il tutto mentre potrebbe arrivare presto un’offerta importante per Gianluca Busio da una categoria superiore. Non è detto che sia la Serie A, ma pare bolla qualcosa di grosso in pentola: presto sapremo.
Ps.: un pensiero ai familiari, ai colleghi e agli amici del mio collega Andrea Moretto, tragicamente scomparso nei giorni scorsi per un arresto cardiaco a soli 51 anni. Eravamo partiti assieme quasi 30 anni fa in una piccola radio locale, nei giorni scorsi il suo cuore ha smesso di battere all’improvviso. Sono addolorato e affranto per una tragedia immane che francamente si fatica a spiegarsi. Commovente il saluto tributatogli giustamente dai tanti, tifosi compresi che lo hanno voluto ricordare e una preghiera per sua moglie e suo figlio, perché possano trovare conforto e la forza per andare avanti anche senza di lui.
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