Triestina, attacco frontale del “Piccolo” all’amministrazione Dipiazza sul Rocco: “Figuraccia, pura follia”.
venerdì 5 Gennaio 2024 - Ore 11:37 - Autore: Dimitri Canello
Attacco frontale del quotidiano “Il Piccolo” all’amministrazione guidata da Roberto Dipiazza per l’imbarazzante gestione dello stadio Rocco e per l’ufficialità dei concerti di Ultimo e Max Pezzali al Rocco, con conseguente incredibile e possibile “sfratto” dell’Alabarda in caso di eventuali playoff: “Trieste – scrive Ciro Esposito – si sveglia all’alba del nuovo anno orfana del Rocco. La notizia è di fine novembre ma ora, dopo qualche mese di utilizzo a singhiozzo, per almeno una novantina di giorni questa mancanza si
toccherà con mano”. E poi ancora: “Uno stop così non era mai successo nei gloriosi e talvolta infausti trentun’anni di servizio dell’impianto intitolato al Paròn. Né mai è successo nel nostro Paese che uno stadio cittadino di primo livello fosse off-limits non per un restyling strutturale ma per l’inadeguatezza di un manto erboso appena rifatto. Rifatto male, molto male. Così come l’inutilizzabilità del Rocco fa male sì alla Triestina (con i danni economici e tecnici conseguenti) ma soprattutto alla comunità. Perché tutti i triestini sono orgogliosi di quel catino, a lungo atteso dagli anni ’80 in poi, e aperto dopo una tribolata gestazione di sette anni”. Ai tifosi, aggiunge Esposito “e agli altri appassionati va un applauso a parziale risarcimento per delle scuse mai arrivate”. Chiudendo così: “Fra tre mesi tutto dimenticato? Nemmeno per sogno. Perché forse il prato sarà un biliardo e il fondo del Rocco all’avanguardia, ma il manto sarà da rifare dopo i due concerti programmati proprio quando la Triestina potrebbe essere impegnata nella fase decisiva dei play-off per salire in serie B. Insomma la storia continua. E non è per nulla una bella pagina di storia. Per la Triestina, per i tifosi, per i cittadini, per la città”. Nell’altro pezzo a firma di Maurizio Cattaruzza lancia la provocazione: “La prossima partita giochiamola in piazza unità d’Italia”. Aggiungendo poi: “Anche se la Lega non ha ancora diramato le date di play-off (l’anno scorso sono finiti però il 18 giugno), tutto ciò sembra una pura follia, una situazione che fa a pugni con il buon senso. Fino a prova contraria il Rocco è in concessione alla Triestina. E’ insomma come affittare una casa e poi volerci organizzare due party quando chi ci vive aveva già programmato una festa per quelle date. Un vero azzardo tanto che quando l’assessore Giorgio Rossi aveva annunciato i due concerti s’era pensato a una boutade, a uno scherzo da quattro amici al bar, o una ripicca dopo la querelle sul campo devastato (di cui l’amministrazione municipale peraltro non si è mai assunta la responsabilità, anzi dando la colpa alla Triestina e agli agronomi) ma nessuno immaginava che avrebbe portato a compimento il suo progetto con scarsissimo rispetto nei confronti della Triestina e dei suoi tifosi già costretti a peregrinare a Fontanafredda per le gare interne. Il presidente Rosenzweig è stato chiaro: «Ci
aspettiamo di giocare i play-off al Rocco». Il Comune a questo punto deve solo pregare che la Triestina arrivi prima, ma Mantova e Padova sono due ossi duri, difficile andare a prenderli o che venga sbattuta fuori presto dai play-off. Questo significherebbe gufare contro l’Unione”. Per chiudere così: “E’ una storia che può finire male, molto male con migliaia di tifosi a protestare (civilmente) sotto il Municipio o con il Comune costretto a cancellare le date dei concerti facendo anche in quel caso una figuraccia, pagando penali agli organizzatori che andrebbero ad appesantire il bilancio. (…) Se la Triestina dovesse rinunciare al Rocco per lasciare il passo a Ultimo e Max Pezzali, questo caso si guadagnerà la ribalta nazionale e Triestina e la sua Amministrazione non ne usciranno bene”
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