Venezia, si continua a sognare: un primato strameritato. Padova-Triestina-Vicenza, il borsino della settimana. Verona, Baroni salva la panchina: sarà un bene?
lunedì 27 Novembre 2023 - Ore 23:57 - Autore: Dimitri Canello
Mancavano Padova e Verona per chiudere il weekend calcistico triveneto. Due verdetti simili, pari per i gialloblù, pari per i biancoscudati. Cominciamo dalla fine e cioè dall’1-1 del Padova a Crema, che salva l’imbattibilità di Torrente ma che lancia paradossalmente il Mantova, primo con due punti di vantaggio sul Padova e cinque sulla Triestina, che però deve recuperare la partita con l’Atalanta. Non è stato il miglior Padova della stagione, ma ancora una volta è stato capace di risalire la corrente, pareggiando con Belli e sfiorando la vittoria nel finale. Stavolta il borsino degli arbitraggi non sorride alla seconda della classe: manca un rigore che dalle immagini pare evidente, mentre sul gol annullato a Varas con i fermi immagine a disposizione che abbiamo appena rivisto la decisione dell’assistente sembra corretta. Giusta, infine, l’espulsione di Cretella. Il Mantova non si ferma, batte pure l’Atalanta e, nonostante due sconfitte al passivo contro nessuna del Padova, è primo in classifica. Qualcuno comincia a dubitare che possa uscire di scena nella corsa promozione, magari con l’inizio del girone di ritorno, di sicuro siamo un po’ troppo avanti con la stagione per pensare a un semplice fuoco di paglia. C’è sostanza, ci sono i singoli, c’è soprattutto il lavoro di Possanzini e quello dietro la scrivania di Botturi a lanciare i virgiliani. I nostri favori del pronostico continuano ad andare in direzione Trieste. La Triestina contro l’Arzignano fa un figurone, segna altri quattro gol, ritrova D’Urso e Ciofani, due primattori. A Fontanafredda l’Alabarda non ha sbagliato un colpo, su un prato che pare un tavolo da biliardo tutto riesce più semplice e immediato rispetto al disastroso manto erboso del Rocco. Bisognerà attendere il recupero con l’Atalanta per capire se l’operazione aggancio può davvero riuscire. In caso di vittoria, la vetta disterebbe solo due punti, in caso di pareggio sarebbe comunque tutto ancora in ballo a -4 dal primo posto. E il Vicenza? Dopo aver subito qualche torto lungo il percorso (l’ultimo a Legnago), stavolta la ruota arbitrale gira a favore, il successo con la Pro Sesto comunque ci sta al netto di tutti gli episodi discussi. La distanza dal primo posto, però, continua ad essere abissale e i biancorossi non sembrano avere oggi quel filotto in canna che sarebbe necessario per rimettersi in corsa. Il borsino biancorosso: questa settimana dal 5% si è passati al 10% di possibilità di arrivare primi e ribadiamo che per poter pensare a una rimonta clamorosa bisogna recuperare i primattori, Ferrari su tutti, altrimenti sarà meglio separarsi a gennaio e andare ad acquistare un altro centravanti. Continuiamo a pensare, poi, che Ferrari andrebbe affiancato a Pellegrini e non immaginato come alter ego dell’ex Reggiana. Diana, però, insiste per la sua strada e non indietreggia di un centimetro. Avrà ragione oppure no? Presto la risposta. Brutto ko per il Trento con l’Albinoleffe: primo tempo orribile, secondo tempo discreto, non basta certo per i tre punti e ancora una volta sembra che la squadra non riesca a trovare continuità. Serve una punta a gennaio e quella punta arriverà subito, non appena riapriranno le liste. Virtus Verona e Legnago non vanno al di là del pareggio: Fresco si tiene stretto il punto di Meda, Donati recrimina. Il Legnago visto col Vicenza non si è ripetuto.
Dobbiamo parlare adesso di Venezia e della Serie B che ha scoperto definitivamente una grande protagonista. A Bari è arrivato un successo clamoroso nelle proporzioni, non nella sostanza, perché Paolo Vanoli sta facendo un lavoro eccezionale e il primo posto tutto è fuorché un caso. Il primato, a scanso di equivoci, è strameritato. Settimana dopo settimana, arrivano sempre maggiori conferme: no, il Venezia non è una meteora, è una realtà tangibile di una Serie B che premia la lungimiranza, la pazienza e le squadre costruite senza collezionare figurine, ma allestite mettendo insieme uno dopo l’altro giocatori funzionali al progetto, lasciando andare chi non ci crede e tenendo chi è davvero motivato. E così, nel giorno in cui il Venezia perde Pohjanpalo per la fascite plantare, il suo sostituto Gytkjaer non lo fa rimpiangere, gli esterni scintillano, Tessmann fa vedere quanto talento ci sia dietro la sua crescita, Busio giganteggia, Altare non sbaglia un colpo. Il Venezia vola e può puntare alla Serie A diretta, soprattutto se le concorrenti (Palermo in primis) continueranno a latitare. Dopo il terzo ko consecutivo, la domanda a Bolzano è lecita: Südtirol, che succede? I problemi ci sono, le difficoltà difensive inaspettatamente sono comparse sullo specchietto retrovisore e anche a Cittadella si è avuta l’impressione di un meccanismo che scricchiola. Ma c’è il Brescia dietro l’angolo che può sistemare molte cose. La zona playout è vicina, ma una sentenza più chiara andrà data dopo che quella casellina che segna una partita in meno da settimane sarà finalmente riempita. Ed era ora, aggiungiamo noi, per la regolarità del campionato. Un pensiero al Cittadella: se sboccia all’improvviso Pandolfi, in un attacco asfittico che sinora aveva regalato una sola certezza (Cassano) e tante mezze promesse, possono risolversi tanti problemi e l’asticella alzata verso l’alto. Oggi i granata sono di nuovo in zona playoff con pieno merito e sembrano avere prospettive meno nebulose rispetto a qualche settimana fa.
Chiudiamo con la Serie A. Ho visto Verona-Lecce e finalmente qualche segnale di risveglio l’Hellas l’ha dato. Ma attenzione: se risveglio significa pareggiare in casa col Lecce dove bisognerebbe prendere i punti per salvarsi? Ci sono molte incognite che gravitano attorno a questa squadra e la classifica è oggettivamente inquietante. Ngonge, finalmente, batte un colpo. Partita sontuosa, quella del belga, con un gol, un altro sfiorato in rovesciata, tante buone cose. Bene anche Duda, tornato ai suoi massimi livelli, maluccio Hien, non bene nemmeno Lazovic. Il segnale positivo arriva da quell’attacco tanto inconsistente e che trova il gol dal tanto bistrattato Djuric. Riteniamo, tuttavia, che per salvarsi, nel ruolo di centravanti, serva altro e a gennaio la società dovrebbe muoversi in tal senso. Baroni salva la panchina, se poi sarà un bene o meno lo scopriremo nel prossimo turno in Udinese – Verona. I bianconeri perdono a Roma, battuti da un’azione bellissima Azmoun-Lukaku-Dybala dopo aver a lungo accarezzato il sogno del pareggio e aver riscoperto Thauvin. Manca tremendamente Deulofeu e tocca a Cioffi dimostrare che Success può fare il salto di qualità. Il derby triveneto chiarirà molte cose, a Udine e anche a Verona aspettano la sentenza domenicale e state pur certi che non sarà banale
Commenti
commenti